Putin non ha alcuna intenzione di sedersi al tavolo dei negoziati

Rudenko: dalla Russia c’è sempre stata disponibilità a trattare

Andrei Rudenko, viceministro degli Esteri della Federazione russa, ha dichiarato apertamente che Mosca non ha intenzione di mettere alcuna condizione preliminare alla ripresa dei negoziati con Kiev: i colloqui non si sono interrotti per colpa della Russia che, al contrario, è sempre disponibile a negoziare con l’Ucraina. Ne sono un esempio i colloqui per la creazione di una zona di sicurezza attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, la più grande d’Europa. Sue dichiarazioni in merito sono riportate nell’articolo Guerra in Ucraina, la Russia vuole trattare. Cosa dice Andrei Rudenko, viceministro degli Esteri, pubblicato l’8 novembre 2022 su “Il tempo”: “L’Ucraina ha adottato una legge che le vieta di condurre negoziati pacifici con la Russia. Questa è una loro scelta. Abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati che sono stati interrotti non per colpa nostra. Non ci sono precondizioni da parte nostra, fatta eccezione per la condizione principale: che l’Ucraina mostri buona volontà”.

Lo stesso Vladimir Putin, presidente della Federazione russa, in un’intervista alla televisione di stato “Rossiya 1”, in parte riportata nell’articolo Putin e il solito ritornello: “Noi pronti a negoziare, Occidente non vuole: distruggeremo missili Patriot”, pubblicato il 25 dicembre 2022 su “Il Riformista”, afferma: “Siamo pronti a negoziare con tutti i soggetti coinvolti su soluzioni accettabili, ma dipende da loro: non siamo noi a rifiutarci di negoziare”.

Orsini: sono Zelenski e Biden che non vogliono trattare

Alessandro Orsini, professore di Sociologia del terrorismo e direttore dell'Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss Guido Carli di Roma, è convinto che sia il leader ucraino Volodymyr Zelensky a opporsi alle trattative. A tal proposito, in alcune sue dichiarazioni riportate nell’articolo Orsini e la visione più tragica: "Putin vuole trattare, Biden espandere la Nato", pubblicato il 5 ottobre 2022 su “Il Tempo”, ricorda che nel momento in cui Papa Francesco si è espresso sulla pace tra i due Paesi, ha esortato il leader ucraino a sedersi al tavolo delle trattative, non Vladimir Putin. “Il presidente dell'Ucraina, infatti, ha firmato un decreto che impedisce le trattative con il presidente russo. Quindi ora la trattativa non si può fare per legge dopo che Zelensky ha firmato il decreto. È Zelensky che si oppone, io sono assolutamente certo che Putin voglia una trattativa”. Il pericolo, sostiene Orsini, è che nel corso delle mediazioni Putin possa avanzare la richiesta irricevibile di arrestare l’avanzata della Nato verso il confine russo. Orsini sostiene infatti che dietro alla questione ci sia la volontà del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di “conquistare” l’Europa attraverso l’avanzata della Nato: “Non a caso, abbiamo approvato l'ingresso della Finlandia nella Nato aggravando la situazione. Per Biden è più importante l’espansione della Nato che la vita umana. Il progetto della Nato infatti è notoriamente quello di conquistare l'Europa".

Che Kiev non voglia intraprendere la strada dei negoziati è anche la tesi di Sergey Razov. ambasciatore russo in Italia, che in un’intervista a Porta a Porta di Bruno Vespa, in onda il 7 ottobre 2022 su “Rai Uno”, afferma: “Per quanto riguarda il cessate il fuoco e i negoziati di pace [...] nell’intervento di Putin del 30 settembre è stato detto: ‘Noi siamo a favore di una cessazione delle ostilità e siamo tutti a favore del sederci attorno a un tavolo negoziale’ [...] Qualche giorno dopo il Presidente Zelensky ha emanato un decreto sulla base della decisione del Consiglio di sicurezza nazionale che dice che l’Ucraina non condurrà negoziati col Presidente Putin. Evidentemente dobbiamo aspettare che o avvenga un cambio di vedute da parte del Presidente ucraino, o avvenga un cambio del presidente ucraino”.

 

Podolyak: Ucraina disponibile a negoziare, a condizione che…

La posizione dell’Ucraina viene espressa in modo chiaro da Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, le cui dichiarazioni sono riportate nell’articolo Ucraina, Podolyak: "Nessuno può costringerci a negoziare con Russia", pubblicato l’8 novembre 2022 sul sito di "Adnkronos". Podolyak toglie qualsiasi dubbio sul fatto che l’Ucraina si stia rifiutando di sedersi al tavolo delle trattative e che stia respingendo ogni pressione in merito da parte degli Stati Uniti di Joe Biden. Questo semplicemente perché i negoziati non esistono: “Questo è molto importante da capire, la Russia non offre alcun negoziato e non lo ha mai offerto”. Mosca, afferma, si è semplicemente limitata a porre ultimatum sin dall’inizio del conflitto, senza dare alcuna impressione di voler trattare.
E rispetto al ruolo degli Stati Uniti, appunto, afferma che da parte loro “non c’è coercizione [...] stanno comunicando con l’Ucraina come hanno sempre fatto, è tutto molto trasparente. Nessuno sta costringendo l’Ucraina a un processo negoziale non redditizio, o meglio, ad accettare l’ultimatum della Russia. Questo è molto importante da capire”. Podolyak ricorda infine la totale disponibilità di Zelensky a negoziare, condizione che prevede però la ritirata da parte delle truppe russe fino ai “confini internazionalmente riconosciuti della Federazione Russa [e che] smetta di attaccare il territorio dell’Ucraina dal suo territorio”. Solo in seguito a questo provvedimento l’Ucraina si siederà al tavolo delle trattative.

Kahl: la Russia non ha alcuna intenzione di trattare

Che la Russia, invece, non abbia alcuna intenzione di trattare è il parere di Bruno Kahl, capo del Bnd, l'intelligence tedesca per l'estero, che a un anno dall'inizio del conflitto afferma che Putin non sta dando segnali di voler intraprendere delle negoziazioni, bensì punta "a concludere le ostilità sul campo di battaglia ottenendo una posizione di vantaggio da cui poi poter dettare i termini di un eventuale futuro accordo".
Kahl, le cui dichiarazioni sono riportate nell’articolo Ucraina, 007 Germania: Putin non vuole negoziare, punta a vincere sul fronte, pubblicato il 23 febbraio 2023 sul sito di “Adnkronos”, afferma che ciò è dovuto al fatto che Putin può inviare ancora molti soldati al fronte (quelli ancora impegnati nell’addestramento) e che la Russia dispone di un ulteriore potenziale di mobilitazione che può raggiungere il “milione di persone se questo venisse considerato necessario al Cremlino".

Anche Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, è convinto che Putin non abbia alcuna intenzione di sedersi al tavolo dei negoziati, e che dietro alle dichiarazioni del leader russo, che spesso ha invece dichiarato di voler agire in tal senso, ci sarebbe solo l’ennesima strategia. Nel suo intervento dell’ottobre 2022 al Consiglio europeo informale di Praga, Zelensky, le cui dichiarazioni sono riportate nell'articolo Ucraina, l'avvertimento di Zelensky ai leader Ue: "Putin non vuole un vero negoziato", pubblicato il 7 ottobre 2022, mette in guardia l’Occidente a tal proposito, affermando: "Per fermare la liberazione dell'Ucraina, la Russia ha iniziato a manipolare l'argomento dei negoziati e avrebbe menzionato il dialogo, che ha rifiutato, dando inizio a questa guerra contro l'Ucraina e contro tutti voi, contro tutta l'Europa. È ovvio che la Russia non vuole nessun vero negoziato".
Se la Russia avesse voluto negoziare, sostiene ancora Zelensky, avrebbe risposto alle molte proposte e agli sforzi da parte dell’Ucraina: “La Russia vuole solo risparmiare tempo. Vuole raggruppare le forze. E accumula risorse. Per colpire ancora. Dobbiamo impedirgli di farlo".