L’Italia deve approvare la maternità surrogata

In Italia, la via legalmente consentita alle molte persone che non possono avere un figlio è quella dell’adozione. Questa pratica si divide in due tipi: quella nazionale, che è gratuita, e quella internazionale, che è invece a pagamento e ha un costo che va dai 30mila ai 50mila euro a seconda del Paese. In Italia fortunatamente sono rarissimi i bambini in stato di abbandono, tanto che solo una coppia su 30 riesce ad avere un’adozione nazionale (Melissa Aglietti, In Italia, la maternità surrogata è reato. Ma per molti è l'unica strada per diventare genitori, “vdnews.tv”, 10 dicembre 2022).
Quindi, in Italia l'adozione resta un canale difficile da percorrere, con procedure burocratiche molto lunghe, cifre abbondantemente alte, requisiti di legge obbligatori che prolungano i tempi di attesa – in media 4 anni – e sconfortano le famiglie richiedenti (Elena Fausta Gadeschi, Perché in Italia è ancora così difficile parlare di adozioni, “elle.com”, 18 febbraio 2023). È questa la grande contraddizione di un Paese dove il tasso di natalità è sempre più basso e l’affido e le adozioni si traducono per molte coppie in un frustrante e costosissimo percorso a ostacoli, non sempre destinato a concludersi felicemente.

Una via ulteriore: la maternità surrogata

Una soluzione potrebbe essere quella della maternità surrogata. Tale pratica è uno degli argomenti più dibattuti, e forse anche per questo uno di quelli meno trattati a livello politico e legislativo, che causa un’enorme distanza tra l’aumento della richiesta e lo stallo normativo. Nonostante sia una delle opzioni per le coppie che vogliono coronare il sogno di diventare genitori, la maternità surrogata è vietata in Italia.
Sono circa 250 l’anno le coppie italiane che si recano all'estero per fare ricorso alla maternità surrogata, per il 90% eterosessuali (Elena Tebano, L’illusione ottica sulla maternità surrogata in Italia: 250 coppie all’anno e 9 su 10 sono eterosessuali, “corriere.it”, 18 febbraio 2023), imbattendosi in diversi problemi di ordine legale.
Risulta evidente la necessità di approvare la maternità surrogata in Italia, perché potrebbe aiutare molte persone in maniera sicura e legale. Sono infatti molte le donne che soffrono di infertilità o di endometriosi o che hanno perso l’utero per un cancro, oppure quelle che si sono sottoposte a diversi tentativi falliti di fecondazione assistita. La tecnica della maternità surrogata, inoltre, può consentire alle coppie omosessuali e agli uomini single di raggiungere la paternità grazie alla creazione di embrioni con il loro seme e gli ovociti donatori (Melissa Aglietti, In Italia, la maternità surrogata è reato. Ma per molti è l'unica strada per diventare genitori, “vdnews.tv”, 10 dicembre 2021).

È necessario regolamentare la maternità surrogata per evitare la clandestinità

Riccardo Magi, esponente del partito +Europa, spiega che le istituzioni democratiche devono sostenere le famiglie, soprattutto quelle che attraversano i percorsi più difficili. L'alternativa al reato universale è invece la regolamentazione della maternità surrogata in forma solidale; pratica che avviene in molte democrazie avanzate. Magi inoltre sostiene che è necessario regolare questa pratica per combattere lo sfruttamento e la commercializzazione. Dunque, per evitare gli abusi – come nel caso dell’aborto clandestino – vietare tutto o rifiutarsi di regolamentare, chiudendo gli occhi, può rivelarsi la strada peggiore. Difatti, i proibizionismi non hanno mai estirpato i mali che intendevano combattere. Ad esempio, un gran numero di abusi avvengono in Brasile, dove la maternità surrogata è vietata, ma è praticata senza controllo, in condizioni che mettono in pesante rischio la salute della donna e del nascituro (Simona Nuvolari, Maternità surrogata o gestazione per altri: proviamo a vederci chiaro. Il 19 giugno si discute alla Camera su una legge che la vieta con pene severe, “beemagazine.it”, 15 giugno 2023).

Anche Elisabetta Piccolotti, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, spiega che questa legge peggiora le condizioni delle donne, spingendo le coppie verso la strada della clandestinità. A tal proposito, la deputata sottolinea che l'unico modo per garantire che ogni donna possa scegliere liberamente sul proprio corpo, e scongiurare anche il pericolo di un ricatto economico, è legalizzare la gestazione solidale per altri, scartando la possibilità di un compenso (Maternità surrogata: ok alla legge, passa al Senato, “ansa.it”, 26 luglio).

Sì alla maternità surrogata

Elly Schlein si è definita a favore della maternità surrogata. La segretaria del Partito Democratico spiega che è sempre stata favorevole alla gestazione per altri, al contrario della maggioranza che vuole renderla reato universale. Schlein si è detta anche pronta a un faccia a faccia con la premier Giorgia Meloni, sottolineando che "se ci saranno delle occasioni in cui potrà essere utile un confronto, anche di persona con Giorgia Meloni, io sono disponibile. Mi sembra una cosa possibile e probabile. Mi sembra normale che in una democrazia ci siano questo tipo di incontri" (Annalisa Cangemi, Maternità surrogata, Schlein si dice a favore della gestazione per altri: “Aperta a confronto nel Pd”, “fanpage.it”, 19 aprile 2023).

Inoltre, l’esponente del partito Unione Popolare, Luigi De Magistris afferma che il primo riconoscimento all'anagrafe di un bimbo nato da due donne è stato fatto dal Comune di Napoli nel 2018. In quella circostanza, De Magistris ha ribadito che la città di Napoli andrà avanti sul tema dei diritti e delle libertà civili e non si arresterà mai dinanzi a un governo oscurantista (Stop riconoscimento dei figli delle coppie gay, deMa: “Un Governo oscurantista”, 27 luglio 2018).

Alessandro Zan, esponente del Partito Democratico, si dichiara a favore della maternità surrogata e non comprende perché la maggioranza di destra, vorrebbe porre il divieto in Italia di chi fa ricorso alla gestazione per altri all’estero, negli Stati in cui tale pratica è regolamentata e legittima

(“In Italia la destra vuole punire chi ricorre alla gestazione per altri all’estero ma non chi si macchia di tortura o schiavitù”, “ilfattoquotidiano.it”, 27 luglio 2023).

Le proposte per approvare la maternità surrogata

L’Associazione Luca Coscioni dal 2016, insieme ad altre associazioni, con giuristi ed esperti, ha elaborato una bozza di proposta di legge sulla cosiddetta gestazione per altri solidale, cioè senza alcun compenso economico, con l’obiettivo di mettere al centro la tutela dei nati e della gestante (Melissa Aglietti, In Italia, la maternità surrogata è reato. Ma per molti è l'unica strada per diventare genitori, “vdnews.tv”, 10 dicembre 2021). Si tratta di una gravidanza solidale, ossia la possibilità di ricorrere a un’altra donna, escludendo un compenso economico. Ciò escluderebbe i sospetti di commercializzazione e sfruttamento – elementi che spesso sono alla base dell’opposizione a questa pratica. Tale proposta di legge consentirebbe a molte coppie di realizzare il sogno di avere un figlio.

Secondo quanto dichiara Filomena Gallo, avvocata e segretaria Associazione Luca Coscioni, se la legge proposta dovesse entrare in vigore, verrebbe minacciata la sovranità statale di quei Paesi i cui ordinamenti consentono la gestazione per altri, senza alcun fondamento giuridico. “La proposta di estendere la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità anche se praticata all’estero si scontra infatti con l’attuale orientamento delle giurisdizioni italiane e sovranazionali che riconoscono il diritto superiore del minore a vedere trascritto il proprio atto di nascita formato all’estero, senza che il percorso di GPA [Gestazione Per Altri] venga considerato reato se effettuato in un Paese in cui è legale” (Ecco dove è consentita la Gestazione per altri nel Mondo, “associazionelucacoscioni.it”, 27 giugno 2023).

Sono tante le coppie che chiedono a gran voce una donazione, come quando si dona un rene: una donna, possibilmente già mamma, che potrebbe farlo per il bene degli altri. È l’esempio di Gaia, una donna di 38 anni che a seguito di una malattia oncologica è impossibilitata ad avere quel figlio che tanto desidera. La donna attende solo un gesto di generosità e altruismo per poter far nascere suo figlio. Dunque, la strada da percorrere è quella della gestazione per altri, ma finora non è stata trovata nessuna donna disposta ad intraprendere tale percorso (Eleonora Lorusso, Gaia e il suo sogno: una gravidanza solidale, “donnamoderna.com”, 23 giugno 2023).

Benedetta Farinaccia, 18 gennaio 2024

Diversi esponenti politici e del mondo dell’associazionismo sono fermamente contrari alla pratica della maternità surrogata. Rappresentanti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno presentato in Parlamento proposte di legge per ribadire il divieto in Italia di ricorrere alla maternità surrogata. Tali partiti chiedono di estendere tale divieto anche per chi ricorrere alla pratica della maternità surrogata all’estero. Difatti, nella scorsa legislatura, Giorgia Meloni ha presentato alla Camera una proposta di legge per applicare le pene stabilite dalla legge n. 40 del 2004 “anche se il fatto è commesso all’estero”. L’attuale presidente del Consiglio definisce la maternità surrogata un “abominio” o “mercificazione del corpo delle donne e della vita umana” (Carlo Canepa, Le posizioni dei partiti sulla maternità surrogata, “pagellapolitica.it”, 21 marzo 2023).

No alla maternità surrogata

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha respinto la legittimazione della pratica della gestazione per altri ribadendo che i figli comprati non avranno legittimazione. Per Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, la maternità surrogata è qualcosa di obbrobrioso in quanto i figli vengono al mondo se ci sono una mamma e un papà (Luca Sablone, "È un vero business". Ecco i numeri della vergogna sull'utero in affitto, “ilgiornale.it”, 20 marzo 2023).
Carolina Varchi, esponente del partito Fratelli D’Italia, definisce la maternità surrogata una pratica aberrante che danneggia la dignità della donna e annienta le relazioni umane. Secondo la Varchi, la vita non è un bene commerciabile, dunque la maternità non può avvenire dietro compenso in quanto un bambino non è commerciabile (Maternità surrogata: ok alla legge, passa al Senato, “ansa.it”, 26 luglio 2023). Varchi definisce inoltre la maternità surrogata la “schiavitù del terzo millennio”, in cui la donna è trasformata in un forno per dare alla luce un bambino (Primo via libera alla proposta di legge che rende la maternità surrogata un reato universale, “agi.it”, 26 luglio 2023).
Anche Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra, ecologista, femminista, è contro la maternità surrogata. Zanella spiega che tale pratica rende la maternità un mezzo di produzione a vantaggio di altri.

I movimenti pro-vita

Sono inoltre diversi i movimenti civili che si oppongono alla pratica dell’utero in affitto. Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, dichiara che la pratica della maternità surrogata viola i diritti umani fondamentali, per questo motivo Coghe sottolinea che è necessario porre fine a questa pratica in tutta Europa. Inoltre, il portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus spiega che “la proposta di regolamento europeo sulla genitorialità transfrontaliera è pericolosa e altamente dannosa per i bambini, le donne e le famiglie di tutta Europa. Significa autorizzare e anzi imporre agli Stati Membri di legittimare e aprire le porte all’utero in affitto, alla compravendita di gameti e alla procreazione medicalmente assistita, anche quando queste pratiche sono già illegali e vietate negli Stati. Non possiamo stare a guardare e oggi […] ne denunciamo tutte le implicazioni legali, politiche e ideologiche (Utero in Affitto. Pro Vita & Famiglia: "Al Parlamento Europeo per chiedere stop in tutta Europa”, "provitaefamiglia.it", 4 luglio 2023).

Due italiani su tre sono contrari

Il tema della fecondazione assistita divide i cittadini. Infatti, il sondaggista Nando Pagnoncelli specifica sul Corriere della Sera (Sondaggio. Maternità surrogata, il 65% è contrario. Ma c’è il sì al riconoscimento dei figli, 25 marzo 2023) che due italiani su tre (65,4%) sono contrari alla maternità surrogata quando questa prevede un pagamento della madre, mentre i favorevoli sono il 19,7%. Se invece la pratica risulta a titolo gratuito i contrari si riducono (40,3%). Inoltre, il 45% degli italiani si definisce favorevole al fatto che i bambini nati attraverso la gestazione per altri in Paesi dove è legale, siano registrati nei comuni di residenza della coppia dopo il rientro in Italia. Sul tema dell’adozione da parte di coppie omosessuali, spiega ancora Pagnoncelli, il 47% è favorevole alla pratica mentre il 32% è contrario, spiegando che sia un peso per i figli avere una famiglia diversa da quella tradizionale (Marianna Grazi, Maternità surrogata: reato universale o “atto di generosità?”, “luce.lanazione.it”, 25 marzo 2023).

I rischi della maternità surrogata e le terribili baby farm in Nigeria

La controparte sostiene che la maternità surrogata consente a coppie sterili di avere un figlio e non sarebbe giusto impedirglielo. A tal proposito, la saggista Marina Terragni, sottolinea che non si può rivendicare il diritto di costruire la propria felicità sull’infelicità altrui, in particolar modo a spese di un bambino che viene brutalmente separato dalla propria madre. Secondo Terragni, ogni paragone con l’adozione non sta in piedi: l’adozione guarisce una ferita, invece la maternità surrogata produce una profonda lesione in cambio di denaro. Infatti, la gestante, affronta un’esperienza fisicamente e psicologicamente pericolosa, nella maggior parte dei casi per difficoltà economiche. Basta pensare alle baby farm della Nigeria dove le gestanti sono letteralmente detenute (Antonella Mariani, Maternità surrogata "reato universale", ecco perché sì, “avvenire.it”, 8 giugno 2023). Infatti, nelle baby farm, le ragazze vengono ridotte in schiavitù e subiscono abusi da parte dei trafficanti di esseri umani che poi vendono i loro bambini. Le “fabbriche di bambini” sono comuni nella parte sud-orientale della Nigeria, dove donne e ragazze vengono tenute prigioniere per partorire bambini che vengono poi venduti illegalmente a genitori adottivi.

Comfort Agboko, capo del braccio sud-orientale dell'agenzia anti-tratta della Nigeria, l'Agenzia nazionale per la proibizione della tratta di persone, spiega che la maggior parte degli acquirenti sono coppie che non sono state in grado di concepire. Agboko afferma che i bambini maschi vengono spesso venduti tra 700.000 naira e un milione di naira, mentre le bambine vengono vendute tra 500.000 naira e 700.000 naira (Philip Obaji Jr., Survivors of Nigeria’s ‘baby factories’ share their stories, “aljazeera.com”, 3 maggio 2020).

Papa Francesco: “pratica deprecabile”

Anche papa Francesco, in occasione del discorso annuale agli ambasciatori presso la Santa Sede, ha espresso la sua contrarietà alla pratica della maternità surrogata, giungendo a chiedere un divieto globale per proibirne la pratica universalmente. “La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio”, ha dichiarato papa Francesco, definendola una pratica deprecabile basata sullo sfruttamento delle donne in condizioni di necessità. “Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale questa pratica” (Il richiamo del Papa sull'utero in affitto: ecco i Paesi in cui è già proibito, “avvenire.it”, 8 gennaio 2024).

Benedetta Farinaccia, 18 gennaio 2024