Hamas è un’organizzazione terroristica islamica

Erdogan: “Hamas non è un’organizzazione terroristica”

“Hamas non è una organizzazione terroristica”. A dichiararlo, ponendosi di fatto contro le posizioni europee e americane, è stato il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan. In un discorso al parlamento, il presidente turco ha definito i militanti di Hamas “patrioti che combattono per la liberazione della loro terra” (Gabriella Colarusso, “Hamas fatta di combattenti per la liberazione, non terroristi”. Così Erdogan spiazza gli Alleati e ora proverà ad accreditarsi come mediatore, “La Repubblica”, 26 ottobre 2023).

Khamenei: “sosteniamo la resistenza di Hamas”

“La politica permanente della Repubblica islamica dell'Iran è di sostenere le forze della resistenza palestinese contro i sionisti occupanti. I crimini del regime sionista a Gaza sono direttamente sostenuto dagli Usa e da alcuni governi occidentali”. Con un post su “X”, Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha riassunto i contenuti dell’incontro avvenuto a Teheran con il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Nello stesso incontro, il leader iraniano ha esortato i Paesi musulmani e le istituzioni internazionali a prendere misure decise per bloccare gli attacchi e i bombardamenti dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza (Khamenei incontra il leader di Hamas Haniyeh in Iran, “Ansa”, 5 novembre 2023). Dopo gli attacchi del 7 ottobre, lo stesso Khamenei aveva dichiarato: “Baciamo le mani di coloro che hanno pianificato l'attacco al regime sionista”.
Secondo la guida spirituale dell’Iran, “quando la crudeltà e il crimine superano i limiti e l'avidità raggiunge il picco, bisogna aspettarsi la tempesta” (Guerra Medioriente, da Khamenei a Kadyrov: chi sono i leader schierati con Hamas, “skytg24”, 11 ottobre 2023).

Lula non considera Hamas un’organizzazione terroristica

Anche il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, si è schierato su posizioni simili, rifiutandosi di catalogare Hamas come un’organizzazione terroristica: “La posizione del Brasile è molto chiara: riconosce come organizzazione terroristica quanto indicato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, e Hamas non è riconosciuta dal Consiglio come organizzazione terroristica, perché ha partecipato alle elezioni nella Striscia di Gaza ed ha vinto”, ha dichiarato. Lula ha comunque definito “azione terroristica” l’attacco di Hamas del 7 ottobre ai territori israeliani.
Ha altresì condannato l’uccisione e il rapimento di civili innocenti compiuti da Hamas, ma al tempo stesso si è mostrato inorridito dalla reazione spropositata di Israele: “Ora ci troviamo di fronte alla follia del primo ministro israeliano, che vuole cancellare la striscia di Gaza, dimenticando che lì non ci sono solo soldati di Hamas, ma donne e bambini, grandi vittime della guerra”, ha concluso (Lula, 'seguiamo l'Onu, per noi Hamas non è un gruppo terrorista', “Ansa”, 28 ottobre 2023).

Barre: “Hamas è un movimento di liberazione”

Anche il primo ministro della Somalia, Hamza Abdi Barre, sostiene che Hamas non sia un’organizzazione terroristica, ma un “movimento di liberazione”. Barre ha esposto le sue considerazioni su Hamas e sulla reazione di Israele nel corso di una conferenza stampa a Mogadiscio. “Dov’è il mondo? Dove sono i difensori dei diritti umani? Dove sono i difensori dei diritti dei bambini? Dove sono i difensori dei diritti delle donne? Dove sono andati? È nostro dovere non dimenticare ciò che sta accadendo in Palestina”, ha dichiarato il premier somalo (Il premier somalo Barre: “Hamas non è un’organizzazione terroristica”, “Agenzia Nova”, 2 novembre 2023).

Amiry non condanna le azioni di Hamas

La scrittrice Suad Amiry, ex consulente del governo dell’Olp, è stata intervista dal quotidiano online “Fanpage” sul conflitto in atto. Amiry, che vive ed esercita la sua professione a Ramallah, in Cisgiordania, si è rifiutata di condannare Hamas e di catalogarla tra le organizzazioni terroristiche mondiali: “Oggi io non condanno Hamas – ha spiegato - E se Israele e l’Occidente ritengono che si possa annientare Hamas o comunque escluderla da un processo di pace, non hanno proprio capito niente della situazione qui”. La scrittrice ha ricordato i 75 anni di sofferenza del popolo palestinese, sottoposto a continue aggressioni e limitazioni da parte dei governi israeliani che si sono succeduti negli anni. “Se voglio uscire dalla città dove vivo, devo passare da un check point israeliano – ha precisato Amiry - A volte non posso andare a far lezione all’università perché c’è un posto di blocco. Non passa giorno che non venga distrutta una casa, o chiusa una scuola, o espiantato un uliveto. La pressione sulla Cisgiordania dei coloni israeliani, sempre protetti dal loro esercito, non si ferma mai”. Per Amiry, sono gli israeliani a non voler raggiungere una soluzione, perché di fatto il loro obiettivo è di conquistare e annettere l’intera Cisgiordania.
Incalzata dal giornalista di “Fanpage”, la scrittrice ribadisce il suo pensiero sui fatti del 7 ottobre: “Hamas ha avuto il merito di riportare la questione palestinese all’attenzione del mondo. Di 7 ottobre noi palestinesi ne abbiamo subiti migliaia. Li subiamo tutti i giorni dal 1948. Israele è un Paese fondato sulla colonizzazione della Palestina. Il problema è all’origine”. Secondo Amiry, Hamas ha il diritto di combattere e il popolo palestinese ha il diritto di opporsi all’occupazione: “Personalmente sono d’accordo che un eccidio di civili è sempre orribile, chiunque siano le vittime. Etica e moralità però oggi devono convivere in me con il mio stato di palestinese sotto occupazione. I padri della patria di molti Paesi hanno iniziato come terroristi. Penso a Mandela, Ho Chi Minh e tanti altri. Non posso condannare Hamas”, ha concluso (Riccardo Amati, “Israele non distruggerà Hamas, per il popolo ora sono eroi”: la scrittrice palestinese Suad Amiry a Fanpage.it, “fanpage.it”, 7 novembre 2023).

Alessandro De Sanctis, 21 novembre 2023

Netanyahu e Gallant considerano Hamas un’organizzazione terrorista

Sulla natura terroristica di Hamas si sono più volte espressi il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Netanyahu ha accostato Hamas all’Isis, dichiarando pubblicamente che l’organizzazione va eradicata dalla Striscia di Gaza. “Hamas è l’Isis, e proprio come l’Isis che è stata schiacciata, anche Hamas sarà schiacciata – ha spiegato in una conferenza stampa congiunta con il segretario di Stato americano Antony Blinken – Hamas dovrebbe essere trattata esattamente come è stata trattata l’Isis. I suoi rappresentanti dovrebbero essere espulsi dalla comunità delle nazioni, nessun leader dovrebbe incontrarli. Nessun Paese dovrebbe ospitarli e quelli che lo fanno dovrebbero essere sanzionati” (Hamas: "Preparavamo l'attacco da due anni". Netanyahu: "Come l'Isis, vanno schiacciati", “Ansa”, 12 ottobre 2023). Per il ministro della Difesa Yoav Gallant, la Striscia di Gaza è “la più grande base terroristica che l'umanità abbia mai costruito”. Per questo, Gallant esclude qualsiasi pausa umanitaria, almeno fino a quando i gruppi terroristici di Hamas continuano a tenere prigionieri gli oltre 240 ostaggi (Netanyahu: "Gestiremo noi la sicurezza a Gaza". La replica di Washington: "Resta ai palestinesi", “Rai News”, 7 novembre 2023).

Biden: “Hamas è il male puro”

Il 19 ottobre, dopo la visita in Israele, la prima di un presidente americano in tempi di guerra, Joe Biden ha parlato alla nazione, riconoscendo la natura terroristica di Hamas che definisce “il male puro”. “Il gruppo terroristico Hamas ha scatenato il male, un male schietto e puro, nel mondo – ha dichiarato - Ma purtroppo il popolo ebraico sa forse meglio di chiunque altro che non c’è limite alla depravazione delle persone quando vogliono fare male agli altri. In Israele, ho visto un popolo forte, determinato, resistente, e anche arrabbiato, scioccato, e in un dolore molto molto profondo”. Biden ha riferito di aver parlato anche con Abu Mazen, presidente dell’Autorità palestinese, confermando l’impegno degli Stati Uniti per i diritti del popolo palestinese alla dignità e all’autodeterminazione. E le azioni di Hamas, ha precisato il presidente Usa, non tolgono questi diritti alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania.
La condanna di Hamas è però netta: “Per Hamas, lo scopo della sua stessa esistenza, uno scopo dichiarato, è la distruzione dello stato di Israele e l’uccisione del popolo ebraico. Hamas non rappresenta il popolo palestinese. Hamas usa i civili palestinesi come scudi umani, e famiglie palestinesi innocenti soffrono tantissimo a causa loro” (Non permetteremo che Hamas e Putin vincano. Il discorso di Biden, “Il Foglio”, 20 ottobre 2023).

Scholz: “condanniamo l’attacco dei terroristi di Hamas”

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condannato senza esitazione gli attacchi terroristici di Hamas. Nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, ha spiegato che la condanna di Hamas arriva da tutta l’Unione europea: “Il messaggio centrale dell'Unione europea è: condanniamo con la massima fermezza l'attacco terroristico di Hamas contro Israele e i numerosi cittadini israeliani che di conseguenza sono morti o sono stati rapiti – ha dichiarato Scholz - E siamo solidali con Israele. Israele ha il diritto di difendersi. E questo è qualcosa che è stato concordato congiuntamente anche dalle Nazioni Unite e dal Consiglio europeo” (Scholz: Condanniamo attacco terroristico di Hamas contro Israele, “youtube.com”, 28 ottobre 2023).

Macron: “Hamas è come l’Isis”

Posizioni analoghe sono state assunte dal presidente francese Emmanuel Macron. In visita in Israele, Macron ha dichiarato che Hamas è come l’Isis nelle strade di Nizza e Parigi. “Dobbiamo smantellare questa macchina del terrore”, ha spiegato, ricordando che nell’attacco del 7 ottobre i bambini ebrei sono stati costretti a nascondersi nelle soffitte come avveniva ai tempi del nazismo in Germania e in altri Paesi d’Europa (Israele, Macron a Netanyahu: "Hamas come Isis a Parigi", “Il Sole 24 Ore”, 24 ottobre 2023).

Schlein: “Hamas è un’organizzazione terroristica”

In Italia, le forze politiche presenti in Parlamento hanno condannato le azioni di Hamas contro i civili israeliani. Il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, in una lunga intervista rilascia a “Il Foglio”, ha definito Hamas un’organizzazione terroristica a tutti gli effetti. “Sin da sabato 7 ottobre abbiamo assunto una posizione di netta, dura e ferma condanna degli attacchi terroristici di Hamas che si sono verificati con violenza efferata nei confronti dei civili israeliani – ha spiegato - Non è un caso, è stata una scelta deliberata che ha chiarito, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la vera natura di Hamas: un’entità terroristica che ha in sprezzo la vita. Questo è ciò che è accaduto”. Schlein ha sottolineato che il Partito Democratico si è posto nel solco della posizione dell’Unione europea, che ha riconosciuto Hamas come organizzazione terroristica che va fermata e contrastata (Schlein: “Nessun distinguo su Hamas”, “partitodemocratico.it”, 18 ottobre 2023).

Conte: “condanniamo le azioni terroristiche di Hamas, ma serve una soluzione diplomatica per la pace”

In un lungo post su Facebook, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha condannato senza esitazioni gli “efferati atti terroristici di Hamas”. Con il suo intervento, il leader pentastellato ha chiarito le posizioni del suo partito e respinto le accuse di Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, che nel corso di una manifestazione aveva accusato il M5s di antisemitismo. “La mia forza politica ha condannato senza esitazione gli efferati atti terroristici di Hamas – ha scritto - Abbiamo ribadito che le azioni di terroristi ed estremisti, che condanniamo con la massima fermezza, non vanno confuse con i diritti e le legittime aspirazioni della popolazione palestinese”. Secondo Conte, però, serve una soluzione pacifica per due popoli e due Stati, come sostenuto dalle risoluzioni Onu. Per questo ha precisato che Il Movimento 5 Stelle continuerà a lavorare, “perché la politica possa alzare lo sguardo e ritornare centrale per riavviare negoziati di pace, i soli che possono garantire un orizzonte di pace e sicurezza agli stessi israeliani e alle popolazioni che vivono in quelle terre martoriate” (Giuseppe Conte, Lettera aperta a chi infama me e il M5s, “Facebook”, 13 ottobre 2023).

Alessandro De Sanctis, 21 novembre 2023