Molte statue confederate furono erette decenni dopo la fine della Guerra Civile, non per ricordare i caduti, ma per legittimare la segregazione razziale durante l’epoca Jim Crow. Documenti ufficiali come quello della secessione del Mississippi dichiarano apertamente che lo scopo della Confederazione era la preservazione della schiavitù come pilastro economico. Dopo la sconfitta, il Sud creò il mito della Lost Cause per riscrivere la narrazione storica: da guerra per la schiavitù a nobile difesa dello stile di vita agricolo e dei diritti degli Stati. Le statue divennero strumenti visivi per diffondere questa narrazione. Secondo il professor David W. Blight (Yale University), queste statue furono erette “non per educare, ma per dominare simbolicamente lo spazio pubblico”. Simili meccanismi si trovano anche nella rappresentazione di Cristoforo Colombo, la cui figura è celebrata nonostante sia responsabile di stermini e schiavitù nelle Americhe.