Intelligenza artificiale: test di Turing

Una macchina simula l’intelligenza, ma non è davvero intelligente.

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PRO\VERSI

Il filosofo della mente Ned Block propone un’obiezione alla validità del test di Turing, mostrando come sia un test “troppo facile” e agevolmente superabile da una macchina attraverso l’uso della bruta forza combinatoria e non attraverso processi intelligenti propriamente detti.
L’idea di Block è che, almeno teoricamente, è possibile costruire una macchina con in memoria tutte le possibili conversazioni di senso compiuto aventi una durata limitata. Una siffatta macchina sarebbe allora in grado di “replicare” a qualsiasi domanda o affermazione di un interrogante I nel test di Turing. Infatti se I, ad esempio, iniziasse il test ponendo la domanda x, alla macchina basterebbe cercare una conversazione che inizia con x e rispondere con la frase successiva a x, ossia x’, e reiterare la medesima procedura lungo tutta la conversazione.

Così facendo la macchina passerebbe sicuramente il test ma il suo successo sarebbe solo frutto di un semplice algoritmo basato sulla forza bruta e non di un’attività analoga a quella del pensiero.


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