Eutanasia

La legalizzazione dell’eutanasia ne incentiverebbe l’uso: l’effetto slippery slope sarebbe dirompente

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PRO\VERSI

La tesi del progressivo aumento dei casi di morte eutanasica in caso di legalizzazione rientra tra le cosiddette argomentazioni slippery slope, caratterizzate dal fatto di trarre, dalla tesi iniziale, conseguenze di gravità crescente. Stando a questa opinione, avviare la legalizzazione dell’eutanasia comporterebbe un utilizzo più ampio, e finanche sconsiderato, di questa pratica. Nel momento in cui essa divenisse legale, il numero di persone che, stimolate dalla sua legittimità, la richiederebbero, si accrescerebbe. Mantenere la pratica nell’illegalità, dunque, funzionerebbe da deterrente. Le associazioni contrarie alla legalizzazione dell’eutanasia riportano studi statistici a conferma della loro tesi, in particolare il caso dell’Olanda in cui, a seguito della legalizzazione, “nel 2011 sono state 3.695 le persone che hanno chiesto di morire, aiutate dal Servizio sanitario nazionale, mediante eutanasia o suicidio assistito. Il 18 per cento in più dell’anno prima, e il doppio rispetto al 2006” (Assuntina Morresi, Dieci anni di legge su eutanasia e suicidio assistito in Olanda e in Belgio. Crescono i casi e crescono indifferenza e arbitrio,Il Foglio”, 17 gennaio 2013).

 


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