L’istituzione del salario minimo deve essere una priorità della politica italiana

La proposta delle opposizioni: salario minimo di 9 euro all’ora

Il 4 luglio 2023, i partiti d’opposizione al governo Meloni hanno depositato alla Camera una proposta di legge per l’istituzione del salario minimo. Nel testo sono previsti una retribuzione minima oraria di 9 euro e un trattamento economico complessivo idoneo ai contratti colletti stipulati dai sindacati più rappresentativi. La proposta di legge è stata firmata da tutti i gruppi di opposizione tranne quello di Italia Viva. Per i promotori della legge, l’ostacolo principale a una equa retribuzione sarebbe il dilagare di contratti collettivi pirata, stipulati da soggetti con scarsa forza rappresentativa. Altre cause sono da ricercare nella frammentazione dei settori, nella proliferazione di forme di lavoro atipico, nel sempre maggior ricorso alle esternalizzazioni (Sara Occhipinti, Salario minimo: cosa prevede la proposta di legge delle opposizioni, “Altalex”, 12 luglio 2023).

In una nota congiunta, i firmatari Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Pd), Angelo Bonelli (Europa Verde) e Riccardo Magi (+Europa) avevano anticipato i contenuti della proposta di legge sul salario minimo: “La necessità di un intervento a garanzia dell'adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell'inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali – si legge nel comunicato - Vogliamo infatti sottolineare con forza la comune convinzione che è giunto il momento di dare piena attuazione all'articolo 36 della Costituzione che richiede che al lavoratore sia riconosciuta una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un'esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia”. Nel testo sono poi elencati i punti principali della proposta di legge: il riconoscimento ai lavoratori di un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi; l’introduzione di una soglia minima di 9 euro l'ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro; la tutela dei rapporti di lavoro non subordinati; l’istituzione di una commissione per aggiornare periodicamente il trattamento economico orario (Salario minimo, le opposizioni compatte per proporre i 9 euro l'ora. E Renzi subito si sottrae, “Huffington Post”, 30 giugno 2023).

Schlein: “sotto i 9 euro l’ora è sfruttamento”

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha parlato della proposta di legge sul salario minimo nel corso di una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”: “È inaccettabile che la destra volti la faccia da un’altra parte – ha spiegato Schlein - Il salario minimo è una misura su cui le opposizioni hanno unito le forze per chiedere che non si scenda sotto i 9 euro l’ora, altrimenti è sfruttamento e non può essere legale. L’emendamento soppressivo non è un dispetto a noi, vuol dire calpestare i diritti di tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che, dai dati Istat, sono poveri anche se lavorano” (Monica Guerzoni, Elly Schlein: “Sotto i 9 euro è sfruttamento. Io e Conte? Ora mi interessa dare un’identità chiara al Partito”, “Corriere della Sera”, 19 luglio 2023). La segretaria dem è tornata sulla tematica con un intervento in commissione Lavoro. Schlein ha ricordato che in dieci anni i contratti collettivi nazionali si sono moltiplicati e dei 421 contratti solo 25 sono sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil. “L’organizzazione internazionale del lavoro dice che il salario minimo migliorerebbe la condizione economica del 25 per cento dei lavoratori – ha spiegato - Pensiamo che vadano limitati i contratti a termine, sarebbe un salto di qualità per questo paese”. Secondo Schlein, per far fronte ai problemi retributivi del Paese, non basta intervenire con il taglio del cuneo fiscale, ma serve un salario minimo stabilito dalla legge: “È una battaglia di civiltà, un modo per dare un segnale a quei tre e milioni e mezzo di persone in difficoltà”, ha concluso (Gabriele Bartoloni, Salario minimo, Schlein sfida il governo: “Sotto i 9 euro è sfruttamento”, “La Repubblica”, 19 luglio 2023).

Conte: “milioni di lavoratori attendono il salario minimo”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è in prima linea nella battaglia politica per il salario minimo. In un’intervista rilasciata al “Quotidiano Nazionale”, ha dichiarato che in Italia sono quasi 4 milioni i lavoratori sottopagati che aspettano misure adeguate: “L'impegno del M5S negli anni ha allargato il consenso del Parlamento sul salario minimo legale, su cui prima eravamo quasi i soli a premere – ha spiegato - Il governo però continua a raccontare menzogne su questa misura di civiltà e rinvia al CNEL di Brunetta le decisioni. Evidentemente a Palazzo Chigi non hanno uno straccio di idea per il Paese”. Secondo Conte, anche il mondo imprenditoriale italiano è favorevole al salario minimo, per questo il governo non può continuare a rimandare le decisioni in merito o presentare “una proposta annacquata per spaccare la platea dei lavoratori sottopagati, lasciando molti di questi all'anno zero”. “II Movimento non si è arreso in 10 anni, non si arrenderà certo ora che il salario minimo è una priorità per i cittadini alle prese con il carovita”, ha chiuso Conte (Raffaele Marmo, La versione di Conte: "Sì al referendum Cgil per abolire il Jobs Act. Fandonie sul bonus 110%", “Quotidiano Nazionale”, 5 settembre 2023).

Fratoianni: “il salario minimo non ha un colore politico”

Le opposizioni di centrosinistra hanno lanciato anche una campagna di raccolta firme online per sostenere la battaglia parlamentare sul salario minimo. A margine della presentazione alla Camera, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, è intervenuto ai microfoni dell’agenzia di stampa “LaPresse”: “Con la campagna spediamo un sms al governo Meloni e alla maggioranza: Salario minimo subito, perché del salario minimo non ne ha bisogno l'opposizione ma ne hanno bisogno oltre 4 milioni di italiani e italiane che lavorano con contratti regolari ma hanno stipendi da fame che non garantiscono la dignità", ha dichiarato Fratoianni. Secondo il leader di Sinistra Italiana, tutte le obiezioni avanzate dal governo di centrodestra sono infondate e non è possibile continuare a rinviare decisioni così importanti (Salario minimo, Fratoianni: “Serve subito a milioni di italiani”, “La Presse”, 25 luglio 2023).

Alessandro De Sanctis, 26 ottobre 2023

Meloni: “molti esperti nutrono delle perplessità sul salario minimo”

Dopo l’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle opposizioni sulla proposta di legge del salario minimo, la premier Giorgia Meloni ha scritto una lettera al “Corriere della Sera” per chiarire le posizioni del governo. Meloni spiega che le basi da cui partire sono comuni, perché il governo si batte per la difesa dei salari e del reddito degli italiani. Le distanze con i partiti di opposizione riguardano la strada da seguire per raggiungere l’obiettivo: “Da parte mia ho ribadito che la strada maestra per alzare i redditi è quella di una Nazione che torna a crescere – scrive Meloni - Da troppi anni l’Italia non cresce in maniera continua e robusta, questo purtroppo si traduce anche in salari che continuano a restare bassi mentre il costo della vita sale”. Tuttavia, secondo la premier, l’introduzione del salario minimo per legge non rappresenta la soluzione migliore. Diverse sigle sindacali e tanti esperti di lavoro nutrono delle riserve sullo strumento del salario minimo. C’è il timore, continua Meloni, che possa trasformarsi in un parametro sostitutivo e non aggiuntivo, finendo così per peggiorare le condizioni di molti lavoratori. “Sono dubbi che condivido, ma ripeto: non ho preclusioni ideologiche, la mia è solo la doverosa preoccupazione di non intervenire su una materia così delicata senza la certezza di aver vagliato tutti i pro e contro. Ho proposto alle opposizioni di avviare un serio confronto nella sede preposta a farlo per costituzione e cioè il CNEL”, conclude (Giorgia Meloni, Salario minimo, lettera del Presidente Meloni al Corriere della Sera, “governo.it”, 12 agosto 2023).

Tajani: “in Italia non serve il salario minimo, non siamo in Urss”

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani si è dichiarato contrario all’introduzione del salario minimo. Nel corso di un’assemblea della Coldiretti, ha affermato che in Italia non serve un salario minimo imposto dalla legge, ma serve “un salario ricco, perché non siamo nell'Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio”. Secondo Tajani, il governo ha il compito di realizzare una “rivoluzione liberale” in cinque anni. “Ogni decisione di ogni giorno è una tessera del mosaico per la nostra rivoluzione liberale che significa anche maggiore benessere economico per gli italiani”, ha spiegato (Tajani, non serve il salario minimo, non siamo in Urss, “Ansa”, 18 luglio 2023).

Lega contraria al salario minimo

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha chiarito in più occasioni la posizioni contraria della Lega all’introduzione del salario minimo. Nel corso di una conferenza stampa a Milano, Salvini ha dichiarato che un adeguamento degli stipendi è inevitabile, ma non attraverso l’istituzione del salario minimo per legge. In Italia, secondo il ministro, la misura non può funzionare perché i contratti collettivi nazionali sono applicati a oltre l'85% dei lavoratori, con paghe superiori a quelle previste nella proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo. “L’applicazione per legge del salario minimo sul modello Cgil in Italia porterebbe alla beffa di avere i migliori lavoratori con uno stipendio che si abbassa”, ha puntualizzato. Per Salvini è fondamentale tutelare coloro che non sono coperti da contratti collettivi nazionali, ma bisogna evitare di mettere a rischio le retribuzioni che sono sopra i 9 euro all’ora (Salvini: "Salario minimo non può funzionare in Italia", “youtube.it”, 13 giugno 2022).
Il leader della Lega ha ribadito le sue convinzioni a Marina di Pietrasanta, a margine del festival della Versiliana. Il ministro ha detto che la disoccupazione è ai minimi da 14 anni, per questo non c’è bisogno di alcun intervento normativo. “Sto lavorando giorno e notte per aprire cantieri. Conto che ci siano salari buoni e lavori buoni. Più apro cantieri più ci saranno salari dignitosi per gli italiani”, ha concluso (Ugo Cataluddi, Salario minimo, Salvini: “Più apro cantieri, più non ce ne sarà bisogno”, “Dire”, 12 agosto 2023).

Calderone: “non credo al salario minimo per legge”

“Lo dico in modo assolutamente diretto e comprensibile: non credo al salario minimo per legge”. A sostenerlo è la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone, secondo la quale è necessario riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali per assicurare le giuste retribuzioni ai lavoratori.  “Credo nella buona contrattazione collettiva e soprattutto nel valore delle parti sociali e nel valore rappresentato dalla qualità delle relazioni industriali”, ha precisato. Secondo la ministra, in quei settori del mondo del lavoro dove non c’è contrattazione collettiva ci deve essere uno stimolo a fare dei contratti di qualità. Inoltre, c'è sempre la possibilità di applicare la contrattazione collettiva di prossimità per assimilazione. “È importante riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali, che è determinante – ha ribadito Calderone - È importante guardare in prospettiva, rinnovare i contratti non quando sono scaduti da molti anni. Questo tema è stato posto in tante occasioni e interrogazioni parlamentari. Ci sono molti contratti del comparto pubblico e anche privato che sono scaduti da lungo tempo. È importante riaprire una stagione di rinnovi contrattuali su delle basi che possano garantire delle retribuzioni adeguate e dignitose per tutti i lavoratori”. La ministra ha infine dichiarato di credere nella detassazione degli aumenti contrattuali proprio per dare impulso alla ripresa della contrattazione (Lavoro, Calderone: "Non credo al salario minimo per legge", “La Stampa”, 14 luglio 2023).

Italia Viva non sottoscrive la proposta di legge delle opposizioni

Italia Viva è l’unico partito tra quelli che in Parlamento siedono sui banchi dell’opposizione a non aver aderito alla proposta di legge sul salario minimo. Matteo Renzi ha spiegato le ragioni di tale scelta in un editoriale pubblicato su “Il Riformista”. Motivazioni che sono da rintracciare nel presunto approccio populista delle opposizioni alla tematica: “Niente è così populista come il modo con il quale si è aperto il dibattito sul salario minimo”, scrive nell’editoriale.
Secondo l’ex premier, la proposta del campo largo, che prevede l’istituzione di un minimo salariale di 9 euro l’ora, racchiude una distorsione di fondo. L’articolo 7 della pdl, spiega Renzi, prevede che le risorse siano liberate dalla Legge di Bilancio. Tutto questo andrebbe a creare il paradosso di un aumento dei salari per una parte dei lavori e di un aumento delle tasse per altri. “Puoi aumentare i salari solo se riduci le tasse sul lavoro. Sia per le aziende che per i lavoratori. Tutto il resto è fuffa - precisa Renzi - Se non abbassi le tasse sul lavoro, siamo condannati al derby tra due schieramenti che vanno al minimo” (Matteo Renzi, I populisti vanno al (salario) minimo | L’editoriale di Matteo Renzi, “Il Riformista”, 16 agosto 2023).

Alessandro De Sanctis, 26 ottobre 2023