La guerra in Ucraina è intrappolata in uno stallo militare e diplomatico. Da mesi, nessuno dei due schieramenti ottiene avanzamenti significativi, mentre le perdite aumentano. In questo contesto, c’è chi ritiene che un formato negoziale ridotto, limitato a Stati Uniti e Russia, possa offrire la flessibilità necessaria per superare il blocco. Secondo “NBC News”, la presenza diretta di Kiev a un tavolo preliminare potrebbe irrigidire le posizioni: Zelensky non ha margini politici per accettare concessioni territoriali in pubblico, ma un’intesa preliminare tra le due superpotenze potrebbe essere presentata a Kiev come proposta già strutturata, con margini di adattamento. Trump stesso ha confermato, in dichiarazioni riportate da “Il Fatto Quotidiano”, che “sentirà europei e ucraini subito dopo” l’incontro in Alaska. Il presidente USA ha aggiunto: “L’incontro successivo sarà tra Putin e Zelensky, o tra Zelensky, Putin e me”, suggerendo un processo a fasi in cui il bilaterale Alaska serve come apripista. Dal punto di vista diplomatico, questo approccio non è nuovo: nella storia dei conflitti, incontri ristretti tra le parti con maggiore influenza spesso hanno permesso di fissare parametri generali senza l’ostacolo di negoziati allargati, più complessi da gestire. Come osserva “Internazionale”, Putin vede nel vertice “la sua richiesta di una gestione strettamente bipolare della crisi ucraina”, e se questa dinamica può apparire rischiosa, può anche rendere possibile un accordo di principio che, una volta definito, venga sottoposto all’Ucraina per l’accettazione. C’è anche un vantaggio tattico: un formato ristretto riduce le fughe di notizie, abbassa la pressione mediatica e consente a entrambe le parti di esplorare ipotesi “politicamente tossiche” senza doverle subito difendere davanti alle opinioni pubbliche. Come spiega JD Vance a “Il Fatto Quotidiano”, uno dei principali ostacoli è che “Vladimir Putin ha dichiarato che non si sarebbe mai seduto al tavolo con Zelensky”. Creare un percorso che superi temporaneamente questa barriera potrebbe essere l’unico modo per avviare un vero negoziato.
Nina Celli, 12 agosto 2025