Il prezzo dell’energia è spinto da operazioni di tipo speculativo

Meloni: “bisogna fermare la speculazione”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuto in più occasioni sul tema della crisi energetica, sottolineando il ruolo centrale delle attività speculative nei processi in atto. Nel corso dell’evento organizzato da Coldiretti al parco Sempione di Milano, il primo ottobre 2022, ha parlato dei problemi legati ai rincari dell’energia. Nello specifico, ha messo in evidenza l’importanza di un tetto europeo al prezzo del gas, precisando che “se noi pensiamo di poter a livello nazionale continuare a compensare il costo di bollette che continuano a salire per regalare soldi alla speculazione, facciamo un errore” (Giorgia Meloni, Ora a Milano dal “Villaggio Coldiretti”. Seguitemi in diretta, “facebook.com”, 1° ottobre 2022). Il 26 ottobre, in un dibattito al Senato, Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di procedere di comune accordo con gli altri paesi dell’Unione Europea per fermare la speculazione. Secondo il presidente del Consiglio, per contrastare l’aumento dei costi energetici si deve condurre un’azione di “contrasto alla speculazione, perché prima di cercare nuove risorse da scaricare sui nostri figli e regalarle agli speculatori, credo che la priorità sia fermare gli speculatori”. “Abbiamo sostenuto il lavoro a livello europeo del precedente governo perché lì si producono le risposte più efficaci. Anche a livello nazionale, poi si possono fare cose. Ieri il ministro Pichetto ha partecipato al Consiglio, qualche passo si è fatto ancora, si ragiona su un price cap dinamico e continueremo ad incalzare l’Europa a dare risposte comuni. Price cap da un lato dall’altro separazione del costo del gas dalle altre fonti. Se Ue non darà risposte lavoreremo a un disaccoppiamento crescente con un tetto massimo alle rinnovabili. Bisogna lavorare in sinergia ma siamo pronti a fare quello che va fatto”, ha concluso la Meloni (Energia, Meloni: fermare speculazione con misure a livello Ue, “askanews.it”, 26 ottobre 2022).

 

Cingolani: “processo speculativo non connesso alla domanda e all’offerta”

Aldo Cingolani, ministro della Transizione Ecologica dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022 con il governo Draghi, in un’intervista rilasciata il 2 ottobre 2022 al programma Rai “Mezz’ora in Più”, ha espresso posizioni simili a quelle di Giorgia Meloni. Il prezzo del gas, secondo l’ex ministro, sarebbe oggetto di un processo speculativo non connesso alla domanda e all’offerta, come dovrebbe essere . Cingolani ha riferito di timori e paure degli operatori per un’eventuale carenza di gas, che spingerebbero a rialzo il prezzo (Mezzora in Più, “raiplay.it”, puntata del 2 ottobre 2022). L’ex ministro è tornato a parlare di speculazione nel corso della Festa dell’Ottimismo del Foglio a Firenze, il 22 ottobre 2022: “Ci abbiamo messo un anno per fare il price cap del gas. Nel frattempo le speculazioni del mercato hanno fatto aumentare il prezzo della materia prima di dieci volte senza alcun motivo fisico, mettendo in ginocchio milioni di cittadini e imprese. Ora bisognerà tradurre questo accordo europeo sul piano legislativo. Ci sono molti dettagli su cui gli stati membri hanno margini per cambiare completamente il panorama”. Secondo Cingolani sussistono due grandi problemi per l’immediato futuro. Innanzitutto, la sicurezza energetica: bisogna riparare ai danni che sono stati fatti negli ultimi due decenni quando abbiamo totalmente abdicato alla nostra sicurezza energetica, decidendo di non produrre più gas italiano. La produzione italiana è scesa dal 20 per cento del fabbisogno al 3 per cento, ma negli stessi anni non è diminuita la dipendenza del Paese dal gas. Il secondo grande problema è il prezzo. Per l’ex ministro, stiamo pagando la follia di un’indicizzazione del gas che non ha più assolutamente senso: “Speriamo che con gli ultimi risultati sul cap si veda qualcosa di buono – ha concluso - Occorrerà lavorare su queste nuove regole e sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica dal prezzo del gas, che aveva senso tanto tempo fa ma oggi non rispecchia più i valori in gioco e i costi reali dell’elettricità. È chiaro che è un momento difficile, c’è una guerra alle porte, c’è una potenziale crisi economica indotta dalla situazione internazionale e dobbiamo fare tutti il tifo comunque per il governo dell’Italia” (Cingolani: “Lavorare per attuare l'accordo sul price cap del gas”, “Il Foglio”, 22 ottobre 2022).

 

Occhiuto: “bisogna sterilizzare il prezzo del gas dall’impatto della speculazione”

Anche il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, intervistato da “Tgcom24”, ha espresso le proprie preoccupazioni per la situazione energetica del Paese: Occhiuto ha assicurato che sul caro energia la Regione metterà in campo tutte le risorse disponibili, auspicando però un intervento deciso del governo nazionale e soprattutto dall’Europa per risolvere il problema in maniera strutturale. Secondo il governatore della Calabria, il problema è da affrontare alla radice: bisogna sterilizzare il prezzo del gas dall’impatto della speculazione e bisogna chiedere alle grandi compagnie di farsi carico dell’acquisizione e della vendita del gas a un prezzo sostenibile. Le aziende e le famiglie italiane non possono essere abbandonate. “Nella mia Regione, dove c’è un tasso di disoccupazione altissimo, io sono davvero preoccupato anche per l’effetto che questa crisi potrà avere sul mercato del lavoro e sulla, già debole e fragile, economia calabrese”, ha precisato (Energia, Occhiuto: “Stop speculazione e coinvolgimento grandi compagnie”, “citynow.it”, 7 ottobre 2022).

Per Orlando le aziende devono astenersi da condotte speculative

Andrea Orlando del Partito Democratico, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo Draghi, ha esortato le aziende fornitrici di energia ad abbandonare qualsiasi forma di speculazione sui prezzi dell’elettricità. “Sto seguendo con molto interesse l’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e, in attesa delle possibili sanzioni, rivolgo alle aziende fornitrici di energia elettrica e gas un forte invito a correggere da subito, senza attendere gli esiti del procedimento, comportamenti che possono vanificare il grande sforzo messo in campo dal Governo per proteggere le famiglie italiane dai pesanti rincari e dalla speculazione su elettricità e gas”, ha dichiarato. Per Orlando, le misure adottate in questi mesi dal governo hanno una forte finalità sociale, di protezione delle fasce più deboli della popolazione e di quelle a rischio impoverimento. Nel suo intervento, l’ex ministro ha esortato più volte le aziende ad astenersi da condotte meramente speculative, soprattutto in un momento in cui tutto il Paese è chiamato a uno sforzo solidaristico per difendere la capacità produttiva delle aziende, il potere d’acquisto delle famiglie e la coesione sociale (Orlando: “Le aziende fornitrici di energia elettrica si astengano da condotte speculative”, “Agenzia Nova”, 19 ottobre 2022).

Fedriga: “speculazione in borsa privata”

Secondo il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, risulta alquanto paradossale che a determinare i prezzi del gas e dell'energia sia una borsa di fatto privata, quella di Amsterdam, con pochissimi scambi e dove “insiste una speculazione abominevole”. Per Fedriga questo è inaccettabile, perché non si può pensare di mettere in ginocchio il sistema produttivo europeo su una borsa privata; mentre in una borsa normale, in caso di aumento o diminuzione eccessiva, le azioni vengono sospese (Gas: Fedriga, speculazione abominevole in Borsa privata, “Ansa”, 17 ottobre 2022).

Procaccini parla di movimenti speculativi dietro il rialzo dei prezzi

In un comunicato diramato il 18 ottobre 2022, anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, responsabile Ambiente ed Energia, ha puntato il dito contro la speculazione incontrollata. Secondo Procaccini, sarebbe proprio il pacchetto di misure proposto dai commissari europei per contrastare l’aumento dei prezzi del gas a confermare che i continui rialzi, iniziati già prima del conflitto in Ucraina, sono in gran parte frutto di manovre speculative: “Quando la commissione parla di stabilire un limite di prezzo dinamico sulle transazioni alla borsa del gas o creare nuovi parametri per la contrattazione dei prezzi del Gnl, fa riferimento a quelle manovre speculative che da tempo chiediamo di combattere”, si legge nel comunicato (Gas: Procaccini (Fdi), aumenti frutto manovre speculative, “Ansa”, 18 ottobre 2022).

Alessandro De Sanctis, 19 gennaio 2023

Stagnaro: “ipotesi speculazione troppo semplicistica”

Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni e studioso di questioni energetiche e industriali, è convinto che l’ipotesi della speculazione sia eccessivamente semplicistica per spiegare l’anomalo andamento dei prezzi dell’energia. L’economista ha spiegato come la complessità dei mercati dell’energia, del gas e anche del petrolio, renda difficile attribuire alla speculazione finanziaria tutta la colpa degli aumenti dei costi energetici. C’è infatti un evidente problema di tenuta dei fondamentali delle economie avanzate e al contempo la guerra tra Russia e Ucraina ha aumentato le incertezze che già esistevano in mercati molto tesi e volatili.
In sintesi, Stagnaro sostiene che, finita la fase di assestamento delle coperture finanziarie, sia piuttosto la volatilità data dalle aspettative dei mercati in relazione ai grandi eventi geopolitici e strategici legati alla guerra e al mercato globale a muovere i prezzi: “Le dinamiche finanziarie possono essere al massimo una concausa, ma la vera questione è l’incidenza di movimenti legati a fatti e parole nuove che spingono gli operatori a comprare di più”, ha chiarito (Andrea Muratore, “Non c’entra la speculazione”: la verità sull’altalena del gas, “Inside Over”, 2 aprile 2022).

Uno studio di Intesa Sanpaolo sfata alcuni luoghi comuni sul ruolo della speculazione nei rincari energetici

Daniela Corsini, economista di Intesa Sanpaolo, in un video realizzato per “Sky Tg24 Business”, ha riportato i contenuti di un report in cui lo strappo dei prezzi è accostato più alla scarsità di offerta che alle manovre speculative degli operatori. Corsini ha spiegato che sulla piazza di Amsterdam operano sia società del settore energetico che operatori speculativi quali fondi, hedge found e società finanziarie. Analizzando i contratti stipulati dagli “speculatori” e confrontandoli con la curva dei prezzi schizzata al rialzo, si riscontra una stabilità di volumi e di valori che mal si concilia con le classiche attività di speculazione finanziaria. Secondo gli autori dello studio di Intesa Sanpaolo, dunque, il balzo dei prezzi è dovuto principalmente a una carenza di forniture, causata dalle politiche della Russia, uno dei principali esportatori di gas al mondo (Mercato gas, davvero i prezzi record sono solo frutto di speculazione?, “Sky Tg24”, 15 settembre 2022).

Marattin: “la speculazione non c’entra, la transizione ecologica ha abbassato l'offerta con la domanda che sale”

Luigi Marattin di Italia Viva, ospite della trasmissione di La7 “Coffee Break”, ha espresso il suo parere sulla situazione energetica. Per Marattin, sui rialzi dei prezzi ha influito una cattiva gestione della transizione ecologica, che ha scoraggiato gli operatori del settore del gas, riducendo l’offerta: “Io credo che la speculazione non c’entri nulla in questa vicenda del gas – ha dichiarato – Del resto in Italia, tutte le volte che non sappiamo bene chi è il nemico, si parla di speculazione, mercati, bce, burocrazia. A volte invece per cercare il colpevole basta trovare uno specchio ben pulito. Allora cos’è successo? La Cina ha chiuso le centrali a carbone, e quando chiudi le centrali a carbone apri quelle a gas. La domanda è quindi cresciuta. Parallelamente, e qui sta l’errore, avendo gestito la transizione ecologica in questo modo, cioè dicendo che tra dieci anni il gas non servirà più, l’offerta è scesa, perché gli operatori del settore sono stati scoraggiati ad investire e cercare gas. Con la domanda che sale e l’offerta che scende, i prezzi esplodono” (Caro Gas, Luigi Marattin: “la speculazione non c’entra, la transizione ecologica ha abbassato l'offerta con la domanda che sale”, “La7 Attualità”, 2 ottobre 2022).

Longoni: “la speculazione è il capro espiatorio”

Marino Longoni, condirettore del quotidiano economico, giuridico e politico “Italia Oggi”, in un lungo editoriale pubblicato il 10 ottobre 2022 ha definito la speculazione “il capro espiatorio dei governi per il caro-bollette”. Il prezzo di un bene in un libero mercato è infatti dato dall’incontro della domanda e dell’offerta. Se gli operatori prevedono che ci sarà scarsità di quel bene i prezzi aumentano, altrimenti diminuiscono. Longoni ha ricordato che il costo del gas, necessario per produrre energia elettrica, ha cominciato a crescere con la impetuosa ripresa delle attività economiche successiva ai lockdown e ha proseguito con l’aggressione russa all’Ucraina. Il giornalista è certo, infatti, che gli aumenti ci sarebbero stati anche senza speculazione: “Una certa percentuale di acquisti finanziari di gas (quindi senza consegna della materia prima) alla borsa olandese (che è quella che fa il prezzo in Europa) è stata in effetti registrata – si legge nell’editoriale - ma se in questo caso si può parlare di speculazione, si tratta di un fenomeno limitato, che si è sempre verificato e che non ha subito particolari aumenti negli ultimi mesi; quindi, non può essere identificato come la causa dell’impennata dei prezzi”. Invece, fa notare Longoni, molti governi hanno lanciato misure per punire “la speculazione” e recuperare gettito (Marino Longoni, La speculazione è il capro espiatorio per il caro-bollette, “Italia Oggi”, 10 ottobre 2022).

Matteo Villa: “sul caro-bollette stiamo facendo l’opposto di quello che andrebbe fatto”

Anche Matteo Villa dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) ha fornito la sua lettura della situazione, negando l’esistenza di una correlazione diretta tra speculazione e aumento dei prezzi del gas: “Sul caro-bollette stiamo facendo l'esatto opposto di ciò che andrebbe fatto: (1) diamo la colpa alla "speculazione"; (2) rassicuriamo: "il gas è sufficiente"; (3) disegniamo sussidi per ridurre le bollette, sostenendo i consumi. Così andiamo a sbattere – ha scritto su Twitter - Punto primo: al netto di fluttuazioni di breve periodo, non è la speculazione a provocare questi prezzi del gas. Se pensate che la colpa sia ‘della borsa di Amsterdam’, dovreste spiegare perché per vent'anni il prezzo TTF ha sempre oscillato tra i 15 e i 25 €/MWh. Punto secondo: il gas è sufficiente? No, non lo è. Se continuiamo su questa strada, arriveremo a marzo con gli stoccaggi vuoti, e non riusciremo a riempirli per prepararci all'inverno successivo. Punto terzo: i sussidi vanno bene, benissimo. Ma dovrebbero essere calibrati sulla base dei risparmi sull'anno precedente, in generale. Chi è in povertà energetica va aiutato anche per sostenere i propri consumi (tanto sono inflessibili), ma solo loro. Conclusione: servono azioni forti e subito. Ma che siano razionali. Mettendo in guardia i cittadini che ci attendono un paio di anni duri. Ma che se risparmieremo sui consumi ne usciremo. Con costi inferiori, e con sussidi che anziché andare in Russia resteranno in Italia” (Matteo Villa, “twitter.com”, 12 ottobre 2022).

Celani: “prezzo del gas risultato della paura e non della speculazione”

Federico Celani, Gas Trading & Logistics Manager di Axpo Italia, intervistato dal programma di La7 “Tagadà”, ha collegato gli irrazionali movimenti del mercato alla paura degli operatori di fronte a una situazione inattesa. Secondo Celani, a parte una serie di circostanze sfortunate, come il freddo inaspettato all’inizio della passata stagione primaverile e la forte riduzione della produzione di energia nucleare in Francia e in Germania, l’evento che ha guidato maggiormente i mercati è stato la forte riduzione di flussi di gas dalla Russia. È mancata parecchia offerta, sostiene, mentre la domanda è rimasta stabile. L’esperto di mercati ha spiegato come con questi prezzi si assista a un fenomeno chiamato “demand destruction”, per cui parte della domanda, soprattutto di tipo industriale, non riesce a ribaltare al cliente finale il costo dell’energia e quindi preferisce rimanere ferma. Celani non è d’accordo sull’uso della parola “speculazione”. Quello che ha notato svolgendo il suo lavoro, invece, è che il mercato si è mosso con paura e gli operatori si sono trovati ad affrontare un qualcosa che era inaspettato. Questo, secondo l’interpretazione del manager di Axpo Italia, ha guidato i movimenti fortemente irrazionali dei mercati (Prezzo del gas, parla l'esperto Celani: "Risultato della paura, non della speculazione", “la7.it”, 5 settembre 2022).

Alessandro De Sanctis, 19 gennaio 2023