Secondo i promotori e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’attenzione all’ambiente è stata “un elemento cardine” nella progettazione del Ponte sullo Stretto. La Stretto di Messina S.p.A. ha predisposto un Piano di Monitoraggio Ambientale strutturato in tre fasi: Ante operam: documentazione dello stato iniziale dell’ambiente, con rilievi su biodiversità, qualità dell’aria, acque e suolo. In corso d’opera: controllo degli impatti temporanei generati dai cantieri, con possibilità di intervento immediato. Post operam: monitoraggio a lungo termine per verificare l’efficacia delle misure di mitigazione adottate e correggere eventuali criticità. Il progetto, secondo le relazioni approvate dal CIPESS, prevede una riduzione significativa delle emissioni inquinanti grazie alla diminuzione delle corse dei traghetti e del traffico veicolare nello Stretto. Le stime parlano di 12,8 milioni di tonnellate di CO₂ in meno entro il 2063, oltre a una riduzione di polveri sottili e ossidi di azoto (NOx) derivanti dal trasporto marittimo. Dal punto di vista infrastrutturale, il ponte sarà accompagnato da oltre 40 km di nuove strade e ferrovie in Sicilia e Calabria, tra cui tre nuove stazioni ferroviarie a Messina (Papardo, Annunziata, Europa). Questo permetterà di potenziare la mobilità interna e ridurre il ricorso al trasporto su gomma, in linea con gli obiettivi europei di riequilibrio modale. Il collegamento diretto favorirà inoltre un incremento del trasporto ferroviario merci, riducendo il numero di camion in transito tra Sicilia e continente. Questo non solo migliorerà la qualità dell’aria, ma contribuirà anche a diminuire l’incidentalità stradale legata al trasporto pesante. La riduzione dei tempi di percorrenza avrà effetti positivi anche sul turismo “low impact”: visitatori che, grazie a spostamenti più rapidi e meno inquinanti, potranno muoversi più facilmente tra le due sponde, incentivando soggiorni brevi e itinerari di turismo diffuso. Per i sostenitori, quindi, il Ponte sullo Stretto non è soltanto un’infrastruttura di trasporto, ma anche un intervento che può generare benefici ambientali duraturi, se accompagnato da una gestione efficace delle fasi di cantiere e da una pianificazione territoriale integrata.
Nina Celli, 9 agosto 2025