Diritto di voto ai sedicenni
FAVOREVOLE O CONTRARIO?
Da anni si discute sulla possibilità di estendere il diritto di voto ai ragazzi di sedici anni, con autorevoli posizioni e argomentazioni pro e contro. Chi è a favore sostiene che i giovani di oggi siano più consapevoli, maturi e informati sui temi di attualità e di politica. Gli obiettori, invece, ritengono i sedicenni immaturi, poco informati e incapaci di esprimere un voto consapevole e serio. Secondo i sostenitori, il voto ai ragazzi di sedici anni è una soluzione necessaria per rafforzare il ruolo delle nuove generazioni nelle scelte collettive, a fronte dell’aumento della popolazione anziana. In più, appare un metodo utile per avvicinare i giovani alla politica e per rimediare al crescente fenomeno di astensionismo. Dall’altra parte, tra i contrari, c’è chi afferma che l’abbassamento del limite di età per il voto non sia utile e necessario, in quanto bisognerebbe piuttosto lavorare sull’indifferenza alla politica, a partire dall’istruzione e dall’educazione civica. Inoltre, c’è chi ritiene che il voto non sia una priorità e un interesse per i ragazzi, visto l’alto tasso degli astenuti alle elezioni e la larga sfiducia nei confronti della politica.
IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:
Da anni si discute sulla possibilità di estendere il diritto di voto ai ragazzi di sedici anni. Il dibattito è focalizzato su argomentazioni quali il grado di maturità dei sedicenni, la loro capacità di informarsi e il loro interesse per la politica.
I ragazzi sono partecipativi e interessati alla politica e alle questioni di attualità, inoltre, l'accesso ai social permette loro di essere ben informati.
La vulnerabilità dei giovani e l’influenza negativa dei social media li rende incapaci di maturare una coscienza politica e di esprimere un voto serio e consapevole.
In una democrazia tutti i cittadini devono avere la possibilità di votare, indipendentemente dalla maturità o dalla capacità di reperire informazioni.
A sedici anni le priorità sono il diritto allo studio, una maggiore mobilità sociale, e una buona educazione.
Ancor prima del voto ai sedicenni, bisognerebbe puntare su misure economiche e sociali che tengano conto dei giovani.
Negare il voto ai sedicenni vuol dire rinunciare a progettare il futuro del nostro Paese.
A SEDICI ANNI I RAGAZZI SONO CONSAPEVOLI, È GIUSTO FARLI VOTARE
I sedicenni di oggi hanno le stesse abilità cognitive e la stessa maturità psicofisica di un adulto: sanno decidere in maniera competente e autonoma, possono lavorare e pagare le tasse. Inoltre, i ragazzi si mostrano più partecipativi e interessati alla politica e alle questioni di attualità. Il maggiore accesso ai social e alla cultura li rende più informati, appassionati, maturi e consapevoli.
A sedici anni i ragazzi sono immaturi e impulsivi, irresponsabili e poco istruiti. La loro vulnerabilità e l’influenza negativa dei social media li rende incapaci di maturare una coscienza politica e di esprimere un voto serio e consapevole.
IL VOTO È UN INTERESSE DEI GIOVANI E IN UNA DEMOCRAZIA NON PUÒ ESSSERE NEGATO
In una democrazia tutti i cittadini devono avere la possibilità di votare, indipendentemente dalla maturità o dalla capacità di reperire informazioni. Pertanto, è un diritto dei giovani pronunciarsi su chi utilizzerà le risorse pubbliche per migliorare la città in cui vivono o il Paese per cui lavorano e pagano le tasse. Inoltre, per i ragazzi il voto è un dovere civico, per il quale mostrano rispetto e senso di responsabilità. Ed è anche un loro interesse, perché rappresentano coloro che avranno più da perdere e da guadagnare sulle conseguenze di medio e lungo termine delle scelte collettive.
Il diritto di voto non è un bisogno né un interesse per i ragazzi di sedici anni. A questa età, infatti, le priorità sono il diritto allo studio, una maggiore mobilità sociale, la rappresentanza politica e un’educazione migliore. Inoltre, i ragazzi sono scettici e disinteressati alla politica stessa e non si ritengono abbastanza maturi e informati per esercitare il diritto di voto.
IL DIRITTO DI VOTO AI SEDICIENNI NON È SUFFICIENTE PER COLMARE IL DIVARIO GENERAZIONALE
Il diritto di voto ai ragazzi di sedici anni è necessario, soprattutto in Italia, per contrastare il problema del divario generazionale, che influisce nelle decisioni del Paese e danneggia il futuro dei giovani. L’ammissione al voto dei ragazzi, inoltre, si configura utile, in quanto porterebbe a un elettorato più impegnato, informato e interessato alla politica.
La possibilità di votare a sedici anni non favorisce la tutela delle nuove generazioni: piuttosto, bisognerebbe lavorare sulle misure economiche e sociali perché tengano conto dei giovani. Inoltre, l’estensione del diritto di voto agli under diciotto non è utile per ripristinare gli equilibri demografici, perché in Italia il corpo elettorale si amplierebbe solamente del 2%. È necessario, invece, prima ancora di concedere il diritto di voto ai sedicenni, investire sulla scuola e sull’indifferenza nei riguardi della politica, fornendo ai giovani gli strumenti utili per renderli cittadini motivati e competenti.