Se oggi l’auto elettrica non è una realtà diffusa, molto del merito va attribuito a Elon Musk. Dove altri vedevano ostacoli, lui ha visto una rivoluzione. Con Tesla, ha trasformato l’idea dell’elettrico in un fenomeno di massa: auto desiderabili, performanti, futuristiche. Non era solo questione di motori a batteria, ma di cambiare mentalità, e ci è riuscito. Nel 2023, Tesla ha venduto oltre 1,8 milioni di veicoli elettrici nel mondo, contribuendo a una drastica riduzione delle emissioni di CO₂. Le sue “gigafactory” producono milioni di batterie ogni anno, mentre la rete di Supercharger abbatte uno dei limiti più grandi alla diffusione dell’elettrico: l’ansia da ricarica. Ma Musk non si è fermato lì. Con la fusione tra Tesla e SolarCity ha immaginato un ecosistema energetico completamente nuovo, dove ogni casa produce e conserva la propria energia, grazie a pannelli solari integrati nei tetti e a batterie domestiche intelligenti come Powerwall. L’ambizione è chiara: trasformare ogni abitazione in una piccola centrale autosufficiente, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e dai grandi distributori. I numeri parlano chiaro. SolarCity ha installato più di 300.000 impianti fotovoltaici. Le auto Tesla, nel solo 2023, hanno evitato l’emissione di oltre 20 milioni di tonnellate di anidride carbonica. I prodotti dell’azienda sono diventati lo standard di riferimento per tutti gli altri competitor, spingendo persino giganti come Volkswagen, Toyota e Ford ad accelerare sulla svolta green. Ma il cambiamento più profondo che Musk ha provocato è quello culturale. Ha reso l’ecologia affascinante, persino di tendenza. Ha trasformato l’auto elettrica da oggetto di nicchia a status symbol, da dovere etico a scelta ambita. “Non ha solo messo le auto elettriche su strada,” scrive il “New York Times”, “ha costruito un intero ecosistema”. E “Fortune” lo conferma: “Ha costretto i governi a ripensare le proprie politiche ambientali”. Il suo impatto va oltre la tecnologia. È sistemico. Ha influenzato leggi, incentivi, piani industriali. In Europa, la decisione di vietare la vendita di auto a combustione dal 2035 è anche risposta alla pressione imposta da Tesla. Negli USA, i grandi piani di transizione energetica dell’amministrazione Biden dialogano – nel bene e nel male – con il paradigma imposto da Musk. Tuttavia, c’è chi lo accusa di greenwashing, chi teme l’iper-concentrazione del potere tecnologico. Ma una cosa è certa: senza Elon Musk, la rivoluzione ecologica sarebbe oggi molto più lenta e più incerta.
Nina Celli, 25 marzo 2025