L’automazione e l’intelligenza artificiale (IA) stanno trasformando radicalmente il mercato del lavoro, rendendo necessario un sistema di sostegno economico per chi rischia di perdere il proprio impiego. Elon Musk ha affermato che l’IA potrebbe eliminare molti lavori tradizionali, rendendo l’UBI una misura essenziale per garantire la sicurezza economica della popolazione (Fortune, 2023). Secondo il World Economic Forum (WEF, 2023), entro il 2030 il 44% delle competenze lavorative attuali diventerà obsoleto, richiedendo una riqualificazione di massa. L’UBI potrebbe offrire il tempo e le risorse necessarie per affrontare questa transizione, evitando che milioni di lavoratori finiscano in situazioni di precarietà. L’Institute for Public Policy Research (2024) prevede che nel Regno Unito il 59% delle mansioni lavorative potrebbe essere sostituito dall’IA nei prossimi cinque anni, rendendo cruciale un sistema di reddito garantito per facilitare la transizione occupazionale. Oltre a proteggere i lavoratori, l’UBI ha un impatto positivo sull’economia complessiva, stimolando i consumi e incentivando la produzione. Secondo un’analisi del Roosevelt Institute (2023), un programma di $1.000 al mese per adulto potrebbe far crescere il PIL degli Stati Uniti del 12,6% in otto anni, grazie all’aumento della domanda aggregata. Esperimenti condotti in Kenya e negli Stati Uniti hanno confermato che i beneficiari dell’UBI spendono il reddito per bisogni essenziali, istruzione e piccole imprese, contribuendo alla crescita delle economie locali. In Kenya, il programma UBI finanziato da GiveDirectly ha migliorato le condizioni di vita dei beneficiari e incentivato l’imprenditorialità. Un timore diffuso è che l’UBI possa disincentivare il lavoro, ma i dati sperimentali indicano il contrario. Studi condotti in Stati Uniti e Canada hanno mostrato che i beneficiari non hanno smesso di lavorare, ma hanno cercato impieghi più qualificati e stabili. L’Istituto per la Ricerca Economica (IFO, 2024) in Germania ha rilevato che i partecipanti ai programmi di reddito garantito erano più propensi a cambiare settore e migliorare la propria posizione lavorativa, rispetto ai disoccupati con sussidi vincolati. L’UBI ha anche effetti positivi sulla salute mentale e sulla produttività. Uno studio del Journal of Economic Behavior & Organization (2024) ha dimostrato che i lavoratori con maggiore sicurezza economica sono più produttivi e meno soggetti a problemi di salute mentale legati allo stress finanziario. Inoltre, il World Economic Forum (2024) ha evidenziato che la stabilità economica porta a una maggiore partecipazione alla vita sociale e a una riduzione del tasso di criminalità legato alla povertà. Con la crescente diffusione dell’IA, l’OECD (2024) prevede che il 14% dei posti di lavoro nei paesi industrializzati è a rischio immediato di automazione, mentre un ulteriore 32% subirà trasformazioni significative. In questo contesto, l’UBI potrebbe fungere da strumento di stabilizzazione economica, facilitando l’adattamento dei lavoratori alle nuove esigenze del mercato. L’automazione e l’IA stanno modificando profondamente il mondo del lavoro, rendendo necessarie misure di sostegno economico per i lavoratori in transizione. L’UBI potrebbe mitigare la disoccupazione tecnologica, stimolare l’economia e incentivare la riqualificazione professionale. Gli studi del Roosevelt Institute (2023) e gli esperimenti in Kenya, Germania e Stati Uniti dimostrano che un reddito garantito non solo protegge i singoli individui, ma rafforza l’economia e promuove l’innovazione. Se implementato correttamente, l’UBI potrebbe rappresentare una strategia chiave per affrontare le sfide della trasformazione digitale e dell’automazione.ù
Nina Celli, 11 febbraio 2025