Gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione (Guterres)

L’intervento di Guterres alle Nazioni Unite

“È importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. Con queste parole, pronunciate nel corso del Consiglio di Sicurezza Onu, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha cercato di contestualizzare a livello storico l’ascesa di Hamas e gli attacchi terroristici a Israele. Le sue dichiarazioni, tuttavia, hanno spaccato il Consiglio: i rappresentanti israeliani hanno accusato Guterres di giustificare il terrorismo e hanno chiesto le sue dimissioni. “Ho condannato inequivocabilmente gli orribili e senza precedenti atti di terrore compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre. Niente può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili o il lancio di razzi contro obiettivi civili. Tutti gli ostaggi devono essere trattati umanamente e rilasciati immediatamente e senza condizioni – ha precisato Guterres – Il popolo palestinese ha visto la sua terra continuamente divorata dagli insediamenti e piegata dalla violenza, la sua economia soffocata, le persone sfollate e le loro case demolite. Le loro speranze per una soluzione politica alla situazione sono svanite. Ma le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas e quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese” (Daniela Comirato, Guterres sferza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu: " Gli attacchi di Hamas non nascono dal nulla", “Tg La7”, 24 ottobre 2023).

Sanchez difende Guterres

Guterres, in realtà, ha dato voce a una delle posizioni maggioritarie della società civile e della politica internazionale, che chiedono una pausa umanitaria del conflitto per evitare altro spargimento di sangue tra la popolazione civile. Sono molti i politici che hanno difeso le dichiarazioni del segretario dell’Onu, respingendo le strumentalizzazioni di certe affermazioni operate da Israele. Tra questi, il premier spagnolo Pedro Sanchez, che ha espresso vicinanza e solidarietà nei confronti di Guterres: “Voglio trasmettere l'appoggio e l'affetto del governo, e credo della maggioranza della società spagnola, al nostro segretario generale dell'Onu, al portoghese Antonio Guterres, perché credo che quello che sta facendo sia alzare la voce di una maggioranza ampia della società del mondo che chiede una pausa umanitaria”, ha dichiarato a margine del Social Summit di Bruxelles (Sanchez difende Guterres, 'dà voce alla maggioranza', “Ansa”, 25 ottobre 2023).

Aoi e Amnesty International dalla parte di Guterres

Anche Aoi (Cooperazione e solidarietà internazionale) e Amnesty International hanno riproposto l’analisi del segretario generale dell’Onu: “Abbiamo subito condannato i barbari attacchi di Hamas e chiesto la liberazione degli ostaggi, ma oggi facciamo nostre le parole del segretario generale Onu Antonio Guterres: gli attacchi non sono arrivati dal nulla – ha dichiarato il presidente di Aoi, Silvia Stilli, nel corso di una conferenza stampa - Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di una soffocante occupazione, da 17 Gaza è sotto assedio. È l’ora di cessare il fuoco e di rispettare il diritto umanitario internazionale”.
Stesse posizioni sono state espresse da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Secondo Noury, l’Unione europea ha manifestato solidarietà a Israele senza condannare i crimini commessi a Gaza, relegando i diritti del popolo palestinese a una questione meramente umanitaria. Per il portavoce di Amnesty International, è arrivato il momento di scegliere se stare dalla parte del diritto internazionale o meno (Alberto Sofia, Gaza, l’appello di Amnesty e ong: “Il governo italiano promuova il rispetto dei diritti umani, basta punizioni”. E difendono Guterres, “Il Fatto Quotidiano”, 25 ottobre 2023).

Assopace Palestina: “il conflitto non ha avuto inizio con gli attentati di Hamas”

Luisa Morgantini di Assopace Palestina ha ricordato che il conflitto tra Israele e Palestina non è iniziato con gli attentati del 7 ottobre: “Si sta perdendo l’umanità. Siamo noi responsabili per non fermare queste violazioni, dovremmo essere portati noi come terza parte di fronte alla Corte penale internazionale”, ha dichiarato Morgantini (Alberto Sofia, Gaza, l’appello di Amnesty e ong: “Il governo italiano promuova il rispetto dei diritti umani, basta punizioni”. E difendono Guterres, “Il Fatto Quotidiano”, 25 ottobre 2023).

Tramballi: “i leader mondiali hanno ignorato per anni la situazione a Gaza e in Cisgiordania”

Secondo Ugo Tramballi, senior advisor di Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), i leader mondiali hanno ignorato per anni la situazione a Gaza e in Cisgiordania. Tramballi spiega che il ritorno a un orizzonte negoziale, cioè a una soluzione politica, è diventato “il mantra della maggioranza che non aderisce a una delle due verità estreme”. “‘Due stati per due popoli in pace e sicurezza’, era la formula di Oslo. Lo dicono presidenti e premier occidentali venuti in questi giorni in Israele; lo dicono Putin e Xi Jinping, lo dicono i leader del mondo emergente (qualcuno continuando a giustificare Hamas). Lo dicono tutti, tranne la gran parte degli israeliani e dei palestinesi, direttamente coinvolti nei bombardamenti su Gaza e nei massacri di Hamas. La soluzione dei due stati è diventata una specie di dichiarazione assolutoria dei leader mondiali, per aver ignorato ciò che stava accadendo da anni a Gaza e in Cisgiordania”, ha scritto sul sito di Ispi (Gaza: scontro Israele-Onu, “Ispi”, 25 ottobre 2023).

Tarfusser: “la risposta deve essere proporzionata all’aggressione”

“Se la risposta non è proporzionata all’aggressione, c’è il rischio di crimini contro l’umanità”. A dichiararlo, in un’intervista all’“Huffington Post”, è l’ex vicepresidente della Corte penale internazionale, Cuno Tarfusser. Secondo il magistrato, il diritto di reazione per un Paese aggredito è da immaginare come la legittima difesa che, almeno concettualmente, deve essere proporzionata all’offesa. È difficile, per Tarfusser, stabilire regole precise, ma bisogna sempre misurare la risposta, altrimenti c’è il rischio di commettere crimini contro l’umanità. “Tagliare i viveri, l'acqua e altri generi indispensabili all'intera popolazione civile, al punto da rendere ai civili la vita impossibile, è qualcosa che va molto vicino a un crimine contro l'umanità”, spiega il magistrato. Per Tarfusser, è evidente che il diritto internazionale umanitario venga continuamente violato, in un contesto in cui la politica e gli interessi internazionali prevalgono (Federica Olivo, Sul diritto di reazione. “Come la legittima difesa, sia proporzionato. Israele non può privare i civili di beni essenziali”, “Huffington Post”, 10 ottobre 2023).

Rania di Giordania “doppio standard” occidentale

La regina Rania di Giordania, in un’intervista esclusiva alla CNN, ha accusato i leader occidentali di un “evidente doppio standard” per non aver condannato la morte di civili sotto i bombardamenti israeliani a Gaza. Ha dichiarato che “La gente di tutto il Medio Oriente, compresa la Giordania, è scioccata e delusa dalla reazione del mondo a questa catastrofe che si sta verificando”. Israele ha dichiarato il "completo assedio" su Gaza in seguito agli attacchi terroristici del 7 ottobre. L'assedio si è tradotto in incessanti attacchi aerei su Gaza, densamente abitata, e in un blocco dei rifornimenti vitali - compresi cibo e acqua - per l'intera popolazione della striscia isolata. "È la prima volta nella storia moderna che c'è una tale sofferenza umana e il mondo non chiede nemmeno un cessate il fuoco", ha aggiunto la Regina Rania, "Il silenzio è assordante e per molti nella nostra regione rende il mondo occidentale complice".
Le Nazioni Unite e diverse agenzie umanitarie chiedono con urgenza un cessate il fuoco e la libera circolazione degli aiuti, mentre i medici di Gaza avvertono che la mancanza di energia elettrica minaccia la vita dei loro pazienti più vulnerabili, compresi i feriti gravi e i neonati (Sana Noor Haq, Claire Calzonetti, Queen Rania of Jordan accuses West of ‘glaring double standard’ as the death toll rises in besieged Gaza [TdR], “cnn.com”, 25 ottobre 2023).

Alessandro De Sanctis, 21 novembre 2023

La replica di Israele alle dichiarazioni di Guterres

Dopo aver ascoltato le dichiarazioni del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha chiesto le sue dimissioni. 
Secondo Erdan “non vi è alcuna giustificazione, né ha senso parlare con coloro che mostrano comprensione per gli atti più terribili commessi contro i cittadini di Israele, tanto meno da un’organizzazione dichiaratamente terroristica” (Intervento Guterres all’Onu, le sue parole su Hamas hanno fatto infuriare gli israeliani – video, “Rai News”, 25 ottobre 2023). L’ambasciatore israeliano, che aveva letto in anticipo il testo dell’intervento di Guterres, ha rincarato la dose attraverso un post su X: “Il Segretario generale dell’Onu, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani, non è adatto a guidare l’Onu. Chiedo si dimetta immediatamente”, ha scritto Erdan. Le parole di Guterres hanno creato malumori tra i politici israeliani, molti dei quali si sono uniti alle critiche mosse dall’ambasciatore. Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha messo in evidenza l’efferatezza dei crimini compiuti da Hamas il 7 ottobre e la necessità di una risposta decisa di Israele per fermare il gruppo terroristico di Hamas. “Ditemi qual è la risposta proporzionata all’uccisone di bambini, lo stupro di donne poi bruciate, il decapitare un bambino?”, ha chiesto al Consiglio. Per Cohen, non è possibile pretendere un cessate il fuoco se dall’altra parte c’è un’organizzazione terroristica che ha giurato di uccidere gli ebrei e distruggere lo Stato di Israele. L’unica risposta proporzionata agli attentati del 7 ottobre, secondo Cohen, è la cancellazione di Hamas: “Non è solo un diritto di Israele distruggere Hamas, ma un nostro dovere”, ha concluso (Massimo Basile, Scontro alle Nazioni Unite. Guterres: “Gli attacchi di Hamas non arrivano dal nulla”. Ira di Israele: “Si dimetta”, “La Repubblica”, 25 ottobre 2023).

Blinken: “Israele ha il diritto di difendersi”

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, in una conferenza stampa congiunta con il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Tel Aviv, ha sostenuto il diritto alla difesa per lo Stato di Israele. Blinken ha ricordato che l’unico obiettivo di Hamas è quello di distruggere Israele. L’organizzazione, per il segretario Usa, non ha alcun interesse per il popolo palestinese e per il futuro della Striscia di Gaza: “Israele ha diritto di difendersi e garantire che tutto ciò non avvenga – ha dichiarato – Noi democrazie difendiamo gli stessi valori anche davanti al terrore” (Blinken, ‘Hamas vuole solo uccidere gli ebrei e Israele’, “Ansa”, 12 ottobre 2023). Blinken ha confermato inoltre l’appoggio incondizionato degli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo islamico di Hamas. “Siamo qui con voi – ha affermato – Finché l’America esisterà, non dovrete difendervi da soli, siamo al vostro fianco. Ribadiamo il monito chiarissimo di Biden a tutti: nessuno agisca contro Israele. Abbiamo dispiegato portaerei nell’est del Mediterraneo e daremo altro supporto. Garantiremo a uomini, donne e bambini presi in ostaggio che possano essere liberati” (Andrea Barolini, Blinken a Netanyahu: “Finché l’America esisterà, saremo al vostro fianco”, “euronews.com”, 12 ottobre 2023).

La Grecia difende il diritto di Israele all’autodifesa

“Vengo qui non solo come alleato, ma come un vero amico. Quello che è successo è stato davvero orribile. Fin dal primo momento, la Grecia ha difeso e sostenuto il diritto di Israele all’autodifesa, secondo il diritto internazionale. Continueremo a sostenervi e speriamo che qualunque cosa accada avvenga senza grandi costi a livello umano”. A dichiararlo è il premier greco Kyriakos Mitsotakis, in occasione di un incontro a Gerusalemme con Benjamin Netanyahu. Anche la Grecia, dunque, difende il diritto di Israele all’autodifesa dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Mitsotaskis ha comunque precisato che bisogna fare distinzione tra la popolazione palestinese e il movimento Hamas (Speciale difesa: premier greco Mitsotakis vede Netanyahu, difendiamo diritto Israele ad autodifesa, “Agenzia Nova”, 24 ottobre 2023).

Pini: “parole inopportune e pericolose”

Agnese Pini, direttrice de “La Nazione”, ha definito le parole usate dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres “inopportune e pericolose”. Secondo la giornalista, si avvicinano a un lasciapassare morale, un giustificativo ai fatti del 7 ottobre. “Le questioni vanno distinte in maniera molto chiara e molto evidente, non si possono dare dei lasciapassare, seppur sottili, al massacro di civili e ai rapimenti, allo sterminio di famiglie, agli incendi di villaggi”, ha spiegato nel corso della trasmissione televisiva “Coffee Break”. Pini sostiene che sia scorretto prestarsi al “gioco schematico del chi ha cominciato prima”, perché non si può cedere a qualsiasi spinta giustificativa nei confronti degli atroci massacri del 7 ottobre. Secondo la direttrice del quotidiano di Firenze, la soluzione dei due Stati resta la strada maestra da seguire, anche se, dopo gli attentati terroristici di Hamas, la priorità è quella di evitare che la guerra dilaghi e si estenda ad altri Paesi. “L’utilizzo di quelle parole, di quei tentativi un po’ subdoli di dare giustificazioni, è totalmente inopportuno”, ha concluso (Guterres all’ONU, Agnese Pini: “Un tentativo subdolo di giustificazione di Hamas, parole inopportune e pericolose”, “la7.it”, 25 ottobre 2023).

Damato: “Guterres giustifica il terrorismo di Hamas”

Anche il giornalista Francesco Damato ha criticato le parole di Guterres che, a suo dire, mirano a giustificare “il terrorismo di Hamas”. “La protesta e la richiesta di dimissioni di Guterres erano il minimo, non il massimo che ci si potesse aspettare – scrive su “Startmag” – E se non servirà a rimuoverlo o a convincerlo alla rinuncia peggio sarà per le costosissime Nazioni Unite. Che affondano nelle sabbie di Gaza come in Ucraina, da dove, grazie anche a ciò che il segretario generale dell’Onu dice d’Israele, lo sciagurato Putin è riuscito a distrarre l’attenzione pubblica”. Per Damato, inoltre, la politica di Hamas nuoce alla causa palestinese e allontana una soluzione pacifica del conflitto (Francesco Damato, La crisi morale e politica dell’Onu, “Startmag”, 25 ottobre 2023).

Alessandro De Sanctis, 21 novembre 2023