La legge per rendere la maternità surrogata “un reato universale” non è applicabile

La proposta di legge di Fratelli d’Italia si propone di rendere la maternità surrogata un reato universale. Nella fattispecie, la suddetta proposta vuole estendere la punibilità dell’atto anche se il fatto è commesso all'estero. Per reato universale si intende un reato così grave che deve essere represso ovunque sia stato commesso. Ma in realtà, in nome del principio di territorialità — articolo 6, comma 1, codice penale —, il diritto penale italiano è applicabile solo entro i limiti dei confini dello Stato. Lo stesso Codice penale prevede alcune deroghe, ossia: atti che ledono interessi fondamentali dello Stato, come nel caso di falsità in monete e sigilli dello Stato; delitti commessi da pubblici ufficiali a servizio dello Stato; atti contrari alla tutela di beni e di valori riconosciuti di interesse per la comunità internazionale. In questi casi si tratta di reati commessi all’estero, pertanto chi li compie può essere perseguito dallo Stato italiano oltre i confini.
Infatti, l’articolo 7 del Codice penale stabilisce, che sia “punito secondo la legge italiana il cittadino o lo straniero che commette in territorio estero” un reato per il quale “disposizioni di legge o convenzioni internazionali stabiliscono l’applicabilità della legge penale italiana”. Tuttavia, a parare di diversi giuristi, le condizioni per cui la punibilità possa estendersi anche ai reati commessi all’estero esistono, ma sono limitate, ben definite, e tra queste la cosiddetta surrogazione di maternità non sembra poter rientrare (Eva Benelli, Maurizio Bonati, Gestazione per altri, reato universale? No grazie, “scienzainrete.it”, 19 giugno 2023).
Secondo le regole di Diritto internazionale, non si può condannare un individuo per un comportamento commesso fuori dai confini nazionali, dove per altro tale comportamento è considerato legale (Giulia Merlo, Il reato “universale” di maternità surrogata è impossibile da applicare, “editorialedomani.it”, 23 marzo 2023). Dunque, la proposta di legge di Fratelli d’Italia, che si propone di rendere reato universale la maternità surrogata, secondo il parere di diversi giuristi, non può essere applicata.

Il parere degli esperti

Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, afferma che la proposta di legge che dichiara la maternità surrogata reato universale è pura propaganda politica. Secondo la Gallo, una norma di questo tipo è giuridicamente inapplicabile, perché per punire in Italia un reato compiuto in un altro Paese deve essere considerato un comportamento illecito anche nel suddetto territorio. La gravidanza surrogata in alcuni Paesi è legale, dunque, è impossibile definire questa pratica reato universale (“Reato universale è solo propaganda politica, nessuna base giuridica”, “associazionelucacoscioni.it”, 31 maggio 2023).

Anche Marco Pelissero, ordinario di Diritto penale presso l’Università degli Studi di Torino, spiega che, per quanto concerne la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano, non ci sono affatto i presupposti che giustificano un’espansione dell’intervento penale di questo tipo. Il giurista, infatti, spiega che “abbiamo dei casi nei quali la giurisdizione italiana si applica a dei fatti commessi all’estero da chiunque siano stati commessi. L’articolo 7 del Codice penale individua una serie di reati sulla base del principio di universalità, cioè l’idea secondo la quale ci sono reati così gravi che giustificano l’intervento del sistema penale italiano indipendentemente da dove il reato è stato commesso o dal soggetto che lo ha commesso, questo giustifica l’intervento. Ma non qui”. Pelissero spiega inoltre che si verrebbe a creare un problema nei rapporti tra legislazioni: all’estero il fatto viene valutato come lecito e dunque si generebbe una situazione paradossale (Simone Alliva, No, non si può creare il "reato universale" di maternità surrogata (ma la Destra fa finta di non saperlo), “ espresso.repubblica.it”, 7 febbraio 2023).

Il segretario di +Europa Riccardo Magi afferma che la proposta di legge Varchi per rendere reato universale la gestazione per altri è una vergogna giuridica, intollerabile dal punto di vista del diritto e incostituzionale. Infatti, la surrogazione di maternità non è oggetto di convenzioni internazionali che ne dispongano la procedibilità universale ma, al contrario, la pratica è definita legale, per di più regolamentata in altri ordinamenti, anche tra Paesi membri dell’Unione Europea (Felice Florio, Gpa, il centrodestra va avanti sul reato universale, nonostante il “no” delle opposizioni. Fdi: “Impossibile una sintesi con la sinistra”, “open.online”, 15 giugno 2023).

Anche per Pasquale De Sena, ordinario di Diritto internazionale all'Università di Palermo e presidente della Società italiana di Diritto internazionale e dell'Unione europea, il reato universale per quanto concerne la maternità surrogata è una forzatura giuridica. Infatti, De Sena spiega che la maternità surrogata, in realtà non ha nulla a che vedere con le fattispecie criminose internazionali in senso proprio, dal momento che essa non è imposta da alcuna norma internazionale. Inoltre, De Sena chiarisce che in molti Stati tale pratica non è repressa penalmente, quindi si tratta di una definizione fuorviante (Patrizia Maciocchi, De Sena: “il reato universale deve rispondere a interessi largamente condivisi”, ”ilsole24ore.com”, 24 maggio 2023).

Una proposta di legge ambigua

Il disegno di legge del partito di Giorgia Meloni, secondo diversi esperti, contiene alcune ambiguità. A tal proposito Elisabetta Piccolotti, segretaria nazionale di Sinistra Italiana, spiega che “con questa destra, retrograda e oscurantista, l’erosione dei diritti procede sottotraccia ma inesorabile. La chiamano legge contro la Gestazione per altri ma nasconde ben altro, fuori e dentro il testo di legge". Quindi questa proposta contiene una pericolosa ambiguità: si parla infatti di divieto di commercializzazione di gameti. Dato che in Italia non ci sono politiche di incentivazione alla donazione, le fecondazioni eterologhe avvengono comprando ovociti o spermatozoi da centri esteri. Pertanto, Piccolotti, sottolinea che questa legge, se applicata in modo severo, potrebbe mettere a rischio migliaia di procedimenti di fecondazione eterologa. Dunque, si vieterebbe a migliaia di coppie di avverare un progetto genitoriale per poi tornare a lamentarsi di “inverno demografico” (Annalisa Girardi, Perché la proposta del governo sulla Gpa mette a rischio la fecondazione eterologa, spiegato da Piccolotti, “fanpage.it”, 20 giugno 2023).

Benedetta Farinaccia, 18 gennaio 2024

La Camera ha approvato la proposta di legge per far diventare la maternità surrogata un reato universale. La gestazione per altri era già vietata in Italia, ma con questa proposta di legge viene previsto l'obbligo per i magistrati di perseguire un cittadino italiano che effettua questa pratica. La controparte sostiene che la proposta di legge che introduce il reato universale per la maternità surrogata non può essere applicata. In realtà, molti esperti di Diritto chiariscono che tale pratica può essere annoverata come reato universale.

Il Diritto penale viene applicato su base territoriale, questo significa che è punibile chi commette, nel territorio italiano, i reati previsti dal Codice penale. Il cittadino italiano che, invece, commette un reato all’estero può essere processato in Italia, ma soltanto se la condotta incriminata è un reato in entrambi i Paesi. Esistono però delle dovute eccezioni a questo principio di territorialità, riservate ai reati più gravi che sono annoverati nell’articolo 7 del Codice penale. Peraltro, il ministro della Giustizia ha la facoltà di richiedere di perseguire penalmente il cittadino italiano che all’estero ha commesso reati comuni (Ilena D’Errico, Maternità surrogata, cosa succede se diventa reato universale?, “money.it”, 27 luglio 2023).

A tal proposito, il giurista Marcello Palmieri spiega che il Codice penale italiano già ora prevede che possa essere punito un cittadino che commette all’estero alcune categorie di reato, tra cui la maternità surrogata. Pertanto, secondo il giurista, si tratta di semplificare una procedura già esistente (Antonella Mariani, Domande e risposte. Maternità surrogata "reato universale", ecco perché sì, “avvenire.it”, 8 giugno 2023).

La legge è applicabile

Il magistrato Carlo Introvigne spiega che non esiste né da un punto di vista morale né da un punto di vista giuridico, il “diritto ad avere un figlio”, quindi questa pretesa, oltre ad essere contro le leggi naturali, è lontana dall’essere un bene giuridico meritevole di tutela da parte dell’ordinamento. Il magistrato spiega che le leggi dello Stato italiano vietano il ricorso alla maternità surrogata perché un bambino diventa un oggetto da contrattare ed è una pratica gravemente dannosa per la dignità della donna e del figlio. A tal proposito, il magistrato Carlo Introvigne spiega che è del tutto logico che il ricorso a tale pratica sia penalmente sanzionato attraverso una legge, sottolineando come il diritto penale sia posto dagli ordinamenti a presidio e divieto di quelle condotte che il legislatore ritiene maggiormente lesive del bene comune. Infatti, l’articolo 12 comma 6 della legge 40 del 2004 recita che "chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”.

Dunque, una legge che renda la maternità surrogata reato universale è fondamentale in quanto la Corte di Cassazione finora ha ritenuto improcedibile in Italia l’azione penale nei confronti di chi aveva fatto ricorso alla suddetta pratica in Ucraina, paese in cui quest’ultima è ammessa. Pertanto, senza una legge sul reato universale, l’incriminazione della maternità surrogata in Italia esiste ma non funziona totalmente. Secondo il magistrato la situazione contingente vede l’attuale governo italiano potenzialmente propenso a una tale scelta in difesa della vita e della famiglia, in vista della creazione di una fattispecie di reato universale o quanto meno sovranazionale (La maternità surrogata è un crimine contro la dignità dell’uomo, ovunque sia commesso, “centrostudilivatino.it”, 30 maggio 2023).

Angelo Schillaci, professore associato di Diritto pubblico comparato all'Università "La Sapienza” di Roma, e Matteo Uslenghi, avvocato penalista, illustrano il fatto che i contrari o i perplessi definiscono la nuova legge sostanzialmente inutile. Per verità, non è proprio così, in quanto i problemi legali collegati alla maternità surrogata praticata all’estero emergono immediatamente, in molte occasioni già al momento dell’entrata in Italia: dai controlli di frontiera alla trascrizione dei certificati di nascita, fino a momenti della vita del bambino come le vaccinazioni o l’iscrizione a scuola. Queste circostanze spesso vedono coinvolti pubblici ufficiali – con doveri di denuncia e segnalazione – i quali devono comunicare all’autorità giudiziaria tali situazioni e quindi è necessaria l’apertura di un fascicolo, come peraltro è già avvenuto, non di rado, in questi anni. Una volta entrata in vigore la legge, pertanto, l’eventuale ricorso alla maternità surrogata all’estero potrà indubbiamente condurre alla sottoposizione a un procedimento penale in grado di incidere: sulla libertà personale in quanto è prevista la detenzione da sei mesi a due anni; sulla sfera patrimoniale, con una multa da seicentomila e un milione di euro, e infine sulla vita professionale, perché la condanna può avere rilievo in punto di onorabilità (Angelo Schillaci, Matteo Uslenghi, Il reato universale di Gpa e la vita delle persone,  “editorialedomani.it”, 28 luglio 2023).

Anche altri Paesi invocano il “reato universale”

La volontà di rendere la maternità surrogata reato universale non proviene solo dall’Italia, ma anche da altri Paesi. Infatti, il 3 marzo 2023, un centinaio di ricercatori e professionisti provenienti da 5 continenti e in rappresentanza di 74 Paesi hanno firmato una dichiarazione per chiedere agli Stati di vietare la maternità surrogata, in particolar modo è invocata l’abolizione universale di questa pratica. L’associazione Juristes pour l’Enfance ha accolto favorevolmente l’iniziativa. Bernard Garcia Larrain, dottore in legge e giurista presso Juristes pour l’Enfance, spiega che all’inizio sono stati i ricercatori, soprattutto avvocati e medici, ad essere convinti che bisogna lavorare per creare un’iniziativa internazionale per proteggere le donne e i bambini dal mercato globale della maternità surrogata. Infatti, a Casablanca un centinaio di specialisti hanno firmato una dichiarazione in cui viene invocata l’abolizione universale di questa pratica, che può essere legittimamente denunciata come schiavitù. Il testo della dichiarazione è stato pubblicato sul giornale francese “Le Figaro”. In questo testo gli studiosi sottolineano di essere consapevoli della sofferenza delle persone che non possono procreare, ma tale pratica mina la dignità umana e alimenta una mercificazione di donne e bambini. Gli studiosi chiedono agli Stati di condannare la maternità surrogata in tutte le sue modalità e forme, retribuite o meno, e di adottare misure per combattere questa pratica. Le proposte per gli Stati da parte degli studiosi sono quelle di: vietare la maternità surrogata sul loro territorio; rifiutare qualsiasi valore legale ai contratti che comportano l'impegno per una donna di partorire bambino; sanzionare le persone, fisiche o giuridiche, che si offrono come intermediari; sanzionare le persone che ricorrono alla maternità surrogata sul loro territorio e soprattutto sanzionare i propri cittadini che ricorrono alla maternità surrogata al di fuori del loro territorio, dove invece tale pratica risulta legale (Casablanca: des experts demandent l’abolition de la GPA, “fsspx.news”, 4 marzo 2023).

Benedetta Farinaccia, 18 gennaio 2024