Elon Musk è un imprenditore capace di plasmare il presente e indirizzare il futuro. La sua parabola non è solo quella del miliardario di successo, ma quella di un catalizzatore di cambiamento. Dalla mobilità elettrica allo spazio, dalla neurotecnologia all’intelligenza artificiale, Musk ha osato dove altri hanno esitato, fondando aziende che non si sono limitate a innovare, ma hanno riscritto le regole dei settori in cui operano. La storia di Tesla, ad esempio, non è solo quella di un’azienda automobilistica. È il racconto di come l’auto elettrica sia passata da utopia verde a realtà dominante: nel 2023 ha venduto oltre 1,8 milioni di veicoli, contribuendo in modo decisivo alla transizione ecologica globale. SpaceX, invece, è l’emblema dell’audacia spaziale: razzi riutilizzabili, missioni con equipaggio per conto della NASA, progetti per la colonizzazione di Marte. Anche xAI, la sua recente avventura nell’intelligenza artificiale, ha raccolto in pochi mesi 6 miliardi di dollari, promettendo un’alternativa “veritiera” a ChatGPT, e stimolando un dibattito su etica e trasparenza. Non è solo una questione di numeri, pur imponenti: un patrimonio personale di 379 miliardi di dollari, 96 lanci orbitali SpaceX in un anno, una capitalizzazione di Tesla che ha superato quella di tutti i concorrenti messi insieme. È la sua capacità di visione sistemica a colpire. Marc Andreessen, figura di spicco della Silicon Valley, ha dichiarato: “Musk risolve in una settimana i problemi critici delle sue aziende, insieme agli ingegneri. Nessuno è più rapido, nessuno è più profondo”. Le sue imprese, però, non sono meri esperimenti tecnologici: sono strumenti per costruire un mondo nuovo, con meno dipendenza dai combustibili fossili, più connettività e persino più controllo umano sulla propria biologia, come promette Neuralink. I suoi progetti generano occupazione, spingono la ricerca pubblica e privata, influenzano la geopolitica e i mercati. Pur non essendo una figura priva di ombre, il suo impatto è innegabile. Il “New York Times” lo descrive come “il cuore pulsante di una nuova élite tecnologica”. Per il “Washington Post”, “Musk ha la capacità di riorientare mercati e politiche globali nel giro di pochi mesi”. E per alcuni pensatori italiani, come Roberto Siconolfi, egli incarna una nuova mitologia occidentale: quella dell’uomo che si ribella ai limiti, anche morali, per inseguire il dominio sul tempo, sulla materia, sull’universo stesso. Elon Musk non è un semplice CEO. È un architetto del domani, il cui genio visionario continua a ridisegnare le coordinate dell’economia, della politica e della società.
Nina Celli, 25 marzo 2025