La responsabilità morale è compatibile con la verità del determinismo

Atteggiamenti reattivi

Il filosofo inglese Peter Strawson, professore di Metafisica presso l'Università di Oxford, nell’articolo Freedom and Resentment (“ucl.ac.uk”, consultato settembre 2015) argomenta che molti dei dibattiti tradizionali tra compatibilisti e incompatibilisti, come quello intorno al modo di comprendere la capacità di fare altrimenti, sono fuorvianti. Inoltre, Peter Strawson afferma di non sapere e di non preoccuparsi di definire esattamente cosa sia il determinismo e che è indifferente per il suo argomento che il determinismo sia vero o falso.
Strawson pensa, invece, che ci si dovrebbe concentrare su ciò che lui chiama “atteggiamenti reattivi”, ossia quegli atteggiamenti che noi abbiamo sia verso noi stessi sia verso le altre persone e che sono basati sui loro atteggiamenti verso di noi e sul modo in cui loro ci trattano. In particolare, il modo in cui ci rapportiamo con qualcuno può variare in base al modo in cui ne percepiamo le intenzioni.
Strawson afferma che il segno caratteristico degli atteggiamenti reattivi è che essi sono “essenzialmente reazioni umane naturali al buono o al cattivo volere o all'indifferenza degli altri verso di noi, come esse vengono esibite nei loro atteggiamenti e nelle loro azioni” (Peter Strawson, Freedom and Resentment, in Derk Pereboom, Free Will, Hackett Press, 1997, p. 127, TdR). Esempi di atteggiamenti reattivi includono la gratitudine, il risentimento, il perdono e l'amore, la lode e il biasimo, il senso di colpa e l'orgoglio, il crimine e la punizione.
La loro presenza, quindi, non ha bisogno di nessuna giustificazione filosofica. La pratica quotidiana di ritenere noi stessi e gli altri responsabili delle proprie azioni è un dato di fatto, naturale, e non si basa su generali requisiti metafisici.

 

Alcuni atteggiamenti reattivi sono alla base della responsabilità morale

Strawson pensa che alcuni atteggiamenti siano cruciali per le interazioni interpersonali e che essi forniscano la base per ritenere gli individui moralmente responsabili.

 

Due argomenti contro l'incompatibilismo: la credenza nella verità del determinismo non influenza gli atteggiamenti reattivi degli agenti; la verità del determinismo non compromette i nostri atteggiamenti reattivi

Alla domanda “potrebbe, o dovrebbe, l'accettazione della tesi determinista condurci a guardare tutto in questo modo [determinista]?” Peter Strawson risponde sostenendo due tesi.
La prima riguarda la credenza nella verità del determinismo che non influenzerebbe gli atteggiamenti reattivi degli agenti.
Scrive Strawson: “L'impegno umano per la partecipazione nelle relazioni interpersonali ordinarie è troppo totalizzante e profondamente radicato in noi per prendere seriamente l'idea che una convinzione teoretica generale potrebbe cambiare il nostro mondo in modo tale che non ci sarebbero più cose come rapporti interpersonali così come noi normalmente li abbiamo compresi” (Peter Strawson, Freedom and Resentment, in Derk Pereboom, Free Will, Hackett Press, 1997, TdR).
La seconda tesi è che la verità del determinismo non compromette i nostri atteggiamenti reattivi.
Strawson pensa che ci sono due tipi di casi in cui è opportuno sospendere i nostri atteggiamenti reattivi per adottare atteggiamenti oggettivi, ossia quegli atteggiamenti che comunemente adottiamo in situazioni in cui l’agente che ha causato l’azione non poteva fare altrimenti, non era consapevole di ciò che stava compiendo eccetera.
Il primo di questi casi riguarda gli agenti, come i bambini o i disabili mentali, che non sono agenti morali. Strawson pensa che non dovremmo avere atteggiamenti reattivi verso agenti non morali, ovvero non bisogna aspettarsi da agenti non morali atteggiamenti morali.
Così Strawson: “Considerare qualcuno come plagiato, impazzito o preda di un comportamento compulsivo o ancora vittima di uno sviluppo psicologico particolarmente infelice significa, almeno in una certa misura, che chi lo osserva metterà da parte nel suo caso i normali atteggiamenti reattivi di partecipazione e tenderà a utilizzare – almeno negli individui civilizzati – atteggiamenti obiettivi” (ibidem, TdR). Questo non implica che il nostro atteggiamento reattivo nei confronti di un agente non morale non debba essere o non sia sensibile a ragioni morali.
Il secondo tipo di casi in cui è opportuno sospendere i nostri atteggiamenti reattivi è quello in cui, sebbene l'agente sia un agente morale, la sua azione verso di noi non è connessa al suo agire volontario. Ad esempio, sebbene potrei avere un atteggiamento reattivo di risentimento verso qualcuno che mi urta e mi rovescia il drink, se scopro che la persona è stata spinta da qualcun altro, non sono giustificato a provare risentimento per quell'individuo. É insensato avere un atteggiamento reattivo di risentimento verso un agente morale che non ha colpa o a cui non può essere attribuita la responsabilità morale del danno procurato.

 

La responsabilità morale è compatibile con la verità del determinismo

Ad ogni modo, centrale nell’argomento di Strawson è l’idea secondo cui la credenza nella verità del determinismo non influenza gli atteggiamenti reattivi degli agenti. E ciò perché per noi umani, per quegli enti che abitano e sono iniziati a una forma culturale di vita, è psicologicamente impossibile spogliarsi totalmente degli atteggiamenti reattivi per assumere atteggiamenti oggettivi, come quando, ad esempio, ci si rapporta a un ente non attualmente capace di assumere atteggiamenti morali come un neonato. E, inoltre, anche se il determinismo fosse vero, anche se fossimo consapevoli che tutto ciò che accade è casualmente determinato, la nostra razionalità non pretenderebbe di rinunciare agli atteggiamenti reattivi, poiché senza di essi verrebbe meno una certa qualità di vita.
Dunque, poiché l’attribuzione della responsabilità morale è basata su atteggiamenti reattivi e poiché la verità del determinismo non influenza gli atteggiamenti reattivi degli agenti, Strawson pensa che la responsabilità morale è compatibile con la verità del determinismo.
Se la responsabilità morale presuppone il libero arbitrio, e se la responsabilità morale è compatibile con la verità del determinismo, il libero arbitrio è compatibile con il determinismo.