Navalny si è battuto per la democrazia in Russia

Navalny non era un democratico, ma un nazionalista xenofobo e di estrema di destra

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PRO\VERSI

Molti detrattori accusano Navalny di estremismo, nazionalismo e xenofobia, e criticano la strumentalizzazione della sua figura da parte dell’Occidente, che lo erge a paladino delle libertà e della democrazia. Tra questi c’è Ilya Matveev, ricercatore e professore di Economia politica a San Pietroburgo. Anche lo scrittore moldavo Nicolai Lilin considera totalmente distorta l’immagine che l’Occidente ha di Navalny. Secondo Lilin, è sbagliato presentarlo come un oppositore di Putin, perché era solo un elemento di disturbo al soldo degli interessi del mercato occidentale. Una lettura simile la fornisce il filosofo Diego Fusaro sul “Giornale d’Italia”. Per Fusaro, Navalny non era il paladino delle libertà e della democrazia come “aveva provato a dipingerlo con zelo l’occidente atlantista”. Navalny ha un passato politico pieno di ombre, caratterizzato dalla vicinanza ad ambienti di estrema destra e xenofobi. Secondo il giornalista filorusso Amedeo Avondet, Navalny “era un turbatore dell’ordine sociale su mandato degli Stati Uniti. Anche il capodelegazione sammarinese all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, Marco Nicolini, ha ricordato le posizioni nazionaliste e xenofobe di Navalny.


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