Servizio civile obbligatorio
FAVOREVOLE O CONTRARIO?
Il servizio civile è una particolare tipologia di servizio che i cittadini di uno Stato possono svolgere per enti pubblici o privati. In Italia, venne istituito nel 1972, con la legge n. 772 del 15 dicembre 1972, che introdusse il principio dell’obiezione di coscienza alla leva militare obbligatoria. Successivamente, la legge n. 230 dell’8 luglio 1998 riformò il servizio civile, ampliandone le prerogative: gli obiettori furono ad esempio inviati anche in missioni umanitarie all’estero. Con la legge 64/01, pubblicata il 6 marzo 2001, si istituì il servizio civile nazionale, in seguito alla riorganizzazione delle Forze Armate con l’abolizione della leva obbligatoria, sostituita da quella volontaria o professionistica. Nel 2004 venne approvata dalla Camera dei deputati la legge n. 226/04, promulgata il 23 agosto, che approvò in via definitiva la Riforma della Leva obbligatoria, sospesa dal I gennaio 2005. Parallelamente, anche l’obiezione di coscienza al servizio militare, attraverso la quale si accedeva al servizio civile, venne sospesa. Il nuovo servizio civile nazionale è un istituto autonomo della Repubblica, prestato su base esclusivamente volontaria. Il servizio civile internazionale (SCI), invece, è un’organizzazione non governativa (ONG) che opera nei campi della cooperazione e della formazione allo sviluppo, riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e Membro consultivo dell’UNESCO e del Consiglio d’Europa. Questa tipologia di servizio nacque negli anni Venti del Novecento, come obiezione non violenta alla prima guerra mondiale. Negli ultimi anni ci sono state proposte di una parte della politica italiana per un ritorno al sevizio civile obbligatorio: sia il centrodestra, in particolare la Lega, che il centrosinistra guidato dal Partito Democratico, hanno più volte espresso questa volontà.
IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:
Il servizio civile è un servizio che i cittadini di uno Stato possono svolgere volontariamente per enti pubblici o privati. In Italia, venne istituito nel 1972, introducendo così il principio dell’obiezione di coscienza alla leva militare obbligatoria, la quale venne definitivamente sospesa il I gennaio 2005. Negli ultimi anni ci sono state proposte per un ritorno al sevizio civile obbligatorio:
Dietro la scelta dell’impegno ci deve essere sempre la volontà e non la costrizione. Di questa idea è Lucio Palazzini, presidente di Arci Servizio Civile, tra i primi a criticare le proposte avanzate dal Partito Democratico. Per Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, invece, il problema maggiore di un ritorno al servizio civile obbligatorio è di carattere economico.
Luigi Santagata, ex esponente del PD, si è schierato a favore della reintroduzione del servizio civile obbligatorio, per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile, Anche Paolo Crepet, consiglia di introdurre un periodo di almeno sei mesi. Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’ANA ha dichiarato di aver chiesto ai partiti l’istituzione di un servizio civile obbligatorio.
Proposte per reintrodurre l’obbligatorietà del servizio civile sono arrivate sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Matteo Salvini, ha proposto un periodo di otto mesi, con relativo servizio civile per gli obiettori di coscienza. Invece l’ex premier Matteo Renzi, ha suggerito l’introduzione di almeno due mesi per educare i giovani ad affiancare i doveri ai diritti.
Le proposte di reintroduzione del servizio civile obbligatorio hanno incontrato forti resistenze: Vincenzo D’Arienzo, deputato del PD, si è opposto alle idee di Matteo Salvini, convinto sostenitore della leva militare obbligatoria, con possibilità di obiezione di coscienza. Alessandro Rosina, docente all’Università Cattolica di Milano, definisce la proposta un errore clamoroso.
Il servizio civile deve rimanere volontario
Luigi Santagata, ex esponente del Partito Democratico, confluito poi in Area Civica, si è schierato a favore della reintroduzione del servizio civile obbligatorio, finalizzato a contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile, avvicinando ragazze e ragazzi al mondo del lavoro. Anche Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, considera positivo un eventuale ritorno all’obbligatorietà del servizio civile per almeno sei mesi. Per lo studioso ci sarebbero vantaggi sia per i ragazzi, dal punto di vista educativo, che per la società. Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini), al termine del raduno degli alpini della Protezione civile del Triveneto, ha dichiarato di aver chiesto ai partiti l’istituzione di un servizio civile obbligatorio.
Un ritorno al servizio civile obbligatorio sarebbe un errore per molti, perché dietro la scelta dell’impegno ci deve essere sempre la volontà e non la costrizione. Di questa idea è Lucio Palazzini, presidente di Arci Servizio Civile, tra i primi a criticare le proposte avanzate dal Partito Democratico. Dello stesso parere Luigi Bobbio, deputato del Partito Democratico ed ex sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Renzi. Per Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, invece, il problema maggiore di un ritorno al servizio civile obbligatorio è di carattere economico, dato che mancherebbero già i fondi per assicurarlo a tutti quelli che fanno richiesta volontaria.
Il servizio civile obbligatorio ha carattere formativo per i giovani
Proposte per reintrodurre l’obbligatorietà del servizio civile sono arrivate sia dal centrodestra che dal centrosinistra, seppur con sfumature diverse. Matteo Salvini, infatti, propone il ritorno alla leva militare obbligatoria di otto mesi, con relativo servizio civile per gli obiettori di coscienza. Diverse, invece, le idee a riguardo avanzate dal Partito Democratico. Si sono espressi sul tema il deputato Emanuele Fiano, l’ex ministro della Difesa Roberta Pinotti e l’ex premier Matteo Renzi. Quest’ultimo, ad esempio, ha suggerito l’introduzione di un servizio civile obbligatorio di almeno due mesi per educare i giovani ad affiancare i doveri ai diritti.
Le proposte di reintroduzione del servizio civile obbligatorio hanno incontrato forti resistenze sia da parte della politica italiana che di operatori del campo. Vincenzo D’Arienzo, deputato del Partito Democratico, si è opposto alle idee di Matteo Salvini, convinto sostenitore di un ritorno tout court alla leva militare obbligatoria, con possibilità di obiezione di coscienza e relativo servizio civile. Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica Sociale all’Università Cattolica di Milano, definisce la proposta un errore clamoroso. Contro le dichiarazioni dell’ex ministro Pinotti si è scagliato anche Carlo Giovanardi, del partito IDeA, che considera la proposta sconclusionata e controproducente. Fortemente critico anche il giornalista Roberto Bertoni, ex militante del Partito Democratico.