L’amore cristiano è universale e incondizionato, trascendendo confini geografici, sociali ed etnici. Il messaggio evangelico si basa sulla carità illimitata, che non pone vincoli di sangue o cittadinanza. Questa visione contrasta con l’interpretazione di J.D. Vance, che attraverso l’Ordo Amoris propone una gerarchia dell’amore che privilegia la famiglia, la comunità e la nazione. Tuttavia, il Magistero della Chiesa e la tradizione teologica sostengono che l’amore cristiano non possa essere ristretto a cerchie concentriche di appartenenza. La Parabola del Buon Samaritano (Luca 10:25-37) esemplifica questa visione: il prossimo non è definito dalla prossimità etnica o geografica, ma dalla necessità di aiuto. Papa Francesco ha criticato l’uso dell’Ordo Amoris per giustificare politiche di chiusura, affermando che l’amore cristiano non segue un’espansione progressiva di interessi, ma è un’apertura sincera e senza eccezioni ("Cincinnati Enquirer", 2025). Questa posizione è confermata anche dal Vangelo di Matteo (25:35-40), che pone come criterio del giudizio finale l’amore dimostrato verso gli ultimi: “Ero forestiero e mi avete accolto.” Dal punto di vista teologico, Sant’Agostino, che elaborò il concetto di Ordo Amoris, non intendeva giustificare un amore nazionalista, ma un amore orientato a Dio, includendo tutti gli esseri umani. Secondo "America Magazine" (2025), l’Ordo Amoris non stabilisce priorità nell’amore, ma invita a orientarlo verso Dio, la fonte dell’amore stesso. San Tommaso d’Aquino rafforzò questa idea, affermando che in situazioni di necessità, un estraneo potrebbe avere priorità rispetto a un familiare, se la sua condizione lo richiede ("Summa Theologica" II-II, Q. 31, A.3). L’interpretazione gerarchica dell’amore, secondo i critici, rischia di trasformare il cristianesimo in un’ideologia tribale, anteponendo l’amore per la nazione alla solidarietà globale. "The Atlantic" (2025) avverte che questa prospettiva mina la fraternità universale predicata da Cristo. Il gesuita Padre James Martin ha dichiarato pubblicamente che l’interpretazione di Vance “distorce il significato della carità cristiana, trasformandola in un criterio selettivo” ("North Jersey Media", 2025). Papa Francesco ha ribadito che il cristianesimo non deve essere uno strumento di divisione politica, ma rimanere fedele al Vangelo dell’accoglienza: “Il cristiano non può chiudere il cuore di fronte a chi soffre, indipendentemente dalla sua origine o nazionalità” ("Catholic News Agency", 2025). L’amore cristiano, dunque, non è una selezione di chi merita aiuto, ma un’apertura totale verso ogni persona, poiché tutti sono fratelli in Cristo. L’idea di una gerarchia dell’amore che pone la nazione e la famiglia prima di altri gruppi non trova fondamento nelle Sacre Scritture e rischia di giustificare politiche di esclusione e divisione.
Nina Celli, 20 febbraio 2025