Le esperienze premorte sono considerate da molti come la più importante prova empirica dell'esistenza effettiva di una vita dopo la morte. Le testimonianze, riportate da persone che erano quasi morte o clinicamente morte, sono particolarmente numerose. Tali esperienze avvengono spontaneamente in persone vicino alla morte o clinicamente morte e pertanto non sono ricercate o deliberatamente indotte; normalmente nessuno mira a trarne un vantaggio economico. In molte testimonianze di esperienze premorte si rintracciano elementi non casuali, anzi ricorrenti come “out-of-body experience” in cui il soggetto vede il proprio corpo dall'esterno. In tal senso formano un modello non invariabile, ma generale.
Si stima che circa il cinque per cento della popolazione americana abbia avuto un'esperienza premorte e che queste accadano indipendentemente da determinate condizioni naturali e culturali. Il sistema di credenze dell'individuo influenza, invece, la loro interpretazione.