Il nuovo governo lascia presagire anni di oscurantismo medievale in materia di diritti Lgbt+ e tentativi di distruggere le conquiste finora faticosamente raggiunte. Lo testimoniano anche le nomine a ministri Carlo Nordio ed Eugenia Maria Roccella, che in passato hanno espresso posizioni giudicate ambigue da parte della comunità Lgbt+. In particolare quest’ultima, che ha dichiarato i provvedimenti in favore delle unioni civili e della stepchild adoption “leggi che vanno verso la fine dell’umano”. Più in generale, le scelte sulle cariche istituzionali sino ora fatte da Giorgia Meloni non vanno nella direzione di garantire i diritti, ma in quella di limitarli, come previsto dai programmi del centrodestra. Giorgia Meloni propone inoltre un modello vicino a quelli di paesi ultraconservatori e nazionalisti come la Polonia e l’Ungheria, nei quali i capi di governo sostengono l’esistenza di un’unica famiglia, ovvero quella tradizionale.