Se la fruizione volontaria e involontaria della pornografia in età precoce e senza strumenti è uno degli aspetti che porta all’idea che occorra un’educazione sessuale scolastica e obbligatoria, i critici di questa misura partono dal presupposto che sia il porno ad essere sbagliato e che a contrastare la sua fruizione debbano essere dei metodi di oscuramento di questi. Di fatto ne esistono già: “Nell’ambito del Decreto Giustizia è stato infatti approvato l’emendamento presentato dal senatore Simone Pillon (Lega), inserito nel decreto come articolo 7 bis, dal titolo Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio. Si tratterà di una app gratuita che permetterà di attivare il parental control su richiesta dell’utente, titolare del contratto” (Luca Marcolivio, Emendamento anti-porno, Pillon: “nessuna censura ma i minori vanno protetti”, “Provita&famiglia”, 27 giugno 2020). Secondo organizzazioni come Provita&famiglia è infatti la società a iper esporre i giovani e giovanissimi alla pornografia, “educare i loro occhi” a questa non costituirebbe pertanto una soluzione quanto piuttosto una versione diversa dello stesso fenomeno. In un articolo- intervista ad Antonio Morra, autore di testi connessi a queste tematiche, si legge che la libertà di riprodurre contenuti pornografici spesso violenti non è che una deviazione del concetto stesso di libertà ossia “libertà di intrattenersi in modo tossico”. Questa libertà ricade negativamente sui bambini e i ragazzi che sono “porno nativi” e stanno progressivamente perdendo quella caratteristica di innocenza che contraddistingue l’età infantile. Dice Morra: “Certamente, la soluzione è molto semplice. Torniamo alla genuinità della vita e godiamoci la famiglia. Stacchiamo il nostro sguardo dai cellulari e dai social media e investiamo tempo sui nostri figli e sulla loro vita. Portiamoli a riscoprire la bellezza la bellezza della natura, del silenzio, del dialogo familiare. Riscopriamo la bellezza della pura religione che trova in Dio il verso senso della vita. Riportiamo i nostri figli verso l’innocenza. La riscoperta della semplicità anche nel modo di essere, vestire e vivere. Rifiutiamo ogni forma di notorietà sfrenata per la ricchezza di cuori uniti. Grande sfida ma non abbiamo altra scelta” (Manuela Antonacci, Ipersessualizzazione dei minori, Morra: “Società priva di pudore, per questo è pericolosa”, “Provita&famiglia”, 10 settembre 2021).Emma Traversi, 26 luglio 2022