È necessario e verosimile articolare programmi tali da favorire l’integrazione dei rom nel tessuto locale sia per le comunità stanziali, presenti in Italia da secoli, sia per i gruppi di immigrati provenienti dall’Europa dell’Est. Tutto ciò è ribadito dall’Unione Europea che invita a sfruttare in questo senso le risorse a disposizione. Così sul sito della Commissione Europea: “le istituzioni europee e tutti i Paesi dell’UE hanno la responsabilità comune di migliorare la vita dei cittadini Rom” (L'UE e i rom, “ec.europa.eu”, 27 novembre 2014).
Per l’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali della presidenza del Consiglio dei Ministri, l’obiettivo è quello di “assicurare un miglioramento duraturo e sostenibile delle loro condizioni di vita, renderne effettiva e permanente la responsabilizzazione, la partecipazione al proprio sviluppo sociale, l’esercizio e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione Italiana e dalle Convenzioni internazionali” (Strategia nazionale d’inclusione di rom, sinti e camminanti,“ec.europa.eu”, 28 febbraio 2012, p. 23).