J.D. Vance ha basato la sua difesa di politiche migratorie restrittive sull’Ordo Amoris, un concetto teologico formulato da Sant’Agostino e sviluppato da San Tommaso d’Aquino. Tuttavia, secondo "America Magazine" e "The Atlantic", Vance distorce il significato originario dell’Ordo Amoris, trasformandolo in un principio di esclusione anziché in un invito all’amore ordinato secondo la giustizia divina. La dottrina cristiana insegna che l’Ordo Amoris non giustifica discriminazioni, ma guida l’amore secondo Dio. Sant’Agostino, nella sua opera De Civitate Dei, descrive l’Ordo Amoris come un ordine che pone Dio al centro, e non come una gerarchia che esclude. "America Magazine" (2025) sottolinea che l’Ordo Amoris non stabilisce chi merita amore, ma aiuta a ordinare gli affetti in conformità alla volontà divina. Agostino distingue tra la città terrena e la città di Dio, ribadendo che l’amore cristiano non è condizionato da confini geografici o vincoli di sangue. San Tommaso d’Aquino approfondisce il concetto nella Summa Theologica, spiegando che l’amore segue un ordine, ma questo non deve portare all’esclusione. "Vox" evidenzia come Vance trasformi un principio morale in una giustificazione per politiche escludenti. Tommaso afferma che, in certe situazioni, un estraneo in difficoltà può avere la priorità su un parente, poiché la carità cristiana si basa sulle necessità reali e non su una gerarchia rigida (Summa Theologica II-II, Q. 31, A.3). L’uso politico dell’Ordo Amoris da parte di Vance è fortemente criticato. "Catholic News Agency" (2025) sottolinea che Agostino non intendeva giustificare politiche anti-immigrazione, ma indicare un amore orientato alla verità e alla giustizia divina. "The Atlantic" denuncia come l’interpretazione di Vance riduca il cristianesimo a un’ideologia nazionalista, mentre Agostino separava chiaramente la Chiesa dalla politica terrena, vedendo la comunità cristiana come universale. Papa Francesco ha affrontato questa questione dichiarando che “nessuno può usare la dottrina cristiana per giustificare l’esclusione dei più deboli” ("Cincinnati Enquirer", 2025). Secondo "North Jersey Media" (2025), l’errore più grave nell’interpretazione di Vance è l’uso del cristianesimo per legittimare una retorica di divisione piuttosto che di carità universale: “Un cristianesimo che stabilisce chi è degno di amore in base alla nazionalità non è più cristianesimo, ma ideologia.” Anche Rory Stewart, ex parlamentare britannico, critica questa posizione, affermando che “Cristo non ha mai chiesto ai suoi discepoli di amare solo chi era della loro nazione” ("The Atlantic", 2025). La distorsione dell’Ordo Amoris proposta da Vance rischia di trasformare il cristianesimo in una religione tribale, anziché in un messaggio universale di misericordia e carità. L’interpretazione autentica dell’Ordo Amoris non crea una gerarchia dell’amore basata su confini nazionali, ma invita a ordinare gli affetti secondo Dio e la giustizia.
Nina Celli, 20 febbraio 2025