La maternità surrogata comporta dei rischi per la salute delle madri e dei bambini nati attraverso di essa

Secondo il parere di una parte dell’opinione pubblica, la maternità surrogata comporta dei rischi per la salute fisica e mentale nelle madri e nei bambini nati attraverso di essa. In realtà ogni donna che decide di mettere a disposizione il proprio utero deve sottoporsi a una serie di controlli sulla propria salute fisica e mentale, per avere garanzia che la sua sia una scelta consapevole e ragionata. Inoltre, la gestante deve dimostrare di non essere in difficoltà economiche (Alfonso Bianchi, Io, madre surrogata vi spiego perché non mi sento sfruttata, “today.it”, 5 aprile 2023).

Non ci sono danni per la salute psichica nei nati attraverso maternità surrogata

Susan Golombok, nel 2004, ha condotto il primo studio nel Regno Unito sulle relazioni dei bambini surrogati con i genitori designati. Secondo questo rapporto scientifico, le famiglie che hanno scelto la maternità surrogata hanno costruito un buon funzionamento familiare. Infatti, le madri di bambini nati attraverso la maternità surrogata hanno mostrato livelli molto alti di coinvolgimento emotivo. Ma non solo, si registrano livelli elevati di calore e interazione, di gioia e competenza e livelli più bassi di rabbia e senso di colpa (Marcello Florita, Maternità surrogata: non si può far finta che non esista!, “psicoanalisimilano.it”, 18 agosto 2020). Secondo uno studio di Susan Imrie del 2014, svolto nel Regno Unito, i genitori designati e le madri surrogate hanno definito positive le relazioni costruite tra loro. Infatti, gli studi condotti suggeriscono che, nella maggior parte dei casi, le parti coinvolte negli accordi nel Regno Unito sono riuscite a negoziare positivamente e ad avere relazioni che sono state gradite e coltivate nel tempo. Pertanto, questi risultati suggeriscono che la presenza o l’assenza di un collegamento genetico con il bambino non è determinante per quanto riguarda il successo di un rapporto con la madre surrogata (Ibidem).

Il Dottor Marcello Pili, specialista in Cardiologia e presidente dell’Associazione Nazionale Genitori delle ragazze con Sindrome di Rokitansky chiarisce che il benessere dei bambini è definito dalla quantità di cure e di amore ricevuto e non di certo dalle modalità con le quali sono stati concepiti. Negli studi approntati, confrontando i bambini nati in modo tradizionale con quelli nati con gestazione per altri, cresciuti sia da coppie eterosessuali che da coppie omosessuali, si è constatato che i nati attraverso maternità surrogata non riportano deficienza alcuna rispetto ai primi (Marco Annoni, “Gestazione per altri” e infertilità: parliamone seriamente, “fondazioneveronesi.it”, 21 marzo 2023).

I bambini nati attraverso maternità surrogata sono tutelati

La maternità surrogata, soprattutto attraverso accordi internazionali, è sempre più praticata come metodo di formazione familiare in tutto il mondo. Dunque, il numero dei bambini che nascono attraverso la maternità surrogata cresce sempre di più. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, i bambini nati attraverso tale pratica hanno gli stessi diritti di tutti i bambini. Indipendentemente dalle posizioni dei singoli Paesi sulla gestazione per altri, tutti gli Stati hanno il dovere di proteggere i diritti umani di tutti i bambini nati attraverso la maternità surrogata senza discriminazioni.

A tal proposito, le Osservazioni Conclusive e Raccomandazioni del Comitato CRC, i rapporti tematici sui bambini e la maternità surrogata del Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla vendita e lo sfruttamento sessuale dei bambini, nonché i Principi di Verona, forniscono indicazioni sulla protezione dei diritti dei bambini nati attraverso la maternità surrogata (Key considerations: children’s rights & surrogacy, “unicef.org”, febbraio 2022).

Chiara Appendino, deputata del Movimento 5 Stelle, commenta che è difficile vivere serenamente in un Paese in cui un bambino è privilegiato rispetto a un altro, a cui invece vengono negati dei diritti. Ciò avviene perché il governo ha deciso di discriminare i figli delle coppie che ricorrono alla maternità surrogata. Appendino sottolinea che "la proposta di rendere la maternità surrogata reato universale è un obbrobrio giuridico che non sta in piedi ma il Governo la porta avanti perché ha bisogno di sventolare una bandiera ideologica davanti al suo elettorato che sta sistematicamente tradendo" (Maternità surrogata “reato universale”, la proposta in Aula tra le proteste. Magi: “Stigma su bimbi già nati”. M5s: “Obbrobrio giuridico”, “ilfattoquotidiano.it”, 19 giugno 2023).

I contratti tutelano le madri e i genitori richiedenti

Un uomo che ha ricorso alla maternità surrogata in America spiega il reale procedimento di tale pratica. Anzitutto, è la donna a scegliere la coppia, a seguito di una serie di colloqui in cui i genitori intenzionali si presentano fornendo dettagli circa la propria vita privata. Successivamente, gli aspiranti genitori sono chiamati a scrivere una lettera in cui spiegano il perché si desidera un figlio e come si intende crescerlo. Per quanto riguarda i contratti, è diffusa l'opinione secondo la quale siano pericolosi in quanto non tutelino la salute della donna.

In realtà, i contratti servono soprattutto per tutelare la donna. La madre surrogata può decidere di interrompere la gravidanza in ogni momento. Ad esempio, in California – diversamente rispetto all’Italia – l'interruzione volontaria di gravidanza è consentita anche oltre i tre mesi. Poi, è necessario specificare che non esiste un contratto standard; al contrario, gli accordi che disciplinano il contratto vengono decisi in maniera chiara di comune accordo. Inoltre, la madre surrogata dispone di un accurato supporto psicologico e di un’adeguata assistenza legale (Chiara Reale, La madre surrogata dei miei figli? È arrabbiata con lo Stato italiano, “napoliclick.it”, 24 marzo 2023).

La maternità surrogata offre l'opportunità di dare a qualcuno qualcosa di molto importante, che l'altra persona non può ottenere da sola. La madre surrogata fa una scelta consapevole e volontaria, perciò, è importante redigere un contratto senza forma, dove possono essere stipulati tutti i tipi di accordi sia per la madre surrogata che per gli aspiranti genitori (Fertilità: tutto sulla maternità surrogata, “demaakbaremens.org”, consultato il 18 gennaio 2024).

Benedetta Farinaccia, 18 gennaio 2024

Diversi studi scientifici evidenziano il fatto che chi decide di sottoporsi alla pratica della maternità surrogata ha probabilità molto più elevate di complicazioni durante la gravidanza o durante il parto; difficoltà e imprevisti che in alcuni tragici casi possono rivelarsi mortali.
Infatti, l’8 ottobre 2015 una madre surrogata americana di nome Brooke Brown è morta per complicazioni legate alla gravidanza. Brooke era stata pagata per avere due gemelli e il committente era una coppia dalla Spagna. Era stata una gravidanza semplice, infatti a Brooke mancava solo un giorno per un taglio cesareo programmato. Ma poi ha subito una complicazione, chiamata distacco della placenta, che si è rivelata fatale sia per lei che per i gemelli, anche loro morti (Le vittime della maternità surrogata, “universitariperlavita.org”, 17 aprile 2023).

È anche il caso di Michelle Reaves, deceduta il 15 gennaio 2020 a causa di una rara sindrome clinica chiamata embolia da liquido amniotico. Purtroppo, queste due donne non sono le uniche vittime. Difatti, Crystal Wilhite, madre surrogata al Centro per la Genitorialità Surrogata, in California, ha perso la vita a seguito di un travaglio precoce con dimissioni precipitose da parte dell’ospedale, nonostante la giovane non si sentisse ancora del tutto in forma. Il decesso è avvenuto nella sua casa in California nel febbraio del 2017 e la causa è stata successivamente riconosciuta come embolia.

Dinanzi a questi decessi, Jennifer Lahl, attivista, fondatrice del Center for Bioethics and Culture Network, sostiene che molte delle donne che mettono a disposizione il proprio corpo provengono da una situazione economica precaria e non sono informate dei rischi legati alla pratica della maternità surrogata. A tal proposito, studi recenti e la letteratura medica oggi a disposizione hanno dimostrato come la maternità surrogata sia ad alto rischio per le donne: chi affronta una gravidanza surrogata, infatti, presenta un rischio di tre volte più alto di sviluppare complicazioni come ipertensione e preeclampsia, così come rischi decisamente elevati di sviluppare diabete mellito gestazionale e placenta previa. Per quanto concerne la maternità surrogata, esistono anche casistiche molto più elevate di parti prematuri e bambini sottopeso, così come probabilità molto più alte di parti gemellari, ricoveri in terapia intensiva neonatale e tempi più lunghi nei ricoveri delle madri surrogate. Il tutto con costi ospedalieri molto più elevati (Elena Messena, Utero in affitto: la morte delle madri surrogate e gli spiccioli delle agenzie come risarcimento alle famiglie, “provitaefamiglia.it”, 29 marzo 2023).

I rischi per la salute fisica e psichica dei bambini

La maternità surrogata comporta anche dei rischi per la salute fisica e psichica nei bambini nati attraverso di essa, che spesso vengono completamente ignorati. Infatti, uno studio del 2014 apparso sul “Journal of Perinatology” riporta un aumento dei nati morti nelle gravidanze da tecnologie riproduttive assistite (Center for Bioethics and Culture Network, Tre cose da sapere sui rischi dell'utero in affitto, “documentazione.info”, 9 marzo 2021).

Il dottor Allen Merritt, perinatologo del Loma Linda Medical Center, in California, spiega che l’analisi di sessantanove bambini partoriti da donne surrogate gestazionali e tradizionali ha evidenziato un aumento di nascite multiple, ricoveri in terapia intensiva neonatale e durata della degenza, con spese ospedaliere notevolmente più alte rispetto a quelle di un neonato a termine concepito naturalmente (Le vittime della maternità surrogata, “universitariperlavita.org”, 17 aprile 2023). Uno studio del Journal of Child Psychology and Psychiatry riporta che i bambini nati da maternità surrogata mostrano, all’età di 7 anni, maggiori difficoltà di adattamento e che l’assenza di un legame gestazionale con la madre può essere un problema (Center for Bioethics and Culture Network, Tre cose da sapere sui rischi dell'utero in affitto, “documentazione.info”, 9 marzo 2021). Dunque, si tratta di un’attività ad altissimo rischio per l’insorgenza di gravi patologie psichiatriche, sia per la madre surrogata che per il bambino.

I contratti non tutelano le madri

Il tipico contratto di maternità surrogata volto a regolamentare tale pratica, stabilendo un perimetro legale, non serve in realtà a evitare gli abusi a danno delle donne surroganti. In verità, questi contratti non tutelano affatto la surrogante, ma la rendono un oggetto di commercio. Infatti, la maggior parte dei contratti controlla esplicitamente la dieta, l’esercizio fisico, lo stile di vita, i viaggi e tutte le attività della surrogante. Per tutto il periodo della gravidanza i committenti possono controllare ogni aspetto della vita privata della surrogante.

I compratori hanno inoltre il diritto di poter accedere a tutte le notizie mediche, poiché hanno accesso diretto a tutte le cartelle cliniche della surrogante. I contratti, poi, controllano anche la vita sessuale della surrogante, che si impegna ad avere rapporti esclusivamente con il proprio partner, a patto che quest’ultimo si sottoponga a determinati test medici e venga quindi approvato dai compratori.

Nei contratti, inoltre, è presente anche una clausola di aborto: i compratori si riservano il diritto di far terminare la gravidanza entro le 18 settimane, in caso di eventuali anomalie genetiche, difetti del nascituro, oppure può essere previsto anche l’aborto sesso-selettivo. Nel caso in cui alla surrogante dovesse accadere una fatalità, saranno i compratori gli unici ad avere voce in capitolo per tenere in vita la donna. Infatti, qualora la surrogante venisse legata a una macchina salva-vita, deve rimanere legata ai macchinari per tutto il tempo necessario a raggiungere la vitalità del feto. Solo dopo la nascita del bambino, un parente prossimo della surrogante avrà potere decisionale sul distacco dei macchinari o altri interventi sulla paziente (Rinfreschiamoci la memoria su come funziona il business della maternità surrogata (e i suoi pericoli),  “provitaefamiglia.it”, 26 agosto 2021).

Benedetta Farinaccia, 18 gennaio 2024