Nr. 224
Pubblicato il 06/09/2019

Cannabis light

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

La “cannabis light” è un prodotto formato dalle infiorescenze grezze di cannabis sativa, vendute in Italia a partire dal 2017 e ricavate dalla lavorazione di una varietà di canapa con bassi livelli di Thc (delta-9-tetraidrocannabinolo), che per legge nelle coltivazioni non può superare lo 0,6%. È presente, invece, in varie concentrazioni, il Cbd (cannabidiolo), altro cannabinoide della canapa, legale e con proprietà rilassanti. Il fenomeno della cannabis light in Italia inizia nella primavera del 2017. È un’azienda emiliana, la Easy Joint, che, ispirandosi a quello che già accadeva da anni nella vicina Svizzera, inizia a commercializzare infiorescenze di canapa sativa con tenori di Thc consentiti dalla legge approvata nel 2016. Tuttavia, il mercato, in costante crescita, soffre sin dall’inizio di un vuoto normativo: dopo alcune sentenze contrastanti e un parere negativo del Consiglio Superiore di Sanità, il 31 maggio 2019 la Corte di Cassazione, chiamata a far luce sulla questione, ha emesso una pesante, anche se piuttosto ambigua, sentenza che potrebbe avere effetti negativi sul nuovo mercato.

 
01

Cannabis light bocciata dal Consiglio Superiore di Sanità

FAVOREVOLE

Nonostante il parere rilasciato dal Consiglio Superiore di Sanità di cui è membro, Vincenzo D’Anna, presidente dell’ordine dei biologici, si è esposto pubblicamente affermando la sua contrarietà alla chiusura dei negozi che commercializzano cannabis light. Nel novembre 2017, l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha pubblicato uno studio di 27 pagine sul Cbd, il principale cannabinoide contenuto nella cannabis light. Per gli studiosi, il Cbd è innocuo e non assuefacente per l’uomo.

CONTRARIO

Il 21 giugno 2018 viene reso pubblico il parere del Consiglio Superiore di Sanità sulla cannabis light, richiesto nel settembre dello stesso anno dal segretariato generale del Ministero della Salute. Per il CSS la pericolosità della sostanza non può essere esclusa e la legge sulla canapa del 2016 non contempla produzione e vendita di infiorescenze. Silvio Garattini, direttore scientifico dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha accolto con favore i contenuti del parere rilasciato dal Consiglio Superiore di Sanità sul consumo di cannabis light. Riccardo Gatti, direttore del dipartimento interaziendale Dipendenze di Milano, è invece preoccupato per lo scarso controllo del prodotto in relazione a un consumo umano.

 
02

Cannabis Light, un mercato compatibile con le disposizioni di legge

FAVOREVOLE

Per i Radicali, la commercializzazione dei fiori di cannabis light che rispettano i limiti di Thc è compatibile con la legge sulla canapa approvata nel 2016. Sul tema è intervenuto Marco Perduca, radicale e coordinatore delle attività di Science for Democracy, la piattaforma internazionale promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Critici nei confronti delle posizioni prese dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini anche alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, come il senatore Matteo Mantero e l’eurodeputata Rosa D’Amato. Per il Partito Democratico, la deputata Giuditta Pini ha invece espresso preoccupazione per gli imprenditori e i lavoratori del settore. Infine, hanno fatto sentire il proprio dissenso per il vuoto normativo esistente molti imprenditori e commercianti del nuovo mercato della canapa legale. Primo tra tutti Luca Marola, cofondatore di Easy Joint, l’azienda che per prima ha lanciato in Italia le infiorescenze di cannabis light.

CONTRARIO

Tra le forze politiche, la Lega è quella che si batte con maggior decisione contro la commercializzazione della cannabis light. Matteo Salvini, leader del partito ed ex ministro degli Interni del I governo Conte, ha dichiarato guerra ai grow shop, i negozi che vendono i derivati della cannabis e altri articoli del settore, sollecitando la direttiva sui controlli del 9 maggio 2019 e intervenendo più volte pubblicamente sulla questione. Schierato sullo stesso fronte, il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana. L’altro partito che ha dichiarato apertamente guerra alla cannabis light è Fratelli d’Italia. In particolare, la presidente Giorgia Meloni si è dichiarata favorevole alla chiusura di tutti i negozi che vendono derivati della cannabis. Anche Forza Italia e il Movimento dei genitori italiani si sono detti contrari al mercato della cannabis light.

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