Uno degli insegnamenti centrali del cristianesimo è l’accoglienza degli ultimi, degli stranieri e degli emarginati, un principio direttamente fondato sugli insegnamenti di Gesù Cristo. Tuttavia, l’interpretazione dell’Ordo Amoris proposta da J.D. Vance e da alcuni ambienti conservatori sembra entrare in conflitto con questa tradizione, poiché stabilisce una gerarchia dell’amore che privilegia i concittadini rispetto agli stranieri. Secondo "Catholic Herald", "America Magazine" e "The Atlantic", questa visione contraddice la missione evangelica della Chiesa, che è orientata all’accoglienza incondizionata e alla solidarietà universale. Il Vangelo è chiaro nell’identificare l’accoglienza dello straniero come un dovere sacro. Nel Vangelo di Matteo (25:35-40), Gesù dichiara: “Ero forestiero e mi avete accolto”, senza fare distinzioni tra connazionali e stranieri. "Catholic Herald" (2025) sottolinea che questo smonta completamente la tesi di Vance: “Cristo non ha mai parlato di un amore gerarchico che esclude alcuni in favore di altri.” Papa Francesco ha ribadito questo principio, affermando che “chi accoglie un forestiero accoglie Cristo stesso” ("Cincinnati Enquirer", 2025) e condannando l’uso del cristianesimo per giustificare politiche di esclusione. L’accoglienza dello straniero non è solo un principio del Nuovo Testamento, ma è radicata anche nell’Antico Testamento. Nel Levitico (19:33-34), Dio ordina: “Lo straniero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso.” "America Magazine" (2025) evidenzia che la visione di Vance contraddice questa tradizione biblica: “La Bibbia non ci dice di amare prima gli americani e poi i migranti. Ci dice di amare tutti, senza condizioni.” Storicamente, la Chiesa cattolica ha sempre promosso l’accoglienza. Secondo "The Atlantic" (2025), l’uso dell’Ordo Amoris per giustificare politiche di chiusura è un’inversione storica della missione cristiana: “Le prime comunità cristiane erano note per la loro accoglienza radicale. Vance propone un cristianesimo che chiude le porte.” Papa Pio XII ribadì il dovere della Chiesa di accogliere i rifugiati, e il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 2241) stabilisce che gli Stati devono accogliere chi è in difficoltà. "Vox" (2025) avverte che “se accettiamo che l’amore cristiano segua confini nazionali, stiamo tradendo il Vangelo.” Uno dei problemi più gravi della posizione di Vance è che rafforza un’idea di cristianesimo esclusivo e chiuso. "Catholic News Agency" (2025) avverte del rischio di trasformare la fede in una dottrina tribale: “Ci sono leader che vogliono fare del cristianesimo una religione di difesa nazionale, ma la Chiesa è, per definizione, universale.” Vance ha persino attaccato la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB), accusandola di favorire l’immigrazione illegale, creando fratture all’interno della comunità cristiana ("Cincinnati Enquirer", 2025). Padre James Martin ha criticato questa visione, affermando che un cristianesimo che impone limiti all’amore non è più cristianesimo: “Il compito della Chiesa non è costruire muri, ma abbatterli” ("North Jersey Media", 2025). L’accoglienza è un principio centrale della dottrina cristiana e non può essere limitato da confini nazionali. La posizione di Vance, che propone una gerarchia dell’amore che esclude gli stranieri, contraddice gli insegnamenti di Cristo e della tradizione della Chiesa. Se il cristianesimo rinuncia all’accoglienza, perde la sua essenza più profonda, trasformandosi in un’ideologia politica piuttosto che in una fede basata sulla misericordia e sull’amore per tutti.
Nina Celli, 20 febbraio 2025