L’Italia non fa abbastanza per integrare i rom

I mass media hanno un ruolo decisivo nel diffondere stereotipi e pregiudizi sui rom e alimentare il razzismo

Tesi favorevole

PRO\VERSI

“Sono sporchi, parassiti, rubano nelle case, rapiscono i bambini, mandano i figli a chiedere l’elemosina, non lavorano e lo Stato aiuta loro piuttosto che gli italiani”, sono solo una serie dei luoghi comuni riguardo ai rom che trova nei mass media una straordinaria cassa di risonanza. Quotidiani e telegiornali, ma anche blog e informazione online, dispongono di una elevata capacità di penetrazione nella coscienza comune e proprio per questo, come dimostrato da una serie di studi, rappresentano i principali veicoli della cultura del sospetto e dell’esclusione, che vede proprio nei rom un facile bersaglio. Ad utilizzare parole che etichettano ed escludono sono giornalisti, intellettuali, uomini politici, che proprio grazie a questi messaggi accentuano le distanze e ostacolano il processo di integrazione. Ne è convinto Carlo Stasolla, presidente dell’Osservatorio 21 Luglio, per il quale “stereotipi e pregiudizi [intorno ai rom vengono volutamente] alimentati da esponenti politici che intendono parlare alla pancia del proprio elettorato” (Gabriele Carchella, Razzismo, un caso al giorno di cattiva informazione e odio contro rom e sinti, “Il Fatto Quotidiano”, 27 settembre 2013).


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