La Commissione Europea indica all’Italia alcune misure di politica salariale per correggere i propri squilibri macroeconomici. La Commissione Europea, in particolare, invita il governo italiano ad intraprendere politiche per abbassare il costo del lavoro, per perseguire una decentralizzazione della contrattazione, per alleggerire la pressione fiscale sui fattori produttivi. Inoltre, “poiché ci vuole del tempo prima che le misure per accrescere la produttività diano frutti, è opportuno esplorare le possibili leve per affrontare le pressioni sui costi nell’economia. Mantenere la moderazione del costo del lavoro e superare le rigidità nella fissazione delle retribuzioni per consentire una differenziazione retributiva aiuterebbe l’Italia a recuperare competitività di costo a breve termine. La differenziazione salariale, che tiene conto della grande disparità in termini di produttività e di condizioni del mercato del lavoro nell’economia, contribuirebbe anche a migliorare l’efficienza allocativa dell’economia e ad aumentare la produttività” (Commissione Europea, Squilibri macroeconomici — Italia 2014, “ec.europa.eu”, 25 febbraio 2014).