Nr. 218
Pubblicato il 16/04/2019

Nuova via della seta (One Belt, One Road)

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

“One Belt, One Road” è il progetto studiato dalla Cina per una Via della Seta in chiave contemporanea, che punti a rilanciare la connettività infrastrutturale e commerciale della grande massa continentale eurasiatica e creare una nuova architettura economico-commerciale destinata a collegare l'Asia all'Europa e all'Africa. Si prefigge soprattutto di porre la Cina al centro delle rotte commerciali, ridisegnando di conseguenza gli equilibri economici e geopolitici mondiali. Si configura come una rete di collegamenti infrastrutturali, marittimi e terrestri, basata su due rami principali: uno continentale, dalla zona occidentale della Cina all'Europa del Nord, attraverso l'Asia Centrale e il Medio Oriente, e un'altra via mare, tra le coste del Dragone e il Mediterraneo, coprendo anche l’area dell'Oceano Indiano. L'Italia, il 23 marzo 2019, è stato il primo Paese del G7 a sottoscrivere un accordo sul discusso piano infrastrutturale della Repubblica popolare cinese, criticato dall’Unione europea e osteggiato dagli Stati Uniti. Il governo M5s-Lega ha firmato dunque il memorandum sulla via della seta e altri 29 accordi commerciali e istituzionali, per un valore di circa 2,5 miliardi.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

“One Belt, One Road” è il progetto studiato dalla Cina per una nuova Via della Seta. È una rete di collegamenti, marittimi e terrestri con due rami: uno continentale, dalla zona occidentale della Cina all'Europa del Nord, attraverso Asia Centrale e Medio Oriente, e un'altra via mare, tra la Cina e il Mediterraneo. L'Italia è stato il primo Paese del G7 a sottoscrivere l’accordo con la Cina.
01 - La Nuova via della seta potenzierà l’export italiano

Il M5S è la forza di governo che ha spinto di più per la firma del memorandum con Pechino, la Lega, invece, si è mostrata diffidente sin dall’inizio. Il premier Conte si è detto soddisfatto degli accordi raggiunti poiché “fanno gli interessi dell’Italia”. Luigi Di Maio ha affermato: “ Oggi vince il Made in Italy, con la Belt and Road Initiative l'Italia ha deciso di essere più sovrana ”.

Il PD si è schierato contro gli accordi commerciali con la Cina. Alessia Mosca, eurodeputata del PD, ha espresso perplessità in merito alle nuove relazioni. Enrico Letta ha commentato negativamente le scelte del governo M5s-Lega sugli accordi. Ettore Rosato ha invece definito inutile il memorandum tra Italia e Cina, visto che “ci sono già importanti rapporti commerciali” tra i due Paesi.

 
01

La Nuova via della seta potenzierà l’export italiano

FAVOREVOLE

Il Movimento 5 Stelle è la forza di governo che ha spinto maggiormente per la firma del memorandum con Pechino, al contrario della Lega che si è mostrata diffidente sin dall’inizio. Il premier Giuseppe Conte si è detto soddisfatto degli accordi raggiunti poiché “ fanno gli interessi dell’Italia”. Anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi (M5s) si è espresso positivamente sull’adesione dell’Italia alla Nuova via della seta. Il giorno della firma del memorandum è intervenuto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “ Oggi vince il Made in Italy, con la Belt and Road Initiative l'Italia ha deciso di essere più sovrana .

CONTRARIO

Il Partito Democratico si è schierato contro gli accordi commerciali con la Cina. Alessia Mosca, eurodeputata del Partito Democratico, ha espresso perplessità in merito alle nuove relazioni. Così come Enrico Letta, che ha commentato negativamente le scelte del governo M5s-Lega sugli accordi. Ettore Rosato ha invece definito inutile il memorandum tra Italia e Cina, visto che “ci sono già importanti rapporti commerciali” tra i due Paesi. La Lega si è invece mostrata perplessa: “Voglio controllare chi viene a investire in Italia, su cosa viene a investire e che non siano settori strategici"  – ha dichiarato il ministro degli Interni Matteo Salvini; mentre Giancarlo Giorgetti ha assicurato che il governo si concentrerà esclusivamente sull'interesse dell'economia italiana. Per Silvio Berlusconi, invece, la Nuova via della seta è senza dubbio un’opportunità, ma sono i rischi a prevalere.

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