Nr. 157
Pubblicato il 11/09/2017

Alternanza scuola-lavoro

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

L'alternanza scuola-lavoro è stata sancita e resa obbligatoria dalla legge 107/2015, detta anche "La Buona Scuola", per tutti gli studenti frequentanti il triennio delle superiori. Il fine è quello di stabilire un contatto fra giovani e mondo del lavoro, facendo acquisire loro tecniche, competenze ed esperienze. Gli studenti, dopo aver firmato il Patto Formativo, seguono un corso di formazione, sempre affiancati da un tutor, presso aziende e simili. Se tanti politici ed intellettuali in Italia si sono schierati a favore della riforma e dell'alternanza, in molti si sono opposti, affermando che l'alternanza scuola-lavoro non risolve il problema della disoccupazione e potrebbe addirittura essere nociva.
In Europa l'alternanza scuola-lavoro è già una realtà: in Francia è previsto uno stage lavorativo alla fine della scuola dell'obbligo, in Germania è previsto un apprendistato per gli studenti delle scuole superiori professionali, mentre in Olanda si può scegliere fra apprendistato e alternanza scuola-lavoro. Non bisogna però confondere l'alternanza scuola lavoro né con l'apprendistato, in quanto quest'ultimo in Italia prevede un contratto e segue le regole del Jobs Act, né con lo stage, che è di breve durata e facoltativo.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

L'alternanza scuola-lavoro, prevista da "La Buona Scuola" per il triennio delle superiori, vuole stabilire un contatto fra giovani e mondo del lavoro, facendo acquisire loro competenze ed esperienze. Molti si sono detti favorevoli, poiché utile contro la disoccupazione, altri si sono opposti, affermando che così com’è stata recepita in Italia, costituisce uno sfruttamento lavorativo.
01 - L'Alternanza Scuola-Lavoro sottrae tempo alla formazione di base volta a creare individui che siano prima di tutto persone libere

L'Alternanza Scuola-Lavoro sottrae tempo alla formazione di base volta a creare individui che siano prima di tutto persone libere, per produrre individui che siano funzionali al mondo del lavoro. Senza demonizzare il lavoro, la precocità della specializzazione rischia di pregiudicare la formazione del pensiero critico, necessario al fine di abitare in questo mondo in armonia e consapevolezza.

02 - Alternanza scuola-lavoro è preparazione al mondo del lavoro, non sfruttamento

La "Buona Scuola" ha reso obbligatoria in Italia l'alternanza scuola-lavoro, al fine di accrescere le competenze e le esperienze degli studenti. Essa costituisce un metodo efficace per combattere la disoccupazione giovanile e il fenomeno dei Neet. Inoltre, è stato sottolineato come questo nuovo sistema elevi l’Italia allo stesso livello delle grandi potenze europee.

In molti si sono schierati contro l'alternanza scuola-lavoro, a causa dei gravi casi di sfruttamento degli studenti e, addirittura di molestie da parte dei titolari. C’è chi sostiene che l'alternanza prepari i giovani a un futuro di precarietà, sottraendo tempo allo studio. Ma si evidenzia anche che le criticità non sono nel provvedimento stesso, ma nel modo in cui è stato recepito in Italia.

 
01

L'Alternanza Scuola-Lavoro sottrae tempo alla formazione di base volta a creare individui che siano prima di tutto persone libere

CONTRARIO

L'Alternanza Scuola-Lavoro sottrae tempo alla formazione di base volta a creare individui che siano prima di tutto persone libere. Anzi, è volta a produrre individui che siano funzionali al mondo del lavoro. Senza demonizzare quest'ultimo e riconoscendone il valore fondante della nostra Repubblica, come enunciato già nell'articolo 1 della Carta costituzionale, la precocità della specializzazione, relativamente a un mondo che di anno in anno si rende più complesso, rischia di pregiudicare la formazione del pensiero critico e della persona, necessarie al fine di abitare in quel mondo in armonia e consapevolezza.

 
02

Alternanza scuola-lavoro è preparazione al mondo del lavoro, non sfruttamento

FAVOREVOLE

La legge 107 del 2015, detta "la Buona Scuola", ha reso obbligatoria in Italia l'alternanza scuola-lavoro, al fine di accrescere le competenze e le esperienze degli studenti. Per l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi si tratta di un metodo efficace per combattere la disoccupazione giovanile. L'ex ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, sostiene che questa esperienza ha coinvolto la maggior parte degli studenti, anche quando la proposta era un work in progress e l'alternanza non obbligatoria, e che essa può contrastare il fenomeno dei Neet. Anche Davide Faraone, sottosegretario di Stato del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nel governo Renzi, ha accettato la riforma con entusiasmo, e la ministra Valeria Fedeli è intenzionata a potenziare l'alternanza scuola-lavoro entro il 2018. Infine, la giornalista ed esperta di politica Alice Pilia Drago, in un articolo su "Il Fatto Quotidiano", sottolinea come questo nuovo sistema ci elevi allo stesso livello delle grandi potenze europee.

CONTRARIO

Diversi giornalisti, politici e studenti italiani si sono schierati contro l'alternanza scuola-lavoro prevista dalla legge 107/2015, a causa dei gravi casi di sfruttamento degli studenti. È il caso di Monza, dove alcune studentesse hanno ricevuto molestie sessuali da parte del titolare del centro estetico presso il quale lavoravano. Ci sono stati anche studenti che hanno perso ore di scuola per lavorare come camerieri, a fare volantinaggio, a pulire i bagni. Anche il politico Pierluigi Bersani si è schierato contro questa forma di sfruttamento. Matteo Saudino, docente di Filosofia, sostiene che l'alternanza prepara i giovani a un futuro mondo di precarietà, sottraendo tempo alle ore dedicate alle varie discipline scolastiche, come Fisica o Arte. In ultimo, ha espresso le sue perplessità il presidente dell'ADAPT, Emmanuele Massagli, sottolineando quanto la scuola italiana, in fase di stallo, sia impreparata a qualsiasi buona riforma.

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