Riportando i dati forniti dalle rilevazioni OCSE-PISA (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico-Programme for International Student Assessment) il giornalista Salvo Intravaia, pubblica, il 10 Dicembre 2010, un articolo a sostegno della qualità dell'istruzione pubblica, e scrive: “la scuola pubblica italiana sta meglio di quel che sembra. Basta leggere correttamente i dati. Sono le private la vera zavorra del sistema. Almeno stando agli ultimi dati dell'indagine Ocse-Pisa sulle competenze in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni di mezzo mondo”. “A fare precipitare gli studenti italiani in fondo alle classifiche internazionali sono proprio gli istituti non statali. Senza il loro 'contributo', la scuola italiana scalerebbe le tre classifiche Ocse anche di dieci posizioni”. Intravaia considera pertanto immotivate le richieste di maggiori finanziamenti in favore del sistema paritario, avanzate in quei mesi: “le scuole private italiane che ricevono copiosi finanziamenti da parte dello Stato fanno registrare performance addirittura da terzo mondo. I dati Ocse non lasciano spazio a dubbi. Numeri che calano come una mazzata sulle richieste avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni di scuole non statali e da una certa parte politica” (Salvo Intravaia, Nella scuola pubblica si impara di più. L'Italia in basso per colpa della private, “La Repubblica”, 10 dicembre 2010).