Privatizzazione dei beni culturali

In Italia esistono enti privati no profit capaci di gestire, tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale

Tesi favorevole

PRO\VERSI

Per evitare qualsiasi legame e interesse di tipo politico con le strutture pubbliche, ma anche mere finalità di tipo imprenditoriale e privatistico, la soluzione migliore è affidare la gestione dei beni a fondazioni o enti privati no profit che nello statuto presentino finalità culturali e artistiche, di ricerca, di conservazione dei beni culturali e di servizi sociali. Un esempio, in questo senso, sono le fondazioni di origine bancaria, che investono parte dei propri profitti nella cultura e nel sociale.
Una delle esperienze più affermate in Italia è quella del FAI (Fondo Ambiente Italiano), creato sulla base del National Trust britannico. Ogni anno il FAI raccoglie fondi da destinare unicamente alla gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale in proprio possesso.
Un’altra esperienza è rappresentata dalla gestione partecipata dei parchi urbani di Lamezia Terme, affidata alle associazioni del terzo settore che svolgono attività culturale e sociale sul territorio.


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