L'uomo mangia carne “per natura”

L'essere umano ha una struttura anatomica simile agli animali erbivori

Il testo di Milton M. Mills, The Comparative anatomy of eating dimostra che la morfologia delle strutture della specie umana sono simili a quelle delle specie animali erbivore, e si differenziano invece dagli animali carnivori per natura. Nel dettaglio lo studio comparativo si sofferma sulla muscolatura facciale, denti, stomaco e intestino. Le caratteristiche di tali apparati umani sono rinvenibili negli animali erbivori.
Più esattamente, negli animali carnivori l'apertura della bocca è molto larga per permettere vantaggi nella cattura della preda, l'angolo mandibolare ridotto, i denti incisivi corti e appuntiti, canini allungati e ricurvi per facilitare la lacerazione della preda, il colon molto corto, la saliva priva di enzimi. Nell'uomo, invece l'apertura orale è piccola ma l'angolo mandibolare più vasto, gli incisivi sono appiattiti, i canini corti e smussati, la saliva contiene enzimi digestivi, il colon più lungo (Milton R. Mills, The Comparative Anatomy of Eating, “adaptt.org”, consultato il 3 settembre 2015).

 

Le abitudini alimentari dell'uomo non sono “naturali”

Un argomento che confuta la tesi della naturale alimentazione carnivora per l'uomo sottolinea la componente culturale nelle scelte umane. Melanie Joy, docente di psicologia presso l'Università del Massachusetts, autrice del testo Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche (tradotto in italiano per l'editore Sonda), in una intervista pubblicata su “La Repubblica” afferma che le abitudini alimentari dell'uomo sono frutto di un sistema di credenze che condizionano le scelte umane, ed è solo per convenzione sedimentata nella storia occidentale che si ritiene “normale” mangiare alcuni animali piuttosto che altri. Nel particolare si riferisce ai “miti primari che giustificano il mangiare animali: è Normale, Naturale, Necessario. Argomenti usati, in passato, per giustificare schiavitù, dominanza maschile, supremazia eterosessuale. Per questo parlo di carnismo come di un’ideologia, un sistema di credenze condiviso. Ciò che riteniamo naturale è solo un’interpretazione della storia. Per giustificare il carnismo non ci riferiamo ai nostri antenati raccoglitori e mangiatori di frutta, ma ai loro discendenti, che si nutrivano di carne. Filtriamo la storia con il bisogno di giustificare le pratiche attuali” (Carne o no?, “La Repubblica”, 14 dicembre 2012).

L'uomo è fatto di carne e deve mangiare carne

Il professore Cannella è celebre per la sua affermazione secondo cui l'uomo, essendo composto di carne, deve mangiare carne: “Credo che sia necessario fare una riflessione: noi esseri umani siamo fatti di carne (proteine), pertanto per mantenere e accrescere il nostro organismo cosa c'è di meglio di mangiare carne?” (Sandro Pintus, L'elogio della bistecca, pp. 40-41).
In più occasioni ha ampliato la sua tesi sostenendo che le caratteristiche fisiologiche dell'essere umano ne fanno “naturalmente” un carnivoro e ciò è “dimostrato dalla diversa morfologia dei denti: incisivi (per tagliare), canini (per dilaniare), molari (per triturare)” (Carla Favaro, Le diete vegetariane: veri vantaggi, possibili rischi, “Il Corriere della Sera”, 19 aprile 2009).

 

L'alimentazione onnivora è un segno dell'evoluzione

Un altro argomento portato a favore della naturalità per l'uomo di mangiare carne riguarda il ruolo dell'alimentazione onnivora nell'evoluzione della specie umana. Secondo l'antropologa Leslie Aiello nel momento in cui l'uomo ha iniziato a cibarsi di carne si sono attivate quelle dinamiche che hanno permesso lo sviluppo prevalente di altri organi quali il cervello. Più esattamente “'mangiare carne ha dato all'uomo più energia, consentendogli di sviluppare un cervello più grande e le facoltà che in sostanza lo differenziano dagli altri animali […] Non si possono avere un grande cervello e un grande stomaco allo stesso tempo', ha detto Aiello. La digestione, spiega, consumava la maggior parte dell’'energia del corpo dei nostri antenati. Fino a quando non scoprirono la carne” (Gli antropologi: “Mangiare carne ha reso l'uomo più intelligente”, “Il Corriere della Sera”, 3 agosto 2010).