Un’ondata di immigrazione massiccia contribuisce all’incremento di violenza e criminalità

Affrontare la clandestinità

Uno dei primi passi da compiere è quello di combattere gli sbarchi clandestini, ma non come Italia, come Europa. A confermare i numeri e l’emergenza è Angela Merkel, cancelliere tedesco: “Sull'immigrazione illegale dobbiamo rispondere in modo unitario. Questo tema ha il potenziale di danneggiare l'Europa. Importante contrastare l'immigrazione illegale e proteggere le frontiere esterne" (Tommaso Ciriaco e Monica Rubino, Migranti, Francia: "Italia cinica e irresponsabile". A rischio vertice Conte-Macron. Merkel: "Ue risponda in modo unitario o esplode" , “repubblica.it”, 12 giugno 2018). L’Europa non sta facendo una bella figura e non dimostra unità, i rischi dunque sono dietro l’angolo. Combattere indiscriminatamente l’ondata migratoria è l’errore più grande che si possa fare perché ci si preclude arricchimento culturale, si pensi all’arte, al cibo, alla musica e allo sport. Così Samantha Gardin, segretario provinciale della Lega: “ Chi è davvero profugo e ha ottenuto il permesso umanitario continuerà ad essere tutelato, ma è finita l’epoca dell’accoglienza intesa come mangiatoia” ( Immigrazione e dl sicurezza. Gardin (Lega): “Finita l’accoglienza intesa come mangiatoia”, “ravennawebtv.it”, 5 gennaio 2019).

Siamo i primi criminali

Il dito puntato sui migranti è solo una grande ipocrisia degli italiani che, in quanto a criminalità, sono già messi abbastanza bene (o meglio male). Un popolo di evasori, con numeri importanti di reati commessi, con carceri piene. Ferruccio Sansa, giornalista, afferma: “ Non è vero, come dice qualcuno, che dobbiamo chiudere le porte in faccia agli immigrati perché portano il crimine nel nostro Paese. Gli italiani non sono stinchi di santi. Siamo stati e siamo tra i maggiori esportatori al mondo di criminalità. Le nostre mafie hanno messo radici ovunque: America, Francia, Germania ” (Ferruccio Sansa, Il grande male dell’Italia sono gli immigrati , “ilfattoquotidiano.it”, 20 febbraio 2018). I numeri legati a certi reati come per esempio l’evasione fiscale sono indicativi. Proprio a tal proposito è opportuno ricordare che gli immigrati sono per lo più ligi al dovere e soprattutto al sistema fiscale italiane, perché pagano le tasse con più frequenza degli stessi cittadini. Infine c’è una vera e propria emergenza sfruttamento, con scafisti senza scrupoli pronti ad approfittare della debolezza umana e della disperazione dei migranti. L’antropologo Michel Agier e la politologa François Gemenne sottolineano: “Aprire le frontiere è il modo più efficace per lottare contro i passeurs. Significa permettere ai migranti di arrivare in aereo invece che in barca” (Michel Agier, François Gemenne, Soyons réalistes: 10 raisons d’ouvrir les frontières, “bibliobs.nouvelobs.com”, 27 giugno 2015, traduzione di Annalisa Romani).

Immigrazione e delinquenza

L’immigrazione ha un dato negativo, suffragato dai numeri forniti dal ministero della Giustizia. La popolazione carceraria in Italia si compone di 56.766 detenuti, di cui 19.373 sono stranieri. Inoltre, gli immigrati sono responsabili dell’impennata di cinque tipi di reati piuttosto gravi: gli stupri, le rapine, i furti, lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di droga. Si potrebbe pensare che porre un freno all’immigrazione porterebbe come naturale conseguenza una contrazione di questi reati, con beneficio in termini di sicurezza e per carceri, sempre più sovraffollate. Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno, poco dopo il suo insediamento, nel giugno 2018, si è scagliato duramente contro la clandestinità, fenomeno piuttosto frequente nell’immigrazione: “ Per gli immigrati clandestini è finita la pacchia, preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare ” (“È finita la pacchia”: Matteo Salvini rende nota la sua linea dura sui migranti , “tpi.it”, 3 giugno 2018). Dunque, si può pensare di far entrare i migranti, ma con tutte le regolarità del caso. La clandestinità va combattuta per rispetto dei cittadini e di coloro i quali hanno davvero bisogno di accoglienza. Alessandro Piana, presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria, consigliere regionale della Lega e commissario provinciale Imperia della Lega, conferma questa posizione: " Chi sta con i clandestini, non sta con gli italiani" ( Sicurezza e immigrazione, Piana (Lega): "Decreto Salvini necessario, sorprendono dichiarazioni ex ministro G8 2001 contro legge dello Stato" , “lavocedigenova.it”, 3 gennaio 2019).

Immigrazione sì ma legale

Si può dunque pensare di aprirsi all’immigrazione e anche a grandi numeri, a patto che tutto avvenga regolarmente. Lo sfruttamento degli immigrati da parte della criminalità organizzata che gestisce i flussi migratori è purtroppo realtà consolidata. I migranti vendono tutto per pagare il viaggio verso un Paese che poi risulta essere molto diverso da quello che si erano immaginati e a creare false illusioni sono proprio scafisti senza scrupoli. Si arriva a un vero e proprio schiavismo delle donne, in certi casi. Danilo Toninelli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha affermato: “ L'Italia è il Paese che ha salvato il maggiore numero di vite. In Italia il business dell'immigrazione non è più tale. Basta a chi diceva che con l'immigrazione si guadagna più che con la droga. L'immigrazione verrà gestita nella legalità " (Tommaso Ciriaco e Monica Rubino, Migranti, Francia: "Italia cinica e irresponsabile". A rischio vertice Conte-Macron. Merkel: "Ue risponda in modo unitario o esplode" , “repubblica.it”, 12 giugno 2018).

Umanità e delinquenza

È giusto aprire i porti per garantire gli sbarchi, giusto aprirsi all’immigrazione per dovere morale, ma attenzione ad andare oltre le capacità reali di accoglienza del nostro Paese, si rischia di mettere in strada gli stranieri, non garantendogli condizioni di vita dignitose. Oliviero Forti, Responsabile Immigrazione di Caritas Italiana, nel commentare il Decreto sicurezza voluto dall’ex ministro Matteo Salvini, mette in luce tutta la complessità e la fragilità del nostro sistema di accoglienza: “L’obbligo umanitario prevale, ma lo dobbiamo bilanciare con prese di posizione e azioni frontali utili a fare capire i danni delle nuove norme: molte persone in strada significa più disagio per tutti e maggiore rischio che la criminalità ne approfitti” (Forti, Caritas: "Non smetteremo di accogliere i migranti", “vita.it”, 10 dicembre 2018).

Vista l’impossibilità di dare un lavoro dignitoso a tutti gli immigrati, è necessario tenere presente che con aumentare della disoccupazione aumenta anche la criminalità.
Da non trascurare un altro aspetto legato all’immigrazione clandestina: gli attentati terroristici vengono compiuti in genere da immigrati di seconda o terza generazione con la nostra stessa cittadinanza.

Con l’acuirsi degli scontri in Libia, preoccupa “l fatto che tra i migranti sui barconi potrebbero nascondersi anche terroristi disposti a esportare in Europa la guerra […]. ‘Ci sono 500 terroristi detenuti nelle carceri libiche, non vorremmo che arrivassero via mare’, spiega Salvini […] A confermarlo è lo stesso ministro libico e, in qualche modo, anche la Francia. Fonti del Viminale fanno sapere infatti che Parigi ha chiesto ufficialmente di prorogare la chiusura delle frontiere con l'Italia per altri sei mesi, per 'emergenza nazionale' legata al terrorismo" (Bartolo Dall'Orto, Migranti, è allarme terrorismo: "In 500 pronti a venire in Italia", “Il Giornale”, 16 aprile 2019).

Il rischio che ci sia un forte legame tra immigrazione clandestina e terrorismo emerge chiaramente dall’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, partita dalle dichiarazioni di un pentito detenuto nel carcere di Genova: “che ha raccontato agli inquirenti di essere a conoscenza dell’esistenza di una organizzazione criminale che gestiva un traffico di esseri umani, contrabbandava tabacchi e aiutava ad espatriare soggetti ricercati in Tunisia per reati legati al terrorismo. ‘Vi sto raccontando quello che so perché voglio evitare che vi troviate un esercito di kamikaze in Italia’, ha riferito”.

L’indagine ha portato al fermo di 14 persone, con le accuse di “istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria […] Gli investigatori parlano di ‘rischio terrorismo di matrice jihadista’ e a loro avviso ‘sussistono significativi ed univoci elementi’ per ritenere che l’organizzazione sia attualmente pericolosa perché fornisce ‘a diversi clandestini un passaggio marittimo occulto, sicuro e celere che, proprio per queste caratteristiche, risulta particolarmente appetibile anche per quei soggetti ricercati dalle forze di sicurezza tunisine, in quanto gravati da precedenti penali o di polizia ovvero sospettati di connessioni con formazioni terroristiche di matrice confessionale’, dicono i magistrati” (Terrorismo e immigrazione clandestina, 15 fermi in Sicilia. Il pentito: “Parlo per evitare esercito di kamikaze in Italia”, “Il Fatto Quotidiano”, 9 gennaio 2019).

Claudio Alessandro Colombrita, 24 settembre 2019