La rete ferroviaria deve essere scorporata da Ferrovie dello Stato Italiane e rimanere pubblica

Mantenere l’unitarietà del sistema ferroviario

“La privatizzazione è un’opportunità per tutti: l’azionista che incamera denaro e il gruppo che riceve stimoli a migliorare”.
Con queste parole l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Michele Mario Elia, durante una lezione sul business ferroviario alla Facoltà di Economia di Roma Tre, ha definito la funzione della privatizzazione della società ferroviaria italiana.
Elia ha riferito, stando a quanto riportato dal sito ”FSnews.it” nell’articolo Elia: “la privatizzazione è un’opportunità”, che FSI è la seconda azienda per investimenti nel paese e che, proprio per questo motivo, occorre continuare a fornire un servizio competitivo al cliente, migliorando continuamente l’infrastruttura.
In merito al processo di liberalizzazione che porterà per il 2016 alla quotazione in borsa, la diversità di vedute tra governo e azienda fanno riflettere sulle modalità di privatizzazione.
Rispondendo ad una domanda dei cronisti a margine del meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini, Elia ha ribadito la necessità di mantenere l’unitarietà della azienda anche in questa fase. La notizia è stata riportata da un articolo di “Reuters.it” intitolato FS: Elia, in privatizzazione mantenere “unitarietà sistema” in data 24 agosto 2015:
"Sin dall'inizio noi delle FS abbiamo cercato di mantenere l'unitarietà del sistema: gestione della rete e impresa ferroviaria con l'alta velocità, trasporto media-lunga percorrenza, trasporto locale, trasporto merci. […] La decisione finale spetta al ministero azionista e al dicastero vigilante. Noi stiamo lavorando con gli adviser al piano industriale cercando la soluzione migliore".
Dichiarandosi a favore dell’unitarietà del sistema ferroviario dopo la privatizzazione, Elia ha infine ribadito la propria convinzione di impedire lo scorporamento di Rete Ferroviaria Italiana dalla società ferroviaria:
"Per noi ferrovieri l'unitarietà del sistema rappresenta un valore aggiunto, i nostri competitor, le imprese ferroviarie in Francia e Germania, hanno mantenuto l'unitarietà. Poi la privatizzazione dipenderà dal governo e dalle circostanze: la gestione della rete e impresa ferroviaria insieme mantengono alta l'innovazione e lo sviluppo".

Scorporare la rete ferroviaria

Privatizzare le ferrovie così come sono “rischia di tradursi in una svendita del gruppo FS, che porterebbe a incassi pubblici pari alla metà o a un terzo di quelli promessi dalla privatizzazione a stadi”.
Occorre invece procedere con una drastica ristrutturazione prima della privatizzazione, che consenta di proporre ai risparmiatori le azioni di un’azienda più efficiente e far incassare una cifra più consistente allo Stato.
In questo modo si è espresso l’ex presidente di Ferrovie dello Stato Italiane Marcello Messori. La dichiarazione è stata riportata dall’articolo di Valeria Covato dal titolo Ferrovie, ecco idee e baruffe sulla privatizzazione di FS sul sito web “Formiche.net” in data 20 agosto 2015.
Messori rifiuta le manovre per cedere in tutta fretta il 40% della società con l’unico obiettivo di fare cassa.
Anche secondo il ministro Delrio la rete ferroviaria va scorporata e non deve entrare nella parte della società che sarà messa sul mercato.
Delrio insiste perché prima sia attuata la separazione societaria e gestionale della rete. Il sito internet ”Reuters.it” con un articolo intitolato FS: Elia, in privatizzazione mantenere “unitarietà sistema” in data 24 agosto 2015 ha riportato il messaggio del ministro:
"Sono fautore del fatto che le reti restino di proprietà pubblica. Del resto nell'unico esempio che abbiamo avuto di privatizzazione totale di una rete abbiamo problemi enormi di manutenzione e di sviluppo. […]Dobbiamo rafforzare l'orizzonte dell'azienda FS che può intercettare finanziamenti di mercato senza rinunciare a investimenti di medio e lungo periodo”.
I paletti del processo di privatizzazione- ha infatti annunciato Delrio - riguardano proprio il fatto che la proprietà della rete resti pubblica, il gestore indipendente e la piena maggioranza dell'azionariato rimanga in mano allo Stato.
Marcello Messori, secondo quanto riferisce in data 23 novembre 2015 l’articolo di ”Cassaforense.it” dal titolo FS: Messori, la rete sia scorporata e resti al 100% pubblica, è convinto di mantenere la rete in mano pubblica:
“Io rimango convinto che la rete debba essere scorporata e restare al 100% in mano pubblica".
L’ex presidente della società, stando a quanto riportato dall’articolo di Daniele Manca intitolato Messori: “per privatizzare le FS bisogna separare la rete” su “Corriere.it” in data 28 novembre 2015, ritiene che privatizzare FSI senza passare per una riorganizzazione della società e per la separazione della rete ferroviaria condanni l’operazione all’insuccesso, blocchi l’apertura alla concorrenza e non sia sostenibile nel lungo periodo.