Nr. 292
Pubblicato il 08/08/2024

Auto elettriche

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

A partire dal 2035 in Unione Europea non si potranno più acquistare auto dotate di motori endotermici. Le auto elettriche dovrebbero quindi rappresentare il futuro della mobilità. Tra i vantaggi di queste, emissioni complessive inferiori, efficienza energetica, silenziosità, fluidità di guida, alto livello di innovazione tecnologica e bassi costi di manutenzione. Visti gli alti costi di acquisto, però, è necessario un sostegno ai consumatori da parte dei governi.
Tra gli aspetti controversi, c’è il fatto che lo sviluppo del mercato dell’auto elettrica avvantaggia Usa e Cina; criticità legate alla reperibilità e alla qualità delle materie prime necessarie per produrre le batterie e alla difficoltà di smaltimento delle stesse. Aspetti, questi, che rendono complessivamente le auto elettriche non così ecologiche come si potrebbe pensare.
Nel mercato italiano, una delle maggiori criticità è la carenza di infrastrutture idonee a soddisfare l’aumento del fabbisogno di energia elettrica per alimentare le auto e l’assenza di una filiera per il riciclo delle batterie esauste.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

01 - È giusto lo stop deciso dall’UE alla produzione e alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035

Le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità. Si deve però intervenire con incentivi statali per renderle più accessibili.

Lo stop ai motori endotermici avvantaggia Usa e Cina. Il tipo di materie prime usate per le batterie rende le auto elettriche poco "green".

02 - Le batterie delle auto elettriche presentano diversi problemi legati agli alti costi di smaltimento e al reperimento delle materie prime

Manca una standardizzazione dei prodotti con batterie al litio, ciò determina costi più elevati per il riciclo.

E' necessario investire su tecnologie più efficienti e sicure per lo smantellamento delle batterie delle auto elettriche e il riciclaggio pulito dei loro componenti.

 
01

È giusto lo stop deciso dall’UE alla produzione e alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035

FAVOREVOLE

A partire dal 2035 in Unione Europea non si potranno più acquistare auto dotate di motori endotermici. Marco Arduini, amministratore delegato di Euro Group, azienda italiana leader del settore nella produzione di rotori e statori per motori elettrici, è certo che l’auto elettrica rappresenti il futuro della mobilità. Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha sottolineato la necessità di un sostegno ai consumatori da parte dei governi, che dovranno intervenire con incentivi per rendere le auto elettriche accessibili. Il presidente di Legambiente Stefano Ciafani individua le maggiori criticità del mercato italiano dei veicoli elettrici nella carenza di infrastrutture e nella mancanza di un sistema di incentivi adeguato. Senza un sistema mirato di incentivi difficilmente si riuscirà a raggiungere l’obiettivo di sostituire tutte le auto a motore termico. Alessandro Lago, direttore di “motor1.com” e “insideevs.it”, ha elencato i vantaggi dell’auto elettrica: silenziosità, assenza di emissioni, fluidità di guida, agevolazioni fiscali, mobilità, alto livello di innovazione dal punto di vista tecnologico e bassi costi di manutenzione.

CONTRARIO

Romano Prodi ha criticato diversi aspetti del regolamento approvato dall’UE che prescrive lo stop ai motori endotermici per le auto a partire dal 2035. Secondo Prodi, la scelta della Commissione europea avvantaggia Usa e Cina e non è coerentemente green, in quanto presenta una serie di criticità legate alla quantità e alla qualità delle materie prime, alla difficoltà di smaltimento delle batterie e ai ritardi nell’organizzazione dell’infrastruttura di servizio. Alberto Bombassei, imprenditore e politico, ha condiviso le perplessità di Prodi sul regolamento europeo. Per Federico Vicentin, presidente di Federmeccanica, “quella di Bruxelles è una scelta boomerang”. Anche il governo Meloni si è detto contrario al nuovo regolamento: secondo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le decisioni prese a Bruxelles rischiano di danneggiare pesantemente l’intera filiera industriale del settore automobilistico. La Corte dei conti europea ha espresso il proprio parere sulla fattibilità e sulle implicazioni della normativa, spiegando che si dovrà conciliare il Green Deal non solo con la sovranità industriale, ma anche con l’accessibilità economica delle auto elettriche per i consumatori.

 
02

Le batterie delle auto elettriche presentano diversi problemi legati agli alti costi di smaltimento e al reperimento delle materie prime

FAVOREVOLE

Il riciclo sicuro ed economico delle batterie che muovono le auto elettriche è uno dei problemi di maggior peso che gli esperti del settore si trovano ad affrontare. Per Paul Anderson, docente dell'Università di Birmingham, il problema è serio ed è necessario investire per mettere a punto tecnologie più rapide, efficienti e sicure per lo smantellamento delle batterie delle auto elettriche e il riciclaggio pulito dei loro componenti. Secondo Silvia Bodoardo, ricercatrice del Politecnico di Torino, il futuro delle auto elettriche è legato al progresso nel riciclo delle batterie. Il colosso tedesco del settore chimico Basf è certo che entro 5-10 anni il riciclo potrà diventare la più importante forma di approvvigionamento dei materiali per la produzione di batterie. 

CONTRARIO

Tra le criticità del mercato dell’auto elettrica ci sono gli elevati costi di smaltimento delle batterie e l’assenza dell’industria del riciclo in Italia e in gran parte d’Europa. Secondo Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente, è molto probabile che, in attesa che si realizzi l’economia circolare, molte batterie vengano smaltite in maniera non corretta. Federico Bella, docente di elettrochimica e ricercatore del Politecnico di Torino, ha illustrato i problemi alla base degli alti costi di smaltimento e riciclo delle batterie. La prima criticità è di carattere normativo: manca una standardizzazione dei prodotti, con batterie al litio che hanno geometrie differenti e sono sigillate per ragioni di sicurezza. Questa mancanza di standardizzazione determina costi più elevati per il riciclo. Il secondo problema è di carattere tecnico e riguarda il recupero dei materiali metallici che compongono la batteria. Altra tematica portata avanti dai detrattori delle auto elettriche è la scarsa sostenibilità ambientale dell’estrazione delle materie prime necessarie per la produzione di batterie. Preoccupa in particolare l’impatto ambientale dell’estrazione del litio.

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