Privatizzazione dei beni culturali

La vendita del patrimonio immobiliare pubblico di valore storico e culturale rappresenta una valida soluzione per sanare il debito pubblico

Tesi favorevole

PRO\VERSI

L’Italia possiede 1.600 miliardi di beni non finanziari (edifici, terre, risorse del sottosuolo): privatizzarli rappresenterebbe un passo importante per sanare il debito pubblico. Secondo Nicolò Bragazza e Giovanni Gabriele Vecchio, gli immobili potenzialmente liberi, appartenenti alle amministrazioni pubbliche, valgono 42 miliardi, oltre 2,5 punti di PIL (cfr. Nicolò Bragazza, Giovanni Gabriele Vecchio, Debito pubblico e privatizzazioni, in Istituto Bruno Leoni, Liberare l'Italia. Manuale delle riforme per la XVII legislatura, IBL Libri, 2013, p. 28). Tra le forme sostenute: alienazione e cartolarizzazione.
Un'altra possibilità è la concessione del bene a tempo determinato: i soggetti privati, beneficiari della concessione, assumono la gestione e riconoscono una quota dei proventi al soggetto pubblico.


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