Il cambiamento del clima elettorale della giunta Pisapia e l’introduzione delle interdittive hanno ostacolato la presenza di corruzione e criminalità organizzata nelle grandi opere della città di Milano, tra cui Expo, ma le barriere anticorruzione per la grande manifestazione milanese sono risultate comunque scarse e inefficaci.
Tra il 2012 e il 2015, poteri economici e organizzazioni mafiose sono entrate all’interno dei meccanismi di concessione degli appalti Expo truccando le gare attraverso le tangenti. Le molte intercettazioni telefoniche a boss mafiosi che parlano di Expo ne sono una testimonianza concreta.
L’immagine dell’Italia che Expo regala al mondo è quella di un paese tutt’altro che ripulito, segnato dalle accuse di corruzione e concussione.
Come spesso avviene per le grandi manifestazioni e le grandi gare pubbliche, la presenza della malavita organizzata è molto forte e il controllo sugli appalti è stato inadeguato.