La fase di stabilizzazione del peso, prevista dalla Dukan, non rispetta le aspettative. Nella maggior parte dei casi avviene una ripresa dei chili

La “stabilizzazione” post-dieta Dukan

In risposta al rapporto ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) (citato nell’articolo Nocifs, dangereux... un rapport accable les régimes alimentaires, “Le Parisien”, 25 novembre 2010), secondo cui il 95% dei pazienti che seguono il metodo Dukan dopo la dieta recuperano dei chili e corrono il serio rischio di ritrovarsi in sovrappeso e di sviluppare disturbi del comportamento alimentare, nel dicembre dello stesso anno Pierre Dukan commissiona all’IFOP (Institut Français d’Opinion Publique), un sondaggio su 1.525 dei suoi abbonati al coaching Dukan on line in fase di stabilizzazione definitiva. Dallo studio emerge che il 79% si stabilizza, trovando facile questo periodo, integrando il giovedì proteico e i quotidiani cucchiai di crusca d’avena. Altro dato: il 53% degli intervistati ha consultato un medico prima, durante e dopo la dieta e il parere di questi medici consultati prima o dopo la dieta Dukan è risultato favorevole per il 68% e neutro per il 24%.
Sul sito ufficiale dell’IFOP (Institut Français d’Opinion Publique) si riporta lo studio Etude IFOP pour la méthode et le régime DUKAN: étude de comportements et d’opinions auprès des Stabilisés, in cui si legge che: “Il Giusto Peso individuale è stato raggiunto in un periodo medio di 2,4 mesi di dieta (fase di Attacco + fase di Crociera). Il peso perduto nel corso delle due prime fasi della dieta è stato, in media, pari a 7,1 kg. Il 79% delle persone che hanno raggiunto il loro Giusto Peso, l’ha poi stabilizzato entro il periodo medio preso in esame di 6,9 mesi. […] Il 98% delle persone in fase di stabilizzazione si dice soddisfatto del Metodo Dukan in generale; il 70% si dichiara persino molto soddisfatto. Il 92% ha già raccomandato il metodo ai propri conoscenti ed il 91% continuerà a farlo in futuro. Per quanto concerne la fase di stabilizzazione definitiva propriamente detta, l’80% delle persone la definisce facile, mentre il 76% pensa di poterla seguire facilmente anche sul lungo termine. Durante questa fase finale, il 98% delle persone interrogate ha detto di aver conservato il Giovedì Proteico e il 96% la crusca d’avena, due misure chiave non negoziabili di quest’ultima fase, da seguire per il resto della vita. […] Il 53 % degli intervistati ha consultato un medico prima, durante o dopo aver seguito la dieta. Per il 50% circa degli intervistati che hanno consultato il proprio medico durante o dopo la dieta, il parere del medico è stato favorevole nel 68% dei casi e neutro nel 24%. Inoltre, se prendiamo in considerazione le persone che hanno consultato il proprio medico prima, durante e dopo la dieta (il 18% degli intervistati), notiamo come la stragrande maggioranza dei pareri dei medici sia favorevole e in aumento significativo, passando dal 77% di pareri favorevoli prima d’iniziare la dieta all’84% durante o dopo la dieta. […] Il 55% degli intervistati si è sottoposto a un check-up prima o dopo la dieta. E una persona su 4 ha eseguito un check-up prima e dopo la dieta. Il 53% dei check-up eseguiti dopo la dieta ha mostrato un miglioramento dei risultati, il 39% risultati immutati e il 6% risultati alterati. Sotto il profilo del bilancio lipidico (colesterolo, trigliceridi), nell’88% dei casi i risultati erano migliorati o immutati dopo la dieta (con il 51% di miglioramenti). Per quanto concerne la glicemia e l’emoglobina glicata, il 92% dei check-up mostrava risultati migliorati o immutati (con il 38% di miglioramenti). I risultati epatici erano migliorati nel 17% dei casi (con il 57% di risultati immutati e il 26% di persone che dichiarava di non sapere). I risultati dei check-up renali erano migliorati, immutati o non rilevati nel 97% dei casi, con solamente il 3% di risultati alterati. […] Lo studio IFOP, condotto su una quantità significativa di casi (1525 persone che hanno seguito il metodo Dukan su www.regimedukan.com e in fase di stabilizzazione), mostra come la perdita di peso ottenuta abbia potuto essere consolidata, e poi stabilizzata, nel 79% dei casi, su una durata di 6,9 mesi. Il 98% delle persone stabilizzate è soddisfatto dei risultati del metodo Dukan, l’80% l’ha trovato facile, il 92% lo ha già raccomandato e il 91% lo raccomanderà in futuro. Il 53% degli intervistati ha consultato un medico prima, durante o dopo la dieta. Prendendo in esame solamente le persone che hanno chiesto il parere del loro medico prima e durante/dopo la dieta (ovvero il 18% degli intervistati), si nota come tale parere sia in grandissima parte favorevole e in progresso significativo, passando dal 77% di pareri favorevoli prima della dieta all’84% di pareri favorevoli durante o dopo la dieta. Il 25% degli intervistati si è sottoposto a un check-up prima e dopo la dieta. Per più di 9 persone su 10 (92%), i risultati di questi check-up sono apparsi migliorati o immutati. Il 40% degli intervistati si è sottoposto a un check-up prima della dieta, mentre un altro 40% dopo la dieta” (TdR).

In un’intervista rilasciata il 3 febbraio 2011 a Jean-Michel Cohen ed Hervé Pouchol, e riportata nel testo Dieta Dukan Pro & Contro (Il punto d’incontro edizioni, 2012) Louis Bendayan, cardiologo francese, fondatore del “Groupe médical Italie”, afferma: “ritengo che la dieta del dottor Dukan sia molto efficace: mangiare proteine trasmette un notevole senso di sazietà e permette a tutti coloro che seguono il programma Protal di sentirsi sazi e davvero poco frustrati, cosa che di solito non accade durante una dieta. […] Le persone si sentono così bene, così felici dopo aver perduto tutti i loro chili che non hanno voglia di ingrassare ancora. Nella peggiore delle ipotesi riacquistano due o tre chili: in seguito, sarà loro sufficiente fare attenzione una settimana o due e tutto dovrebbe rientrare nella normalità”.

 

Carenze nutrizionali e ripresa dei chili

Secondo il rapporto dell’ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) (citato nell’articolo Nocifs, dangereux... un rapport accable les régimes alimentaires, “Le Parisien” 25 novembre 2010), in tutte le diete: “L’80% dei soggetti riacquista il peso un anno dopo la conclusione della dieta; il 60% delle donne e il 44% degli uomini vorrebbero pesare di meno. Tra gli adolescenti dagli undici ai quattordici anni, il 47% vorrebbe pesare di meno” (TdR).
Per quanto riguarda, nello specifico, la Dukan, gli esperti rimproverano alla dieta: la mancanza di vitamina C, un apporto di fibre dieci volte inferiore al fabbisogno, un apporto di proteine almeno tre volte superiore al fabbisogno, un apporto di calcio due volte superiore al fabbisogno nutrizionale raccomandato, troppo magnesio e troppo sodio. Oltre ai rischi per la salute associati a questi squilibri, la ripresa del peso è spesso assai notevole. Il prof. Jean-Michel Lecerf, a capo del Dipartimento di nutrizione dell’Istituto Pasteur di Lille e Direttore del Rapporto ANSES, dichiara: “Nel 95% dei casi, dopo la dieta si verifica una ripresa dei chili. Persone che non avevano alcun problema di peso prima della dieta rischiano di ritrovarsi in sovrappeso e di sviluppare disturbi del comportamento alimentare” (TdR).
Sempre a proposito dei dati raccolti, Boris Hansel, endocrinologo dell’ANSES, come riportato nell’articolo La dieta Dukan pericolosa e inefficace (“Il Secolo XIX”, 30 maggio 2011) aggiunge: “Il nostro studio dimostra che un anno dopo aver cominciato questa dieta, il 35% delle persone ha ripreso i chilogrammi persi. Dopo due anni sono il 64% a essere di nuovo ingrassate e dopo tre anni ben l’80% […] La dieta non è sostenibile nel lungo termine perché non corrisponde ai bisogni del nostro corpo. All’inizio provoca euforia per i risultati ottenuti velocemente, ma poi le restrizioni non sono più gestibili e possono provocare disturbi del comportamento alimentare”.

 

Spisni e il “loop ingrassamento-dimagrimento”

Contro la Dukan, a proposito del problema del riacquisto dei chili persi, si pone anche il professor Enzo Spisni, docente di Fisiologia della Nutrizione all’Università di Bologna, nell’intervista Arriva la Dieta Dukan dei 7 giorni: modello nutrizionale scorretto che può portare a patologie cardiovascolari e tumori. Il parere di Enzo Spisni dell’Università di Bologna, rilasciata Eleonora Viganò il 3 giugno 2014 e pubblicata sul sito “Il fatto alimentare”: “se si ha già una situazione di partenza compromessa, Dukan è una dieta sbagliata. Per chi è in salute e vuole perdere quei 4-5 Kg di troppo, Dukan funziona nel breve periodo, ma in questo modo si entra in un sistema nutrizionale profondamente errato dal quale è poi difficile uscire. […] Che la dieta Dukan faccia dimagrire non vi è dubbio, ma è un regime che non permette alle persone di uscire dal loop ingrassamento-dimagrimento. Mi spiego meglio: dopo una dieta così rigida – per categorie alimentari e non per quantità – il nostro corpo tende a riprendere peso, sia perché tendiamo a mangiare ciò a cui abbiamo dovuto rinunciare, sia perché l’organismo si predispone a recuperare i chili persi come meccanismo per salvaguardare la sua stessa sopravvivenza. Siamo infatti evolutivamente più adattati alla privazione di cibo che non al consumo eccessivo, e questo fa sì che il nostro corpo si difenda per contrastare il calo ponderale ma non per contrastarne l’aumento. È un po’ come avere la spia rossa della benzina accesa: il nostro organismo chiede carburante e si abbassa il metabolismo basale. Questo processo spinge coloro che hanno fatto la Dukan a riprendere peso rapidamente e quindi a ripetere lo schema Dukan ad ogni incremento di peso, anche lieve, e quindi a consumare proteine in eccesso continuamente. Ma non è l’unico rischio post-dieta: chi si sottopone alla Dukan non impara nulla. Modifica in modo temporaneo la sua alimentazione, ma al termine della dieta tornerà a mangiare quantitativamente e qualitativamente come prima, mantenendo intatte le abitudini (sbagliate) che lo hanno portato al sovrappeso e che determineranno nuovamente il sovrappeso. Fino a quando, ingrassando di nuovo, non deciderà di ricominciare con la dieta Dukan”.

 

Dolcificanti artificiali e cibi sgrassati

Una delle possibili cause del recupero dei chili persi viene affrontata dal professor Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico, docente di Nutrizione presso le Università di Bologna e Milano, nell’articolo Diete, pro e contro: la dieta Dukan, del 17 maggio 2012 pubblicato sul sito “Eurosalus”:
“La eliminazione in molte fasi anche della sola verdura, e il controllo attento della frutta sono antitetici a tutte le indicazioni salutistiche di prevenzione antitumorale che oggi si conoscano. L’impostazione di una dieta ipocalorica (in tutte le versioni ufficiali e non della dieta la conta calorica non supera mai le 1000-1200 calorie al giorno) comporta un calo ponderale a carico di muscolo e in percentuale minore di grasso ed un immediato rallentamento metabolico. Il dimagrimento che si ottiene, quindi, non è mai ottenuto a spese del solo grasso corporeo, quanto piuttosto a spese dei tessuti muscolari e dei liquidi. Come nella dieta a zona, ad un primo promettente inizio, segue una fase di catabolismo muscolare e di possibile stanchezza, con una documentazione statistica, documentata per tutte le diete ipocaloriche, del recupero del peso perso nel 90-95% dei casi. Sostenere l’uso di dolcificanti artificiali e di cibi sgrassati (yogurt 0% grassi ad esempio) rientra tra i meccanismi di ‘inganno’ dell'organismo che possono generare fame e recupero del peso nei tempi successivi”. L’autore, in un altro articolo, spiega perché anche l’utilizzo di stevia al posto dello zucchero, consuetudine sempre più diffusa, non è particolarmente consigliabile: “una delle più grandi aziende al mondo di soft-drink lancia sul mercato internazionale una bibita priva di dolcificanti artificiali, ma dolcificata invece con stevia. Interessante manovra commerciale che non deve trarre in inganno. È il sapore dolce che induce una risposta evoluzionistica di ingrassamento. Talvolta, anche la frutta, in soggetti sensibili, può indurre questo tipo di risposta. 
Quindi alla fine, che il dolce arrivi dalla frutta in eccesso, dalla stevia o dallo zucchero di canna (e almeno parliamo di sostanze naturali) o dai deprecabili dolcificanti artificiali, la risposta che gli umani hanno imparato nel corso di quasi un milione di anni sarà sempre quella: un segnale di ingrassamento” (Attilio Speciani, Dolcificanti a zero calorie: stimolano diabete e obesità alterando la flora intestinale, “Eurosalus”, 22 settembre 2014 ).

 

Migliaccio e i “pentiti” della Dukan

Il professor Pietro Migliaccio, celebre dietologo romano, in una intervista rilasciata a Maria Novella De Luca per “La Repubblica” (“Analisi sballate e peso che ritorna”. Ecco i pentiti delle diete alla moda, 5 giugno 2012) afferma: “Quanti ne arrivano nel mio studio […] pentiti della dieta Dukan, del sondino, della tisanoreica, e di tutte queste altre diete di moda. Arrivano, avendo ripreso tutto il peso, e spesso con analisi cliniche tutte sballate. Ma io non condanno nessuno, anzi se da me arriva un paziente che ha perso venti chili mangiando soltanto proteine, prima di tutto mi accerto che non abbia avuto danni, poi gli insegno come non ingrassare di nuovo… Spesso mi chiedo però che prezzo pagheremo in termini di salute collettiva per queste diete sconsiderate”.