Difficilmente tutti i quesiti referendari supereranno l’ostacolo del giudizio di ammissibilità. Anche se dovessero superarlo, e se si fa eccezione per il secondo quesito, avrebbero effetti molto limitati o addirittura nulli sulla disciplina di attuazione della riforma costituzionale. Il referendum sembra quindi prestarsi perlopiù a un’operazione di manipolazione politica antieuropea che non ad un reale cambiamento della cornice giuridica in materia.
D’altro canto, alcuni studiosi individuano non nel referendum “anti-austerità” bensì in un’iniziativa legislativa popolare lo strumento in grado non solo di arginare, ma di cambiare i regolamenti imposti dalla cultura neoliberista dominante.