Accogliere gli immigrati è un dovere in quanto esseri umani

Tra umanità e senso di giustizia

L’accoglienza degli immigrati pone diversi interrogativi: economici, sociali, politici ecc., tuttavia l’attenzione è da spostare su un altro piano, la partita si gioca con un focus speciale sull’umanità e il senso di giustizia. Così l’antropologo Michel Agier e la politologa François Gemenne: “ Oggi, rispetto al ritorno dell’idea che una parte degli uomini siano indesiderabili, abbiamo la scelta di riaffermare l’unità dell’uomo e di tradurre questa idea in politica. Contro l’oscurantismo, si tratta semplicemente di riaffermare l’Umanismo ” (Michel Agier, François Gemenne, Soyons réalistes: 10 raisons d’ouvrir les frontières , “bibliobs.nouvelobs.com”, 27 giugno 2015, traduzione di Annalisa Romani). I sondaggi e l’opinione comune italiana, in realtà, sono davvero contratti a questo senso di umanità. Le dichiarazioni di alcuni politici e un senso di allarme spesso ingiustificato influenzano la percezione del fenomeno immigrazione ed è dunque difficile far leva sull’umanità delle persone. Si pensa al proprio giardino, al proprio orticello da salvaguardare a tutti i costi. Dunque l’accoglienza dei migranti passa da considerazioni politiche. Così Franco Rizzi, storico e segretario generale di Unimed: “ Eppure, laddove non è riuscito il senso di giustizia e umanità, potrebbe, ma a questo punto dovrebbe, riuscire il vantaggio economico. Se non siamo riusciti ad accogliere l’altro in ragione di più nobili sentimenti, lasciamo che sia il Dio denaro a guidarci ed a capire che ogni pensiero isolazionistico è destinato a fallire. Se non per ‘restare umani quanto meno per restare vivi’ ” (Franco Rizzi, Migranti: gli altri motivi per convincerci ad accogliere , “ilfattoquotidiano.it”, 15 settembre 2015).

 

Le posizioni dell’Europa

Sulla recente stretta agli ingressi dei migranti, frutto delle ultime politiche italiane in tema di immigrazione, si sono sollevate diverse voci contrastanti. Il presidente francese Emmanuel Macron e il suo portavoce Gabriel Attal hanno definito la posizione del governo giallo-verde sui migranti: “vomitevole, cinica e irresponsabile”. Quest’ultimo ha aggiunto: “ È inammissibile fare della piccola politica su delle vite umane (...) Lo trovo immondo" (Tommaso Ciriaco e Monica Rubino, Migranti, Francia: "Italia cinica e irresponsabile". A rischio vertice Conte-Macron. Merkel: "Ue risponda in modo unitario o esplode" , “repubblica.it”, 12 giugno 2018). La Francia si è apertamente schierata contro l’approccio del precedente governo italiano, attaccandolo anche duramente e mettendo in discussione la posizione dell’Italia in Europa. Anche il premier francese Edouard Philippe è molto netto: " L'Italia ha scelto di non rispettare i suoi obblighi internazionali " (Ibidem). Ma la Francia non è l’unico paese ostile, anche in Germania si è messo profondamente in discussione l’operato del governo. Il leader dei Socialisti e democratici (S&D) al Parlamento europeo Udo Bullmann attacca per primo il ministro dell'Interno: " Quello che fa Salvini, che vuole dimostrare le proprie idee con la forza e a scapito di donne incinte, dimostra quanto possa essere poveretto. Questo è un cambiamento della politica italiana che non è difendibile " (Ibidem).

 

Politiche italiane

Dalle reazioni dell’Europa alle opinioni entro i confini nazionali, le politiche di destra hanno lasciato un solco, scavato principalmente dalle posizioni della Lega e del suo leader, Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno. Fortemente critico il Partito Democratico, da sempre ben più morbido sull’accoglienza ai migranti. Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio, afferma: “ L’Italia non è in emergenza e non può chiudere i suoi porti. Noi abbiamo ridotto dell’80% il traffico degli scafisti. Fatti, non propaganda sulla pelle dei migranti” (Tommaso Ciriaco e Monica Rubino, Migranti, Francia: "Italia cinica e irresponsabile". A rischio vertice Conte-Macron. Merkel: "Ue risponda in modo unitario o esplode" , “repubblica.it”, 12 giugno 2018). Bisogna far leva sulla propria coscienza e sul senso di umanità, immedesimarsi in viaggi di persone disperate, alle prese con un viaggio della speranza. Così Dario Franceschini in riferimento a una mappa del Mediterraneo: " Guardala e chiediti davanti alla tua coscienza se è logico e umano infliggere questo viaggio di 1.400 Km di mare a persone stremate e disperate solo per una scelta ideologica e elettorale " (Ibidem).

 

Claudio Alessandro Colombrita, 24 settembre 2019

Un problema in partenza

L’accoglienza degli immigrati non può essere incontrollata, poiché ciò influisce sul numero delle partenze. Perché mettere a repentaglio la vita di persone quando si possono controllare i flussi dai paesi di partenza? Perché non adottare politiche favorevoli nei paesi d’origine? Qui si gioca la partita e gli Stati del mondo dovrebbero intervenire per porre un freno all’emergenza. A confermarlo è Paul Kagame, presidente del Rwanda e dell’Unione Africana: “ Se si guarda alla storia di questa migrazione da molto tempo, l’Europa incita o invita le persone ad andare in Europa. Il messaggio è stato ‘i tuoi paesi africani sono governati male e tu dovresti venire da noi’. L’impressione è stata ‘se hai un problema nel tuo Paese, vieni nel nostro paradiso’. E la gente è andata. Al punto in cui gli europei non possono più permettersi di avere altri immigrati. (…) La partnership tra Europa e Africa avrebbe dovuto investire correttamente, creando un ambiente per mantenere i nostri giovani africani, garantendo loro che stare nel proprio continente è meglio per trovare sicurezza e lavoro. Ma non è mai troppo tardi ” ( Immigrazione. Le dichiarazioni del presidente dell’Unione Africana fanno calare il velo dell’ipocrisia , “aibi.it”, 12 dicembre 2018). Un grido di allarme lanciato per sottolineare dove sta il problema: nei paesi d’origine e non nei paesi d’accoglienza, urgono dunque decisioni condivise da parte degli Stati più potenti. Inoltre, i paesi di provenienza si impoveriscono perché privati delle risorse umane più intraprendenti e pronte al sacrificio.

L’Italia si difende

L’Europa accusa, l’Italia si difende a spada tratta. L’immigrazione incontrollata acuisce i conflitti politici e culturali per l’esistenza di differenze inconciliabili su principi di convivenza e diritti fondamentali, come l’idea della laicità dello Stato, i diritti delle donne e dei minori, la diversa sensibilità sull’esigenza di isolare violenza e terrorismo ecc. Danilo Toninelli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, affermava, parlando della compagine governativa giallo-verde, in carica fino ad agosto 2019: “ C'è una condivisione totale all'interno del governo sulle soluzioni al problema dei migranti. Nessuno si deve permettere di etichettare l'Italia e il governo di essere disumano e xenofobo ” (Tommaso Ciriaco e Monica Rubino, Migranti, Francia: "Italia cinica e irresponsabile". A rischio vertice Conte-Macron. Merkel: "Ue risponda in modo unitario o esplode" , “repubblica.it”, 12 giugno 2018). Alessandro Di Battista, ex deputato grillino, sposava la linea del governo M5S-Lega: " Condivido la linea del Governo, non è razzismo" (ibidem).

Solitudine italiana

Tanti bei discorsi sull’Italia e sul suo scarso impegno nell’accoglienza ma bisogna trovarsi nella situazione di una Nazione ricca di coste, vicina all’Africa, in continua emergenza. La chiusura parziale dei porti e la limitazione degli sbarchi è necessaria per evitare il collasso di un sistema già precario per questioni interne. Dopo le recenti dichiarazioni provenienti dalla Francia e dalla Germania, Palazzo Chigi ha replicato con durezza: "Le dichiarazioni intorno alla vicenda Aquarius che arrivano dalla Francia sono sorprendenti e denunciano una grave mancanza di informazioni su ciò che sta realmente accadendo. L'Italia non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall'altra parte " (Ibidem). Dunque, facile parlare quando non ci si trova nella situazione e il riconoscimento di una crescente solitudine dell’Italia, spesso abbandonata dall’Europa, è riconosciuta pure dal vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans, che riconosce che il nostro Paese " è stato lasciato per troppo tempo da solo, e quindi si tratta di un problema collettivo " (Tommaso Ciriaco e Monica Rubino, Migranti, Francia: "Italia cinica e irresponsabile". A rischio vertice Conte-Macron. Merkel: "Ue risponda in modo unitario o esplode" , “repubblica.it”, 12 giugno 2018).