CHI SIAMO
PRO\VERSI è un progetto della Fondazione Etipublica, il cui fondatore Silvio Maresca opera in un gruppo imprenditoriale attivo in campo turistico. Molte le attività non profit della Fondazione, soprattutto finalizzate all’integrazione di migranti e alla promozione di giovani artisti. Gli scopi di Etipublica sono dagli interessi, diretti o indiretti, del Gruppo aziendale. 

 

COS'È PRO\VERSI
PRO\VERSI è una piattaforma digitale dedicata all’analisi del dibattito contemporaneo. Tratta temi di rilevanza pubblica, che annoverano opinioni ed esperti sia a favore che contrari.
I contenuti sono curati da una redazione che si avvale di fonti aggiornate e di contributi provenienti da voci autorevoli del panorama nazionale e internazionale. Ogni tema è articolato in sottosezioni argomentative (Tesi), che presentano posizioni pro e contro, offrendo una rappresentazione bilanciata delle principali linee di pensiero.
Le analisi si aprono con un’introduzione, volta a inquadrare il tema e a chiarire  gli strumenti interpretativi utilizzati. Ogni discussione è accompagnata da una bibliografia essenziale, che garantisce trasparenza metodologica e tracciabilità delle fonti. I titoli delle trattazioni sono sempre formulati come quesiti dialettici, nella forma: "Favorevole o contrario a...", per favorire una riflessione critica e argomentata.
Sul sito Pro\Versi sono altresì pubblicate traduzioni di dibattiti tratti da siti esteri che dichiarano obiettivi affini: aiutare i lettori a informarsi e formarsi un’opinione propria attraverso i pareri degli esperti dei vari settori, per facilitare impegno civico dei cittadini e favorire un dibattito calmo e razionale. La traduzione e pubblicazione di dibattiti esteri consente inoltre di arricchire i contenuti del sito PRO\VERSI di punti di vista differenti, non limitati a un orizzonte nazionale.


PERCHÈ PRO\VERSI
Non c’è nulla di più confortevole del non pensare”. Dopo un ventennio dall’inizio dell’era del web, questa affermazione di Simone Weil è più che mai attuale.

La disponibilità pressoché illimitata di informazioni sul web ha prodotto straordinari progressi e accelerazioni in numerosi ambiti del sapere. Tuttavia, non ha inaugurato quell’era di razionalità e libertà che in molti avevano prefigurato. Prima dell’avvento del web, la circolazione del sapere era più ristretta e meno “democratica”, ma esisteva una gerarchia, esplicita o implicita, che attribuiva valore alle opinioni provenienti da accademie, istituzioni, scienziati e studiosi. L’accesso diffuso alla conoscenza ha infatti comportato la perdita di filtri tradizionali: criteri di rilevanza, accreditamento e autorevolezza si sono indeboliti.
Oggi, il web rappresenta una rivoluzione potenzialmente inclusiva: rende disponibili informazioni e contenuti a costi ridotti e con accessi semplificati. Tuttavia, permette anche di trovare conferme per qualsiasi opinione, anche le più radicali, generando spesso un sapere “sospeso”, scarsamente verificabile e privo di referenze solide. Se da un lato la rete è una potente leva di democratizzazione e crescita culturale, dall’altro produce una frammentazione del sapere, sempre meno certificato e organizzato. Lo stesso funzionamento degli algoritmi — come nel caso di Google — tende a rafforzare le aspettative e le convinzioni pregresse dell’utente, offrendogli non ciò che potrebbe ampliare la sua visione, ma ciò che già si aspetta di trovare. Ne deriva una progressiva riduzione delle scoperte e un incremento delle auto-conferme.
Con PRO\VERSI intendiamo restituire dignità a una ricerca dialogica e collettiva della verità. Non crediamo in verità assolute, ma nella possibilità di maturare convinzioni e valori fondati razionalmente, attraverso il confronto e la riflessione condivisa. Il nostro auspicio è che l’atto di “prendere posizione” possa tornare a essere il frutto di un processo di pensiero, di dialogo e ponderazione. In un’epoca in cui le pressioni a schierarsi sono fortissime, vorremmo contribuire a riattivare un valore oggi trascurato: la capacità critica. Auspichiamo che il web, al di là delle sue distorsioni, possa diventare uno spazio di costruzione collettiva del sapere.

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