Le riforme della Bidenomics sono vincenti

L'eredità economica lasciata da Donald Trump, dopo tre anni di mandato, era controversa. La sua politica "America First" ha favorito le imprese americane con tagli alla spesa pubblica e riduzione delle imposte, portando a una crescita annua del PIL del 2,5%. Tuttavia, questa politica ha anche accentuato le disuguaglianze sociali. Il Partito Repubblicano ha resistito alle proposte dei Democratici sull'aumento del salario minimo dei dipendenti federali. Altre questioni sociali, come il debito studentesco e l'estensione della sanità pubblica, sono state trascurate. I Democratici hanno cercato di attirare i cittadini meno abbienti, promuovendo l'"American dream".

La Bidenomics

La Bidenomics è un progetto graduale e a lungo termine, che prende ispirazione dalle teorie interventiste Keynesiane, volte ad accrescere gli investimenti dello Stato per ritornare rapidamente alla piena occupazione.
Inizialmente chiamate “Build Back Better”, queste politiche inglobavano al loro interno una “modern supply side economy”, cioè una serie di provvedimenti allo scopo di supportare l’investimento privato, senza ridurre le imposte. Stiamo parlando di spese infrastrutturali, in capitale umano e in ricerca e sviluppo, che oltre ad aumentare la produttività del sistema economico, avrebbero generato delle esternalità positive sulla società, quali la riduzione delle disuguaglianze e dell’impatto ambientale.

Una politica economica di successo

Sebbene distribuita su più anni e con un tasso di inflazione in crescita, la politica economica del presidente Biden ha portato a risultati positivi evidenti. Gli investimenti nelle infrastrutture fisiche e digitali stanno sostenendo la ripresa degli investimenti, nonostante il periodo economico difficile. La produzione delle imprese è aumentata e il livello di occupazione è salito oltre i livelli pre-Covid-19. La "Bidenomics" rappresenta il più grande piano di investimenti dai tempi del presidente Eisenhower, mirando non solo alla crescita del PIL ma anche allo sviluppo di un'economia sostenibile. Un esempio è l'Inflation Reduction Act del 2022, che destina quasi 900 miliardi di dollari al cambiamento climatico e agli investimenti in energia rinnovabile. “L’Amministrazione Biden può vantare una serie di successi in campo economico: anche grazie all’ARPA [American Rescue Plan Act], l’economia statunitense ha riassorbito molto rapidamente le perdite generate dalla pandemia e dal lockdown ed è tornata sul sentiero di crescita pre-pandemico, il Paese è in una situazione di piena occupazione e l’inflazione, pur restando al di sopra dell’obiettivo della Federal Reserve, si è ridotta significativamente. Inoltre, la modernizzazione delle infrastrutture sta sostenendo la ripresa degli investimenti, mentre il CHIPS [Research and Development, Competition, and Innovation Act] and Science Act e l’IRA [l'Inflation Reduction Act] hanno prodotto un significativo incremento nella costruzione di strutture industriali che dovrebbero condurre nel tempo ad una significativa ripresa del settore manufatturiero. I salari dei lavoratori con basse qualificazioni sono aumentati più rapidamente della media e, come hanno mostrato o stanno mostrando una serie di scioperi, il potere contrattuale dei sindacati, dopo decenni di declino, si sta rafforzando. L’Infrastructure Investment and Jobs Act e l’IRA sono rispettivamente il più grande piano di investimenti infrastrutturali dai tempi di Eisenhower e il più grande investimento da sempre per affrontare il cambiamento climatico. Last but not least, grazie all’IRA gli Stati Uniti stanno finalmente cominciando a fare la loro parte nella lotta al cambiamento climatico” (Moreno Bertoldi, La Bidenomics al bivio “ispionline.it”, 13 ottobre 2023).

Bidenomics vs Reaganomics

La nuova politica economica di Biden, nota come Bidenomics, è in controtendenza rispetto alla “Reaganomics” degli anni Ottanta. Si tratta di una politica industriale volta a accelerare la transizione energetica, rilanciare la produzione americana e contenere l'influenza economica della Cina. Questa agenda, contraria alla visione tradizionale negativa sugli investimenti pubblici, si propone di correggere i fallimenti del mercato e promuovere una crescita più inclusiva. Bidenomics ha portato a significativi investimenti nei settori della ricerca, dello sviluppo e delle infrastrutture, rappresentando una rottura con il passato (Raimondo Fabbri, Il piano infrastrutture di Biden: progetti ed investimenti da sfruttare nelle elezioni di novembre, “geopolitica.info”, 14 marzo 2024).

Rossella Vezzosi, 10 maggio 2024

Le Bidenomics hanno ottenuto successi economici e sociali, ma il rischio di inflazione è stato evidente. La spesa pubblica dell'amministrazione Biden ha superato i 20 trilioni di dollari dal 2021, portando l'inflazione al 7% nel 2021. La svalutazione del dollaro ha colpito il potere d'acquisto, specialmente per le famiglie vulnerabili, aggravate dalla pandemia. La situazione globale, compreso il conflitto russo-ucraino, ha contribuito all'inflazione mondiale. Biden ha sostenuto l'Ucraina con aiuti militari ed economici, aggravando il deficit già crescente.
Ha inoltre minimizzato le tensioni inflattive, alimentando la domanda e deludendo i cittadini. Il debito pubblico è salito al 123% del PIL nel settembre 2023, con un deficit superiore al 5% del PIL.
Nel 2024, gli Stati Uniti hanno evitato il default attraverso un compromesso tra democratici e repubblicani, che ha aumentato il debito pubblico e tagliato la spesa per evitare la recessione (Cfr. Bidenomics al bivio, “ispionline.it”, 13 ottobre 2023).

L’aumento dell’inflazione

“Sebbene molti Stati abbiano tratto un enorme beneficio dall’ARPA (American Rescue Plan Act), in quanto ha portato il sistema ad un livello di piena occupazione e ha riassorbito le perdite generate dalla Pandemia, una manovra così rischiosa ha inevitabilmente generato delle tensioni inflattive, anche a causa della politica monetaria vigente di tipo espansivo imposta dalla FED la quale decise di lasciare invariati i tassi che oscillavano tra lo 0 e lo 0,25, per favorire il credito. Durante lo stesso anno, ad aggravare la situazione, è stata determinante la caduta di Kabul e tutte le sue conseguenze geopolitiche che hanno fatto perdere molti consensi alla Casa Bianca, tanto da costringere Biden a riprogettare le modalità di erogazioni degli investimenti, optando per uno spacchettamento, o divisione dei contributi su ampi intervalli di tempo: l’esempio più noto è l’Infrastructure Investement and Jobs Act, di 550 miliardi di dollari su arco decennale” (Alessio Celant,  Bidenomics: slogan elettorali o politica di successo?, “geopolitica.info”, 29 dicembre 2023).

I tassi d’interesse
La Federal Reserve continua a iniettare liquidità nonostante un'economia in ripresa, e il governo Biden ha introdotto un ampio pacchetto di stimoli. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo all'inflazione e ai tassi di interesse. Il governo Biden affronta sfide come l'evasione fiscale e l'opposizione politica. Le fragilità strutturali dell'economia USA complicano la situazione. Le implicazioni globali potrebbero essere significative, con possibili ripercussioni sull'economia italiana. “Nonostante il rimbalzo dell'economia, la Federal Reserve ha continuato a iniettare liquidità nel sistema finanziario, alimentando la speculazione in borsa e indebolendo il dollaro. Il governo Biden ha varato un ampio pacchetto di stimoli economici da 1,9 trilioni di dollari, con ulteriori investimenti previsti in infrastrutture e sostegno alle famiglie. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo alla possibilità di un'accelerazione dell'inflazione e un aumento dei tassi di interesse. Alcuni critici temono che questa politica economica possa portare a conseguenze negative, specialmente considerando l'attuale accelerazione dei prezzi al consumo e l'aumento dei rendimenti dei titoli pubblici. Il governo Biden sembra aver scelto di correre questo rischio per sostenere la società americana, ma ci sono sfide significative, inclusa l'evasione fiscale e l'opposizione politica a misure di sostegno estese a tutti i gruppi sociali. Le debolezze strutturali dell'economia degli Stati Uniti, come l'alta diseguaglianza, la bassa produttività e l'alto debito pubblico, complicano ulteriormente la situazione. Le implicazioni di queste politiche per l'economia globale potrebbero essere notevoli, specialmente se portassero a un aumento dei tassi d'interesse internazionali. Questo potrebbe avere pesanti conseguenze per l'economia italiana, già alle prese con una difficile fase di rilancio dopo anni di stagnazione e un alto debito pubblico” (Pierluigi Ciocca, I rischi per l’Italia della politica economica di Biden, “ilmanifesto.it”, consultato il 29 aprile 2024).

Rossella Vezzosi, 10 maggio 2024