L’autonomia differenziata non è contro il principio di unità nazionale e non creerà fratture tra Nord e Sud

Calderoli: “l’autonomia differenziata risolverà le questioni settentrionali e meridionali”

Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha parlato del disegno di legge sull’Autonomia differenziata in un’intervista ai quotidiani del Gruppo Athesis. “La potenzialità di acquisire più competenze è per ogni Regione – ha spiegato - Certo, poi c'è chi ne chiederà 2-3 materie e chi 10. Ma oggi è comunque una risposta all’Italia, che è unita sulla carta ma oggettivamente non è unitaria”. Con le sue parole, Calderoli ha voluto respingere le critiche e ribadire che la riforma sulle autonomie non dividerà il Paese. Al contrario, secondo il ministro l’autonomia differenziata unirà l’Italia e risolverà sia la questione settentrionale che quella meridionale. Per Calderoli, in definitiva, non c’è alcun rischio futuro di frattura tra un Paese di serie A e uno di serie B. “Vado oltre la questione Nord-Sud – ha precisato - Lungo la Penisola esistono differenze date da criteri oggettivi, morfologici, geografici, climatici. Penso alla Lombardia o al Veneto in cui abitano un numero di persone maggiore dell'Austria. Poi esistono Regioni che hanno metà abitanti della provincia di Brescia o Bergamo”. Calderoli ha spiegato che l’intenzione è di unificare tutte le risorse che ci sono nei vari Fondi di sviluppo e coesione a livello nazionale ed europeo, attraverso la creazione di un unico Fondo per mettere tutti allo stesso livello di partenza. “Vivo un paradosso: quando sono entrato in politica volevo trovare una soluzione per la questione settentrionale – ha continuato - Alla fine mi è toccato affrontare quella meridionale, irrisolta da sempre. E comunque vorrei ricordare che delle 15 Regioni a statuto ordinario tutte tranne l'Abruzzo hanno chiesto l'autonomia differenziata. Fondamentale è definire i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), i diritti civili e sociali che spettano a ogni italiano in cambio delle tasse che paga, per me è fondamentale. Diritti fondamentali che senza parametri di riferimento nessun cittadino può rivendicare” (Intervista del ministro Calderoli ai quotidiani Athesis, “l’autonomia non spacca il Paese”, “Regione Veneto”, 29 gennaio 2024).

Salvini a favore dell’autonomia differenziata

“Dopo vent'anni di impegno dei militanti della Lega finalmente ci siamo. È un passo in avanti per tutta l'Italia". Il leader della Lega Matteo Salvini ha sostenuto il disegno di legge sull’autonomia differenziata nel corso di un evento dedicato alla tematica organizzato dal suo partito a Torino. “Autonomia - significa sprecare di meno, premiare il merito, far scegliere i cittadini, tagliare i tempi della burocrazia – ha precisato - È una bella giornata, dopo tanti anni di impegno e di battaglie ci siamo quasi, visto che il 29 aprile arriva in aula. È una grande opportunità di crescita per tutta Italia: ci porta più vicino ai Paesi più moderni, penso alla Germania, alla Svizzera, dove federalismo e autonomia stanno aiutando i cittadini. Stiamo mantenendo l'impegno preso” (Salvini, l'Autonomia è un passo avanti per l'Italia, “Ansa”, 6 aprile 2024).

Zaia: “autonomia grande occasione per l’Italia”

Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha difeso il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Secondo il governatore, sono ingiustificate le critiche che parlano di secessione dei ricchi dai poveri. Al contrario, l’autonomia, secondo Zaia, rappresenta una grande occasione per l’Italia. “Il Veneto sente come obbligo confermare l’impegno che sta portando avanti dal 2014 e continuare ad essere con forza parte attiva, protagonista di questo processo - ha spiegato - All’esame della Camera c’è un ddl che non vuole essere contro nessuno e intende mantenersi rispettoso della Carta costituzionale. Lo conferma il fatto che è stato oggetto di una vigorosa fase emendativa, raccogliendo osservazioni sia della minoranza sia della maggioranza”. Per Zaia, l'idea di autonomia non va contro il principio di unità nazionale e il periodo del Covid è stato un modello di leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni nel rispetto delle rispettive competenze. “Una combinazione che ci ha consentito di affrontare la pandemia ed essere performanti. Considero la riforma alle porte l’opportunità per un vero rinascimento – ha concluso - Il Veneto ci arriva dopo il referendum del 2017 che si è tenuto, dopo tre tentativi, grazie ad una sentenza della Corte costituzionale, quindi in assoluta legalità e fedeltà alla Carta fondamentale. Con questo Governo, che ringrazio a cominciare dalla premier Meloni e dal ministro Calderoli, c’è stato il grande passo avanti, quello che ha portato la riforma fuori dall’impasse. L’autonomia va ora vista in prospettiva, come un cammino di sviluppo e crescita” (Autonomia, Zaia in audizione alla Camera: "Veneto pronto alla scrittura dell'intesa", “Treviso Today”, 2 aprile 2024).

Fedriga: “l’autonomia differenziata è un’opportunità per tutto il Paese”

Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, si è detto favorevole alla riforma sull’autonomia differenziata. “L'autonomia differenziata per me è una priorità, poi non siamo innamorati delle tempistiche assolute: è chiaro che è importante approvarla per dare una nuova opportunità al Paese – ha dichiarato - E parlo di Paese, non di un'area del Paese: è un'opportunità per il nord come per il sud”. Fedriga considera falsa e fuorviante la narrazione secondo la quale il Sud sia contrario all’autonomia differenziata e crede al contrario che questa riforma rappresenti una grande opportunità per il Mezzogiorno che potrà contare su una gestione più vicina al territorio (Autonomia, Fedriga “E' opportunità per il Paese da Nord a Sud” , “Il Sole 24 Ore”, 6 aprile 2024).

Alessandro De Sanctis, 6 giugno 2024

Schlein contraria all’autonomia differenziata

I partiti di opposizione hanno fatto fronte comune contro il disegno di legge sull’autonomia differenziata. A guidare il campo largo contro l’autonomia c’è il Partito Democratico: “Giorgia Meloni vuole passare alla storia per essere la presidente del consiglio che ha spaccato l’Italia - ha dichiarato la segretaria dem Elly Schlein - Proseguiremo la battaglia parlamentare alla Camera, ma serve una mobilitazione forte con tutte le forze politiche e sociali che insieme a noi provino a spiegare quali sarebbero gli effetti devastanti di questa riforma sull’autonomia”. Secondo Schlein, la misura del governo produrrà di fatto una frattura tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, con il Meridione che si troverà in difficoltà in diversi settori fondamentali per i diritti, come la salute, l’istruzione e i trasporti pubblici. “Meloni fa rivivere l’antico sogno secessionista della Lega. Per il loro baratto, proprio quelli che fanno i nazionalisti, mettono a repentaglio l’unità nazionale – ha precisato la Schlein - È sconvolgente il silenzio assenso e la condivisione da parte dei presidenti delle regioni del sud amministrate dalla destra ed è ancora più grave perché hanno fatto prevalere l’interesse politico a quello delle proprie comunità” (Autonomia differenziata, mettiamo in campo ogni strumento per bloccarla, “partitodemocratico.it”, 24 gennaio 2024).

Conte: “non si può governare senza una visione unitaria”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha fortemente criticato la riforma sull’autonomia proposta dalla Lega. “Questo governo ha intrapreso una strada pericolosa – ha dichiarato - pur di accontentare forze politiche di maggioranza sta concedendo delle riforme sull'autonomia che fanno male al Paese”. Conte denuncia, inoltre, uno scambio a tre tra le forze di governo: il premierato per FdI, l’autonomia per la Lega e la giustizia per Forza Italia. “Non si può governare senza una visione unitaria del Paese – continua - così si distrugge il Paese ed è chiaro che poi arrivano le proteste degli amministratori”. Secondo il presidente del M5s un sistema composto da 20 piccoli Stati non funziona neppure dal punto di vista economico e non agevolerà le imprese che si troveranno a fare i conti con 20 sistemi di regolazione diversi con ricadute negative sull’attività economica e sulla produttività (Conte: 'autonomia differenziata divide Paese, sì a proteste', “Ansa”, 17 febbraio 2024).

Per la Cgil il ddl Calderoli rischia di spaccare l’Italia

La Cgil si è dichiarata contraria all’autonomia differenziata voluta dal governo Meloni. Il segretario generale Maurizio Landini ritiene quella del governo una scelta sbagliata, che indebolisce un Paese già abbastanza diviso e frantumato, penalizzando non soltanto le regioni del Sud. Secondo Landini la logica del provvedimento porterà l’Italia ad avere venti sistemi sanitari diversi, venti sistemi scolastici, venti politiche industriali. “Una follia che dimostra come manchi la comprensione della dimensione, europea e mondiale, dei problemi che ci sono da affrontare - ha precisato il segretario della Cgil - Dobbiamo contrastare in qualsiasi modo questo disegno che in realtà modifica anche l’assetto costituzionale del nostro Paese. Lo abbiamo detto al Governo quando siamo stati coinvolti, gli abbiamo chiesto di non seguire questa strada, ma questo Governo non ascolta nessuno e pensa che avere la maggioranza in Parlamento significa poter fare ciò che vuole. Secondo noi sta sbagliando, anche perché la maggioranza del Paese non pensa questa cose” (Giorgio Sbordoni, Landini: “L’autonomia differenziata è una follia”, “collettiva.it”, 25 gennaio 2024).

Anche il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, è convinto che l’autonomia differenziata dividerà il Paese, con ovvie ricadute negative per le Regioni del Sud. “I governatori del Sud che appoggiano l’autonomia differenziata, a partire dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, tradiscono il Mezzogiorno e i cittadini e le cittadine che intendono rappresentare – ha dichiarato Mega in una nota - La derivazione della Lega Nord, a distanza di trent’anni, può finalmente attivare il suo piano scellerato di divisione del Paese. Sono proprio quelli che si definiscono patrioti a spaccare la patria”. Nella stessa nota, Mega chiede a Bardi come sarà possibile, con l’autonomia differenziata, garantire i giusti livelli di assistenza e servizi ai 120mila contribuenti lucani, in una regione con il più basso gettito fiscale in Italia.
Per il segretario della Cgil Basilicata, le gabbie salariali volute dal governo Meloni spingeranno ancora più giovani verso le regioni del Nord, dove gli stipendi saranno più alti, contribuendo così allo spopolamento della Regione. “L’autonomia differenziata – conclude Mega - produrrà una frammentazione del Paese, cristallizzando le disuguaglianze già presenti tra Nord e Sud e indebolendo complessivamente la capacità competitiva nazionale, quindi a perdere sarà l’Italia intera, che sarà sempre più povera e meno competitiva. Non è solo una questione ideologica”. Tutto questo è testimoniato dalle proteste mosse dalle svariate realtà associative e rappresentative della società civile che si oppongono alla riforma dell’autonomia differenziata (Autonomia differenziata, il Sud tradito dai suoi governatori, “collettiva.it”, 27 gennaio 2024).

De Siervo: “riforma impugnabile davanti alla Corte”

Secondo l’ex presidente della Consulta Ugo De Siervo, il provvedimento rappresenta “una riforma parziale e impugnabile davanti alla Corte”. In un’intervista a “La Repubblica”, De Siervo parla di una riforma non completa perché amplia la possibilità di estendere i poteri di alcune Regioni, senza però modificare le altre norme costituzionali sulla materia.
“Se do più poteri a una Regione in materia di sanità – spiega il giurista - questa dovrebbe poter adottare una sua legge in quel settore. Ma se la adotta modifica tutta la legislazione nazionale, a meno di frantumare l'intero sistema regionale italiano”. De Siervo è convinto che la riforma proposta dal governo Meloni violi l’assetto costituzionale unitario. “Perché da una modifica in apparenza solo amministrativa ne derivano delle conseguenze anche sull'intera legislazione nazionale – conclude - Ma questo non è né previsto, né disciplinato dall'articolo 117 della Costituzione, che ovviamente è già in vigore” (Autonomia differenziata, il Senato approva il Ddl Calderoli. Ora tocca alla Camera, “Rai News”, 23 gennaio 2024).

Alessandro De Sanctis, 6 giugno 2024

Elly Schlein – segretaria del Partito Democratico
Giuseppe Conte – presidente del Movimento 5 Stelle
Maurizio Landini – segretario generale della Cgil
Fernando Mega – segretario della Cgil Basilicata
Ugo De Siervo – ex presidente della Corte Costituzionale