La NATO si professa come un’alleanza politica e militare che promuove i valori democratici e permette ai Paesi membri di cooperare in questioni di difesa e sicurezza per risolvere problemi, costruire fiducia internazionale e prevenire i conflitti (What is NATO?, “nato.int”, consultato il 23 giugno 2022). Inoltre, pur essendo un’organizzazione militare, l’utilizzo della forza è contemplata solo in caso di fallimento di vie diplomatiche e si definisce volta alla risoluzione pacifica delle controversie. I Paesi membri, oltre a essere parte di un sistema difensivo collettivo, condividono anche dei valori e degli ideali che li portano a essere più coesi e forti sul piano internazionale. Di fronte alle nuove sfide sul piano internazionale, come le tensioni con la Russia e l’ascesa della Cina, l’Occidente ha quindi bisogno di essere unito e coeso per poter rispondere alla complessità dell’attuale contesto geopolitico. A questo proposito si conferma quindi importante continuare il progetto di espansione della NATO, mantenendo aperte le porte al dialogo con chiunque sia interessato a entrare nell’organizzazione. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta spingendo verso tre direzioni (Andrea Carati,L'allargamento della Nato: prospettive sull'ingresso di Svezia e Finlandia, “ispionline.it”, 15 giugno 2022): i paesi balcanici, in particolare discutendo l’ingresso nella NATO della Bosnia Erzegovina; i paesi più problematici per i rapporti con la Russia, come Georgia e Ucraina, che nonostante le difficoltà di ingresso non sono comunque state tolte dall’agenda della NATO (Topic: Enlargement and Article 10, “nato.int”); e le recenti richieste di ammissione di Svezia e Finlandia, il cui potenziale ingresso, come suggerisce l'Istituto Affari Internazionali, trasformerebbe il Mar Baltico in una specie di “Mare della NATO”, aggiungendo però che “Svezia e Finlandia, oltre a beneficiare dell’ombrello protettivo della Nato, dovranno anche contribuirvi ed entrare nell’ottica che d’ora in poi saranno protettori della frontiera dell’intera Alleanza e non solo di quella nazionale. Servirà grande cautela per gestire adeguatamente questo passaggio che – se si concretizzerà – aggiungerà complessità alle relazioni con Mosca. In un’ottica di medio-lungo termine rimarrà il pivot to Asia(Cfr. David Sacks, Don't Pivot From the Pivot to Asia, “cfr.org”, 21 marzo 2021) dell’alleato a stelle e strisce; sarà, quindi, compito europeo garantire la sicurezza in Europa e farsi carico della futura ‘nuova’ frontiera tra Nato e Russia” (Karolina Muti, Svezia e Finlandia nella Nato: scacco sul Baltico, ma non è tutto oro quel che luccica, “affarinternazionali.it”, 1 giugno 2022).Mario Monopoli, 28 giugno 2022
Autori citati:
Carati Andrea
- Università degli Studi di Milano e ISPI
Muti Karolina
- ricercatrice nei programmi "Sicurezza" e "Difesa" presso l'Istituto Affari Internazionali