I teorici del complotto occidentale puntano il dito sulla dinamica dei crolli delle Torri Gemelle e dell’edificio 7 del WTC, considerandola la prova regina di un’operazione interna. Secondo loro è altamente sospetto che i grattacieli siano collassati verticalmente su loro stessi in modo così simmetrico: sembra l’esito di una demolizione controllata con esplosivi, non di semplici incendi. Notano che entrambe le Torri Gemelle crollarono completamente, quasi alla velocità di caduta libera e in maniera ordinata senza inclinarsi lateralmente – comportamento anomalo se attribuito solo ai danni causati dagli aerei. Ancora più inspiegabile, a loro avviso, è il crollo del WTC7: un edificio di 47 piani che non fu colpito direttamente da alcun aereo, eppure collassò nel pomeriggio dell’11/9 in modo verticale e rapido. Per i complottisti ciò può voler dire solo una cosa: qualcuno ha piazzato cariche esplosive nei punti chiave di quegli edifici, facendoli saltare dall’interno. Citano testimonianze di ingegneri e vigili del fuoco secondo cui le Torri erano state progettate per reggere l’impatto di un Boeing (dopo l’attentato del 1993), dunque il solo urto di un aereo di linea e l’incendio conseguente non dovrebbero averle annientate totalmente. I sostenitori di questa tesi evidenziano inoltre alcuni filmati e audio in cui si percepirebbero sequenze di “bang” prima e durante i crolli, compatibili – sostengono – con l’innesco di esplosioni controllate ai vari piani. Ad esempio, frame video mostrano getti di polvere (le cosiddette squib) uscire da piani più in basso, come se esplosivi stessero frantumando i piani inferiori in anticipo. Questi segnali, per i truthers, rafforzano l’ipotesi che il collasso sia stato provocato intenzionalmente con esplosivi ad alto potenziale (termite o nanotermite, data la presenza di metalli fusi nelle macerie). In pratica, i terroristi avrebbero sì dirottato e schiantato gli aerei contro le Torri, ma l’abbattimento finale degli edifici sarebbe stato garantito da un piano interno clandestino, volto a massimizzare lo shock e le vittime. A supporto della loro tesi, citano il parere di oltre 3.600 professionisti aderenti ad Architects & Engineers for 9/11 Truth, che da anni contestano la versione governativa: secondo questo gruppo, i rapporti ufficiali (FEMA, NIST) non avrebbero spiegato veramente perché le strutture cedettero così completamente, ignorando evidenze di esplosioni e altri fenomeni anomali. Il fronte pro-complotto ritiene che i crolli “troppo perfetti” del World Trade Center siano l’anello mancante che collega gli attacchi a un piano interno: solo un intervento tecnico interno – e non il semplice impatto degli aerei – può aver prodotto quei crolli verticali. Questa convinzione è considerata la base tecnica del complotto occidentale: se le Torri furono demolite dall’interno, significa che qualcuno in Occidente ha orchestrato l’11/9.
Nina Celli, 24 ottobre 2025