La manovra 2026, pur nei ristretti margini di bilancio disponibili, contiene un insieme di incentivi al lavoro e allo sviluppo pensati per rilanciare la produttività e sostenere il sistema produttivo senza gravare su di esso con nuove imposte. Una prima linea d’azione riguarda il lavoro dipendente e l’aumento dei salari: il governo ha introdotto una serie di detassazioni ad hoc per stimolare i rinnovi contrattuali e premiare la produttività. In particolare, per i contratti collettivi rinnovati nel 2025-2026, i dipendenti con redditi fino a 28.000 euro beneficeranno di un’aliquota agevolata del 5% sugli aumenti retributivi previsti dal nuovo contratto. Ciò significa, ad esempio, che, se un lavoratore otterrà 1.000 euro lordi di aumento annuo grazie al rinnovo, su quella parte pagherà solo 50 euro di tasse invece dei circa 200 euro dovuti con le aliquote ordinarie. Un incentivo concreto sia per i sindacati a chiudere accordi, sia per i lavoratori a sostenerli. Contestualmente, è stata ridotta dal 5% all’1% la tassazione sostitutiva sui premi di produttività per i dipendenti privati, innalzando al contempo da 3.000 a 5.000 euro la soglia di premio soggetto a tassazione agevolata. Inoltre, si detassano totalmente (0% Irpef) le maggiorazioni per turni notturni e lavoro festivo, laddove siano previsti dalla contrattazione. Queste misure – salutate con favore anche da organizzazioni datoriali e una parte del sindacato – puntano ad aumentare il netto in busta paga di chi fa straordinari o turni gravosi e a favorire contratti più innovativi sulla produttività. Non a caso, il governo ha evidenziato di aver risposto a una specifica indicazione delle parti sociali su questo fronte. Sul versante delle imprese, la manovra rifinanzia e potenzia vari strumenti di supporto agli investimenti: rifà capolino il meccanismo del super/iper-ammortamento (maggiorazione figurativa del costo degli investimenti per aumentarne la deducibilità), preferito dalle aziende rispetto al più complesso credito d’imposta “Transizione 4.0” degli ultimi anni. In particolare, sono stanziati 8 miliardi di euro per investimenti e innovazione nel 2026, che includono il credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali, portato a 2,3 miliardi, il rifinanziamento dei Contratti di Sviluppo e della Nuova Sabatini (contributi per l’acquisto di macchinari per le PMI) e il varo di un incentivo per gli investimenti in beni materiali 4.0, attraverso una robusta maggiorazione dell’ammortamento fiscale. Questo pacchetto restituisce ossigeno al tessuto produttivo, incoraggiando le imprese a rinnovare impianti e tecnologie, che è un fattore cruciale per recuperare competitività e colmare il gap di produttività con gli altri Paesi. Importante sottolineare che tali incentivi vengono concessi senza aumentare la pressione fiscale su altri fronti. Anzi, il governo ha esplicitamente evitato mosse penalizzanti per le aziende come nuove imposte ambientali. Un esempio concreto è la posticipazione al 2026 dell’entrata in vigore sia della plastic tax sugli imballaggi plastici monouso sia della sugar tax sulle bevande zuccherate. Antonio Tajani, vicepremier e ministro delle Imprese, ha evidenziato il risultato ottenuto: “evitare di trattare banche e assicurazioni come mucche da mungere” e scongiurare atteggiamenti punitivi verso settori chiave, privilegiando invece il dialogo costruttivo con il mondo imprenditoriale. La manovra, nel suo complesso, “non colpisce nessuno in modo eccessivo”, come notato anche da commentatori neutrali, ma prova a dare a ciascuno una piccola leva di crescita. In definitiva, la legge di bilancio 2026 offre a lavoratori e imprese segnali concreti: più convenienza a investire, più convenienza a produrre e a lavorare di più (grazie alle minori tasse su straordinari e premi). Il tutto senza nuove tasse generalizzate, anzi, con la rimozione di potenziali zavorre (rinvio sugar e plastic tax). Si tratta di interventi mirati e non di spesa “a pioggia”, coerenti con la filosofia di un governo che vuole premiare chi si impegna e crea valore aggiunto.
Madeleine Maresca, 6 novembre 2025