Sostenibilità dell'ambientalismo

Gli ambientalisti propongono un concetto statico e idealizzato di natura

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PRO\VERSI

Nella retorica di ambientalisti ed ecologisti risuona come un mantra il richiamo al “paradiso perduto” e ad una “età dell'oro” di armonia con la natura, dalla quale l'uomo, attraverso la cultura e la tecnica si è definitivamente distaccato, pagando il prezzo della sua irrimediabile corruzione morale. Da questo sottinteso culturale deriva la prospettiva viziata dell'ambientalismo, che concepisce la natura come radicalmente separata dall'uomo, e di per sé immutabile ed intoccabile: con questi presupposti, ogni approccio di tutela ambientale non può che configurarsi come “conservazione da”, e mai come “conservazione per”; così come ogni azione umana viene, per converso, irreparabilmente concepita come “non naturale”. Una matura concezione della natura come “prodotto di rapporti sociali”, che non dia per scontati i meccanismi epistemologici che la creano, è il presupposto per un'agenda politica che si affranchi dal timore di “toccare il mondo”, e che rivendichi per l'uomo il diritto a modificare attivamente la natura, senza negare a priori il valore delle sue opere.


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